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«John Fitzgerald Kennedy» di Sergio Lombardo (1961-63), venduto dalla casa d’aste Cambi per 162.600 euro. © Cambi

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«John Fitzgerald Kennedy» di Sergio Lombardo (1961-63), venduto dalla casa d’aste Cambi per 162.600 euro. © Cambi

Il semestre delle aste in Italia: meno vendite, ma risultati in crescita

Pareggio tra aumenti e perdite in un mercato in assestamento. Aprono nuovi dipartimenti, più scelta per gli acquisti, maggiori difficoltà nel reperire la qualità

Michela Moro

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I risultati semestrali delle aste italiane riportano un totale di 192.874.804,77 euro, per le 24 case d’asta che hanno risposto con trasparenza sulle 49 interpellate. Non è un buon segno che cinque presenti lo scorso anno abbiano preferito non fornire i propri dati in questa tornata. La cifra supera di 3.209.960,77 euro gli 189.664.844 raccolti nel 2022; 12 case d’asta registrano un aumento di fatturato, e altre 12 si mantengono su livelli simili o di poco inferiori a quelli dell’anno precedente, mentre è sceso il numero delle aste esitate: 419 contro 558 nello stesso periodo del 2022.

Benché le variazioni non siano eclatanti, per alcune case questo è stato il miglior semestre di sempre: con quattro aste Sotheby’s Italia realizza il più alto totale degli ultimi 17 anni, puntando sempre sull’arte contemporanea di qualità, così come è stato il migliore semestre di sempre per Finarte, con un più 80% rispetto al 2022; aumentato il numero di aste e di nuove aree, Arredi antichi, Giocattoli d’epoca, aggiudicata un’opera agli Uffizi («Autoritratto del pittore con i due figli» di Jan Soens, esposta dal 10 luglio), e implementate le sinergie con Czerny’s che da ottobre 2022 fa parte del Gruppo Finarte. A loro si aggiunge Boetto, grazie a risultati al disopra delle aspettative dei dipartimenti Antiquariato e Arte Moderna e Contemporanea, con un incremento di circa il 10%, ma sono cresciuti anche i Gioielli, soprattutto nelle pietre.

Colpisce, osservando i top lot, la varietà delle categorie: se gli orologi mantengono le posizioni di rilievo, i gioielli sono una certezza e l’arte contemporanea più classica come Fontana, Schifano e Boetti è sempre vincente.

Si nota come l’arte antica susciti di nuovo molto interesse, e ci si esponga per oggetti alquanto speciali come la mappa delle tribù degli indiani d’America prima della conquista, esitata da Wannenes, o il tavolo del designer anglosassone T.H. Robsjohn-Gibbings, certamente una nicchia per connoisseur, da Capitolium e il bagaglio d’antan di Vuitton da Colasanti, pronti a un fisiologico calo del fatturato ma soddisfatti in termini di percentuale di lotti venduti. E ancora: la prima edizione del testo fondante dell’ottica moderna da Gonnelli, gratificati dall’80% dei lotti venduti e per le aggiudicazioni pari al 200% rispetto alle basi d’asta, con un record mondiale per l’opera di Tomonori Toyofuku.

Le case d’asta ampliano i dipartimenti, permettendo ai collezionisti di spaziare tra più generi, senza tralasciare il fatto che le aste online hanno per sempre affrancato le aste come «luogo» d’acquisto meno esclusivo ma sempre oggetto di interesse.
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Da Meeting Art gli orologi sono al primo posto e l’arte contemporanea segue a ruota, ma un top lot proviene dal dipartimento di dipinti e arredi antichi. Dalla casa vercellese si registra buon riscontro per le private sale e le aste on demand; a presto l’apertura ai vini e distillati da collezione.

Da Cambi il Design è al primo posto, ma sono rivalutati Arte e Arredi antichi, incrementati il settore Luxury e il mercato estero, con il 41% del valore totale del venduto. Il Ponte registra nuovi record di vendite, una media dell’87% di lotti venduti e il 111% di rivalutazione delle stime dei 22 dipartimenti, per un fatturato in crescita, in cui trainante è l’Arte moderna e contemporanea, e significative sono le performance dei Gioielli.

Pandolfini
vede il mercato molto attivo e a volte euforico per i gioielli e gli orologi da polso, l’antiquariato conferma la ripresa e i vini da collezione li mantengono leader in Italia con percentuali di venduto sempre vicine al 100%; la vendita di arte moderna e contemporanea si è tenuta nel nuovo spazio milanese in via Manzoni.

Anche Wannenes vede il mercato in ottimo stato e molto vivo per i suoi 20 dipartimenti, mentre da Bertolami sottolineano come gli strumenti di visione di alta precisione, video, ingrandimenti, foto dettagliate, siano ricercati dalla loro clientela, all’80% straniera. Gli Old Masters e i vini e distillati regalano grandi soddisfazioni, ma producono molti danni gli avvisi di notifica comunicati poche ore prima dell’asta.

Ottimo semestre per Farsettiarte, con record assoluti, alta percentuale di venduto e un riscontro estremamente positivo per Salvo, che ha raggiunto il top price assoluto: due suoi lavori, «Senza titolo» del 1984 e «Senza titolo» del 1989, hanno sestuplicato e quintuplicato le stime, raggiungendo rispettivamente 45.680 euro e 284.799 euro. L’artista è stato premiato anche da Christie’s, che mantiene stabili i propri valori.

Capitolium ha diminuito le aste, ma aumentato del 30% il giro di affari rispetto al 2022; le otto aste di design esitate hanno riscontrato una percentuale di venduto per valore sempre fra il 90 e il 100%. Pananti è in crescita grazie all’arte contemporanea e al mercato online.
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Realistici da Studio Martini, con fatturato in crescita: l’entusiasmo dei compratori non sempre trova riscontro nella difficoltà di reperire opere di qualità. Interessante però la partecipazione da parte del pubblico locale alla settimana espositiva, come rilevano sia Casa Vincent che Eurantico.

Stabile Maison Bibelot con l’antiquariato e top lot di fotografia, scende di poco Mediartrade, Art-Rite incrementa il risultato dell’88% rispetto al 2022 e apre il Dipartimento di auto da collezioneAste Martini conferma i risultati dei dipinti dell’800 italiano e dell’arte orientale, con una percentuale di venduto superiore all’80%.
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International Art Sale
punta come sempre su nomi illustri: Cartier, Van Cleef & Arpels, Buccellati, Bulgari, Vhernier, Pomellato, Boucheron per i gioielli; per gli orologi su Rolex, Patek Philippe, Franck Muller e Audemar Piguet. Curio, solo online con i gioielli, è adesso presente anche a Roma, oltre che a Firenze e Bologna. I clienti cercano pezzi di grande qualità, e, visti i valori raggiunti nell’ultimo anno, preferibilmente d’oro.

«Sfera con sfera» (1990), di Arnaldo Pomodoro, venduto da Mediartrade a 236mila euro. © Mediartrade

Anello in oro bianco con diamante di 1,04 ct, venduto da Pandolfini a 376mila euro. © Pandolfini

«A Map of the British and French Dominions in North America» di John Mitchell (1755), venduto dalla casa d’aste Wannenes per 137.500 euro. © Wannenes

Michela Moro, 05 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

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