«Madame Hessel e Lulu nella sala da pranzo, rue de Naples» (1936) di Édouard Vuillard

Foto: città di Grenoble / Musér de Grenoble-J. L. Lacroix

Image

«Madame Hessel e Lulu nella sala da pranzo, rue de Naples» (1936) di Édouard Vuillard

Foto: città di Grenoble / Musér de Grenoble-J. L. Lacroix

Il moderno su carta da Grenoble a Padova

A Palazzo Zabarella l’evoluzione delle avanguardie tra il 1900 e il 1960 attraverso i disegni, tra gli altri, di Matisse, Picasso, Modigliani, Vuillard, Signac, Miró, Léger, Cocteau e Chagall provenienti dal museo francese

«Una mostra emozionante, una rara occasione per poter godere della bellezza di disegni straordinari che, proprio per la loro natura, si possono esporre per periodi limitati». Parola di Fernando Mazzocca, direttore scientifico della Fondazione Bano a Palazzo Zabarella di Padova. L’occasione è data dalla mostra «Matisse Picasso Modigliani Miró. Capolavori del disegno dal Musée Grenoble», che dal 5 ottobre al 12 gennaio 2025 vede confluire qui un’eccezionale selezione di disegni realizzati dai maggiori artisti delle avanguardie francesi e di tutto il ’900, provenienti dal Musée Grenoble. Una mostra curata da Guy Tosatto che di quella istituzione è stato direttore per quasi un ventennio.

«L’artista più rappresentato, continua Mazzocca, è Matisse, quasi da costituire una mostra dentro la mostra. Il secondo nucleo per consistenza è quello di Picasso, con Matisse il maggior pittore del secolo scorso. Il Musée Grenoble, fondato alla fine del Settecento e tra i maggiori in Europa, per quanto riguarda il disegno del ’900, grazie alla direzione tra il 1919 e il 1949 di Pierre-André Farcy, conserva il nucleo più importante al mondo dopo quello del Beaubourg al Centre Pompidou». La selezione dà modo di vedere capolavori impressionanti, che acquisiscono un valore di opere autonome, non solo legate alla fase preparatoria di altre. «Ad esempio due pastelli di Vuillard che gareggiano per qualità con i dipinti, una “Danza” di Matisse che è opera a sé stante, per non parlare della famosa serie “Jazz”, realizzata con la tecnica del découpage grazie alla quale l’artista ottiene una nuova dimensione figurativa, racconta il direttore. Una serie molto importante per capire Matisse e la sua poetica, legata al mondo del circo che lo aveva sempre affascinato. Penso ancora ai ritratti di Modigliani, a un disegno polimaterico di Cocteau realizzato con stoffe e puntine che raggiunge un effetto onirico, come le figure stilizzate di un altro lavoro di Calder». 

Suddivisa in cinque sezioni, attraverso una cinquantina di artisti e circa 130 opere, la mostra racconta dunque l’evoluzione delle avanguardie tra il 1900 e il 1960, dal Puntinismo ai Fauve fino all’Astrazione, passando per il Cubismo. «Una mostra che credo sorprenderà il nostro pubblico e con cui abbiamo voluto proporre un approccio diverso e molto originale, che fa comprendere le sperimentazioni dei movimenti e dei protagonisti che hanno profondamente rinnovato la visione e la rappresentazione della realtà», precisa Federico Bano, presidente dall’omonima Fondazione.

«La guglia di Notre-Dame» (1909) di Robert Delaunay. Foto: città di Grenoble / Musér de Grenoble-J. L. Lacroix

Camilla Bertoni, 03 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Il moderno su carta da Grenoble a Padova | Camilla Bertoni

Il moderno su carta da Grenoble a Padova | Camilla Bertoni