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Michela Moro
Leggi i suoi articoliAndamento lento, ma cresce il volume delle transazioni online. Il moderno e contemporaneo è una certezza per i nomi storicizzati; si affacciano però al mercato anche gli artisti emergenti. L’Italia giovane scopre il design, tengono i settori «rifugio» come il collezionismo base e gioielli, argenti e orologi
I resoconti annuali delle case d’asta italiane offrono come sempre uno spaccato più variegato di quanto si pensi: realtà molto diverse tra loro che testimoniano l’interesse per le vendite all’incanto, sia pure nella disparità dei risultati.
I commenti dei vari attori concordano sul fatto che si procede bene e con soddisfazione ma con ritmo da passista e non da sprinter, verso una stabilizzazione del mercato senza picchi ingiustificati.
Questa consapevolezza generale produce un’offerta mirata di pezzi unici e importanti, con l’occhio alla qualità e soprattutto alla provenienza: un lotto mai offerto al mercato è ovviamente molto ghiotto per il collezionista.
Comun denominatore in questo avanzamento lento è la crescita del mercato online, ormai imprescindibile per una domanda sempre più globale che scova pezzi da collezione da un capo all’altro del mondo.
L’arte moderna e contemporanea è sempre al centro dell’interesse generale, si consolida il trend di crescita per le opere storicizzate, va bene il Novecento e si affaccia sul mercato anche la giovane arte contemporanea italiana, fino a oggi una nicchia nell’offerta.
Il design inizia ad avere un mercato serio e diffuso anche in Italia, per quanto in ritardo rispetto al resto del mondo.
Incremento del volume di vendite di gioielli, argenti e orologi in quasi tutte le case d’asta, ed è buono anche il settore dei dipinti dell’800, in controtendenza rispetto a quel che si pensa nei riguardi di settori ritenuti conservativi.
La fotografia rimane un settore di nicchia ma è promettente, se si considera il trend già sviluppato all’estero, in particolare in Francia e in Germania.
Ottimi risultati per realtà floride di collezionismo «basico» come francobolli e monete, si aggiungono in alcune case d’asta dipartimenti nuovi quali automobili e vini, che coinvolgono un pubblico più giovane, dinamico e internazionale.
Insomma, le case d’asta sono la rappresentazione di una poliedricità che vede tra i lotti più apprezzati dell’anno, oltre ai risultati classici dell’arte moderna e contemporanea che fanno sempre la parte del leone e qualche punta di arte antica, i francobolli Mauritius del 1848 da Bolaffi, una coppia di candelieri trapanesi del Seicento da Wannenes, il record mondiale per un autografo di Poe del 1849 da Minerva Auctions e una coppia di lampadari di Murano Barovier & Toso dei primi del Novecento da Colasanti.
I top lot segnalati dalle case d’asta (alcune di esse ne citano uno o due) possono essere le tre maggiori aggiudicazioni per importo o i tre risultati più importanti in settori merceologici diversi.
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