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Circa venti opere della collezione del Mic di Faenza sono state elette per portare all’estero, a Varsavia prima e a Boleslawie poi, l’esempio della produzione d’autore nostrana
- Redazione
- 12 febbraio 2025
- 2' min di lettura


Lucio Fontana, «La corrida», 1953
Il secolo breve della ceramica italiana rivive in Polonia
Circa venti opere della collezione del Mic di Faenza sono state elette per portare all’estero, a Varsavia prima e a Boleslawie poi, l’esempio della produzione d’autore nostrana
- Redazione
- 12 febbraio 2025
- 2' min di lettura
Redazione
Leggi i suoi articoliIn occasione dell’Italian Design Day 2025, il 13 febbraio, all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia inaugura la mostra «Mater Ceramica, materia viva e attuale» (fino al 5 marzo) per raccontare, attraverso una ventina di opere della collezione del Mic-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, l’evoluzione della ceramica d’autore italiana dagli inizi del Novecento alle produzioni più contemporanee.
«Lo spazio che le principali esposizioni internazionali, come le Biennali veneziane, stanno dando alla ceramica negli ultimi anni è una risposta alla grande popolarità che sta riscuotendo tra gli artisti di tutte le generazioni, emergenti e conclamati maestri, commenta Claudia Casali, direttrice del museo romagnolo, un lavoro critico di avvicinamento è stato promosso sia dai luoghi di antica tradizione ceramica sia da realtà museali, gli istituti di formazione, accademie e università, la Strada Europea della Ceramica, complici congiunture critiche, generazionali, poetiche, internazionali prima impensabili. La ceramica oggi è un linguaggio dell’arte che ha superato la distinzione ottocentesca tra arte maggiore e minore».
Il progetto espositivo prende avvio dall’epoca Liberty con Domenico Baccarini e Galileo Chini, il design di Gio Ponti legato a Ginori, il gusto déco di Arturo Martini e Francesco Nonni, per arrivare ad un linguaggio più contemporaneo con Lucio Fontana, Fausto Melotti, Leoncillo, Nanni Valentini, Antonia Campi, Carlo Zauli, Alfonso Leoni, Guerrino Tramonti ed Enrico Baj, fino alla produzione attuale, dall’iperrealismo di Bertozzi&Casoni e la matericità di Giacinto Cerrone, Antonio Violetta e Alessandro Roma.
Organizzata dall’istituto polacco e dal museo di Faenza in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Comune di Faenza e Unione della Romagna Faentina, la mostra si sposterà al Museo della ceramica di Boleslawie dall’11 aprile al 15 giugno.