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Sergio Riccio, Deposito

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Sergio Riccio, Deposito

Il silenzio di Riccio

Carlo Avvisati

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Napoli. Per adesso «Quel che resta» di Sergio Riccio, maestro napoletano della fotografia in bianco e nero, sarà in mostra dal 19 novembre al 15 dicembre, nella casa studio del fotografo a Napoli, in via Salvator Rosa 287, diventata  per l’occasione «galleria».
Sono esposte 18 opere stampate in formato 60x90 cm su carta museale di 110x100 cm: il supporto dell’immagine diventa in tal modo un vero e proprio passepartout naturale, bianco, delle fotografie. Le opere sono sospese alla volta dell’ambiente, in una installazione che gode delle particolari illuminazioni allestite da Enzo Cafiero per meglio sottolineare l’insieme di «immagini galleggianti in uno spazio senza tempo e senza suoni».

Gli scatti in mostra propongono soggetti e tematiche che da sempre sono cari a Riccio, come il  silenzio, tout court o postindustriale (come le serie «Bagnoli Anno Zero» e «Le Luci di Napoli»). Sua fonte d'ispirazione è, appunto, «quel che resta» di realtà attive sino a pochi anni fa: ospedali, chiese, refettori, luoghi di memoria molto interiore, perché non esiste riconoscibilità trattandosi di edifici dismessi da tempo. «Ho superato il condizionamento del compromesso con me stesso, che è un po' quello che fanno tutti,  che mi induceva a produrre una immagine che potesse piacere anche agli altri, puntualizza Riccio. Questa volta è stato bello non farlo, è stato bello essere liberi e spaziare su atmosfere che ti coinvolgono e ti prendono con la loro magia».

La mostra, visitabile su appuntamento (tel. 0815495598-3292334894),  è accompagnata da un catalogo con testo critico di Marina Miraglia edito da Paparo.

Sergio Riccio, Deposito

Sergio Riccio, Salone refettorio ex convento Santa Caterina a Formiello

Sergio Riccio, Deposito

Carlo Avvisati, 16 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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