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Giulia Rogni
Leggi i suoi articoliUna delle opere più enigmatiche e intense dell’ultimo periodo della relazione tra Pablo Picasso e Dora Maar è riemersa a sorpresa dalla collezione privata di una famiglia francese, dove era rimasta custodita dal 1944. Il dipinto, Buste de femme au chapeau fleuri (Dora Maar), sarà battuto all’asta il prossimo 24 ottobre dalla casa d’aste Lucien Paris, che lo ha presentato per la prima volta giovedì scorso, dopo averne mantenuto segreta l’esistenza fino a pochi giorni fa. L’opera, un olio su tela di 80 x 60 cm datato 11 luglio 1943, è rimasta per decenni lontana dagli occhi del pubblico, conosciuta solo attraverso una fotografia in bianco e nero apparsa in un vecchio catalogo. È stata acquistata un mese dopo la liberazione di Parigi da un collezionista privato – il nonno degli attuali proprietari – e da allora non ha più lasciato la collezione di famiglia. Il venditore, rimasto anonimo, ha deciso di includere il dipinto come parte di un accordo di successione.
Agnès Sevestre-Barbé, storica dell’arte specializzata in Picasso, ha definito il ritratto “una scoperta eccezionale”, sottolineando che si tratta di un’opera mai esposta pubblicamente e che rappresenta una pietra miliare sia nella produzione artistica del maestro spagnolo che nella sua biografia emotiva. “È un’immagine intima e commovente,” ha affermato Sevestre-Barbé, “che coglie Dora Maar in un momento di transizione e fragilità, ma anche di resilienza”. Il volto di Maar, costruito con i caratteristici frammenti cubisti ma reso con colori vivaci e una certa delicatezza cromatica, suggerisce una malinconia trattenuta: l’espressione è quella di una donna sull’orlo del pianto. Non sorprende, considerando il contesto personale: Picasso, allora sessantunenne, si stava allontanando da Dora per avvicinarsi alla giovane artista Françoise Gilot, appena ventunenne. La relazione con Maar – fotografa surrealista, pittrice e poetessa – durò quasi un decennio, dal 1936 al 1945, e coincise con alcuni degli anni più prolifici e politicamente densi per Picasso. Dora documentò fotograficamente la realizzazione del Guernica, contribuendo in modo cruciale alla genesi del capolavoro. Tuttavia, nei suoi ritratti, Picasso la raffigurò spesso come una figura tormentata, in preda al dolore, come nel celebre La femme qui pleure. Maar stessa, con amara lucidità, disse una volta: “Tutti i suoi ritratti di me sono bugie. Sono tutti Picasso. Nessuno è Dora Maar”.
In questo nuovo ritratto, invece, Maar appare meno deformata, quasi riconciliata. Christophe Lucien, banditore della casa d’aste che presenta l’opera, ha parlato di un “ritratto rinfrescante, eccezionale e pieno di emozione”. Per lui, si tratta di una testimonianza del ruolo dell’arte come luce nel buio dell’occupazione nazista, durante la quale Picasso, considerato un artista “degenerato” dal regime, lavorava sotto costante minaccia. Il valore stimato dell’opera è di circa 8 milioni di euro, ma ci si aspetta che il prezzo finale possa salire ben oltre, vista la rarità e l’importanza storica del dipinto. Le opere di Picasso, infatti, continuano a rappresentare un termometro privilegiato per la salute del mercato dell’arte: nel 2024, secondo Artprice, le vendite totali delle sue opere sono state pari a 223 milioni di dollari, in netto calo rispetto ai 597 milioni dell’anno precedente. Tuttavia, i pezzi eccezionali continuano a catalizzare l’interesse internazionale, come dimostra la vendita di Homme assis per 15,1 milioni di dollari da Sotheby’s a New York lo scorso maggio. Il Busto di donna con cappello fiorito sarà esposto al pubblico per tre giorni prima dell’asta. La sua comparsa segna non solo una riscoperta significativa per gli studiosi di Picasso, ma anche un nuovo capitolo nell’intricata storia di Dora Maar, figura chiave dell’avanguardia del Novecento, che una grande mostra congiunta tra Tate Modern e Centre Pompidou nel 2019 ha finalmente restituito al suo giusto posto nella storia dell’arte.
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