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Il «Saturno» e la «Minerva» di Giusto Le Court del Museo di Belle Arti di Budapest

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Il «Saturno» e la «Minerva» di Giusto Le Court del Museo di Belle Arti di Budapest

Intervento in vista per la Minerva e il Saturno del «Bernini Adriatico»

Il 9 novembre nel Museo di Belle Arti di Budapest si terrà la presentazione delle due statue attribuite da Maichol Clemente a Giusto Le Court. Saranno restaurate grazie a Venetian Heritage

Enrico Tantucci

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Riemergono dai depositi del Museo di Belle Arti di Budapest due statue inedite, ora attribuite a Giusto Le Court (1627-79), il celebre maestro fiammingo divenuto il campione della scultura barocca veneziana, tanto da essere definito nel 1680 il «Bernini Adriatico», che saranno ora restaurate grazie al sostegno di Venetian Heritage, comitato italo-statunitense per la salvaguardia di Venezia diretto da Toto Bergamo Rossi.

Le due statue in marmo, rispettivamente Minerva e Saturno, furono catalogate dopo il 1800 nella collezione d’arte del Museo di Belle Arti di Budapest come opere sconosciute risalenti al XIX secolo. Tuttavia, lo storico dell’arte Maichol Clemente ha recentemente attribuito le opere a Le Court e identificato la loro antica provenienza da una delle più importanti collezioni d’arte del Seicento europeo appartenuta all’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria (1614-62), governatore dei Paesi Bassi spagnoli per conto dell’imperatore Ferdinando III dal 1647 al 1656.

Leopoldo Guglielmo d’Austria diede vita a una collezione estremamente ricca, circa 1.400 dipinti oltre a disegni, sculture, arazzi e oggetti d’arte tra i più disparati, che ancora oggi costituisce il nucleo fondamentale del patrimonio del Kunsthistorisches Museum di Vienna (da cui proviene anche l’inedito busto dell’«Invidia» conservat nel Muse. L’interesse dell’arciduca per la scultura veneziana emerse a seguito del suo ritorno a Vienna dopo il 1656, grazie alla mediazione di Humpert Jan Čzernin di Chudenice, ambasciatore dell’Impero degli Asburgo a Venezia, che facilitò tra l’altro l’acquisizione di opere di Melchior Barthel (1625-72), scultore tedesco che lavorava a Venezia, e appunto di Giusto Le Court. Nel corso del tempo, così come avvenne per altre opere delle raccolte imperiali, le statue di Minerva e Saturno di Le Court furono disperse fino a che nel 1817 giunsero a Budapest, anonime, donate dall’arciduca Giuseppe d’Austria, Palatino d’Ungheria, alla collezione di antichità del Museo Nazionale Ungherese.

Nel 1906 furono trasferite nel Museo di Belle Arti di Budapest. Questo ritrovamento, dovuto agli approfondimenti di Maichol Clemente, insieme a quelli su Barthel di Simone Guerriero, sottolinea in modo esemplare la ricchezza di opere d’arte veneta presenti nelle raccolte dei principali musei internazionali, un patrimonio storico-artistico che va salvaguardato, valorizzato e promosso. «Per questo motivo Venetian Heritage, spiega Toto Bergamo Rossi, organizzazione internazionale non profit con sedi a Venezia e a New York che sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta, ha deciso di sostenere il restauro delle due sculture che segna l’avvio della prima collaborazione con il Museo di Belle Arti di Budapest».

La collaborazione sarà annunciata e presentata giovedì 9 novembre al Museo di Belle Arti di Budapest da Miriam Szcs, responsabile della collezione di sculture del museo, e da Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage. L’identificazione delle opere d’arte sarà discussa in una conferenza tenuta da Maichol Clemente, a cui si deve appunto l’attribuzione a Giusto Le Court. «Non solo il Saturno e la Minerva, spiega, sono attribuibili alla mano dello scultore fiammingo su base stilistica, ma esse trovano un puntuale collegamento anche con i vari documenti noti riguardanti le celebratissime collezioni viennesi. Inoltre, la Minerva certifica definitivamente il riconoscimento nella tela conservata all’Accademia di Carrara di Bergamo (già anticamente nella raccolta Orsetti di Venezia) dell’unico ritratto conosciuto di Giusto Le Court, il quale è infatti rappresentato mentre sta modellando nell’argilla lo studio preparatorio proprio dell’immagine della divinità del museo ungherese».

Il «Saturno» e la «Minerva» di Giusto Le Court del Museo di Belle Arti di Budapest

Enrico Tantucci, 03 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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