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«Assunzione della Vergine» (particolare) di Lorenzo Sabatini, Bologna, Pinacoteca Nazionale

© Ministero della Cultura, Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna, Archivio Fotografico

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«Assunzione della Vergine» (particolare) di Lorenzo Sabatini, Bologna, Pinacoteca Nazionale

© Ministero della Cultura, Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna, Archivio Fotografico

Il morbido sfavillio di Lorenzo Sabatini

La prima monografia di un protagonista della pittura del Cinquecento bolognese

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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Ben recita «La grazia nella pittura della Controriforma» il sottotitolo della monografia (la prima in assoluto) dedicata a Lorenzo Sabatini da Valentina Balzarotti, giovane studiosa del Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater di Bologna. Perché se mai vi fu pittore della grazia, del grazioso e della graziosità, prima o dopo il Manierismo italiano, quello fu Sabatini (1530-76), e nella sua particolare e propria declinazione luminosa e vibrante dell’arte bolognese della Controriforma e poi nella Roma del papa concittadino e munifico Gregorio XIII Boncompagni, in dissonanza armoniosa e creativa con quel clima austero istituito dal teorico dell’arte riformata, il cardinal Gabriele Paleotti (1522-97). 

Pittore della leggiadria, quindi da legarsi alle sinuose figure femminile dal collo lungo di Parmigianino o ai nudi eleganti di scuola francese di quegli anni, anche nell’esplorazione delle pale religiose più cupe e più tristi: la sua gentilezza di tratto s’impone e si contraddistingue a qualsiasi tema Sabatini si applichi. A Bologna conquista immediata preminenza di consensi e di gusti con quell’«Assunzione della Vergine», in cui la vista è catturata da un grazioso affollarsi di putti così poco compresi di sacralità da essere fin troppo allegorici e mitologici, cosicché, lanciato dalle collaborazioni con l’introdottissimo Vasari («I Seniori dell’Apocalisse» a Santa Maria del Fiore, ad esempio) gli si aprono le prestigiose committenze fiorentine e romane che segnano la sua stagione più illustre. 

Grazie anche alla ricchezza di apparati e all’attenzione di ricerca, questo studio presenta finalmente l’artista (a lungo trascurato) in tutto il morbido accattivante sfavillio della sua pittura dalle molte sfaccettature, tese di quell’armonia e quell’eleganza che la civiltà pittorica di metà Cinquecento sa distillare indirizzandosi verso l’imminente rinnovamento dei Carracci.

Lorenzo Sabatini
di Valentina Balzarotti, 420 pp., ill., Seconda edizione riveduta e corretta, University Press, Bologna 2023,  € 40

La copertina del volume

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 01 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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Il morbido sfavillio di Lorenzo Sabatini | Giovanni Pellinghelli del Monticello

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