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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliUn cambiamento vistoso nel centro storico di L’Aquila scatena discussioni tra i cittadini, sui social, nella politica: è il rifacimento della piazza del Duomo con una nuova pavimentazione, ora in mattoncini chiari e pietra, e nuovi lampioni. Prima del terremoto del 6 aprile 2009 era il luogo di un vivace mercato.
Altro mutamento ben visibile e molto contestato, sul lato opposto alla Cattedrale dove imboccano da un lato corso Vittorio Emanuele e dall’altro corso Federico II si staglia una nuova e lunga pensilina che sostituisce una precedente, malmessa e più piccola: farà da nuovo centro di informazioni turistiche e luogo di accesso dal tapis roulant sotterraneo, fermo da anni e degradato, oggetto di prossimi lavori, che collega la piazza al terminal sottostante di bus urbani e pullman vicino alla Chiesa di Collemaggio.
Un’opera del Comune da 7,5 milioni
Il progetto per la piazza e la pensilina è unico, è del Comune con l’assessore alla ricostruzione pubblica e vicesindaco Raffaele Daniele in prima fila insieme al sindaco Pierluigi Biondi (entrambi di Fratelli d’Italia) quali promotori. L’opera è stata finanziata con «circa 7,5 milioni di euro tutti dal Fondo complementare del Pnrr per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2009 e del centro Italia», fa sapere Daniele a «Il Giornale dell’Arte».
La pensilina? «Interrompe lo spazio, un triste cavalcavia»
Chiedere in zona o a persone qualificate al telefono un giudizio significa ricevere silenzi o commenti negativi purché non si venga citati. Sulla testata «Abruzzoweb» l’Archeoclub aquilano ha rimarcato che i cittadini e le associazioni dovevano essere coinvolti nella discussione preliminare e, al contempo, che dovevano a loro volta chiedere con forza di partecipare mentre la pensilina «interrompe la continuità visiva e spaziale della piazza concepita sin dalle origini come uno spazio unitario dal sagrato della Cattedrale ai palazzi di Capopiazza».
Sul sito di Radio L’Aquila i consiglieri comunali Pd Enrico Verini e Gianni Padovani hanno commentato: «Da un punto di vista estetico la nuova fisionomia della piazza sempre di più va ad assomigliare a un recinto chiuso, la cui desolazione dissolve anche la bellezza degli edifici intorno, e l’orrenda pensilina somiglia a un triste cavalcavia autostradale».
L’assessore Daniele: «Giudicatela quando sarà finita»
«Il progetto nasce dall’esigenza di avere una piazza con una concezione moderna di uno spazio pubblico, dice ancora l’assessore Daniele. Prima era un parcheggio dove passavano le macchine, piena barriere architettoniche che abbiamo tolto creando uno spazio interamente fruibile, arioso, allargato a quasi 10mila metri quadri». Ai fianchi si alzano delle sedute in pietra chiara. «Se avessimo riportato delle panchine convenzionali avrebbero occupato tutto lo spazio, così invece è dinamico, moderno, funzionale». La pensilina? «Ospiterà un infopoint che nel 2026, con L’Aquila capitale italiana della cultura, sarà il punto di approdo dei turisti e dei cittadini sulle iniziative del Comune e degli altri attori. Sarà in acciaio e vetro, tipo l’Apple Store di Milano; rispetto alla pensilina preesistente, con colonne che coprivano la visuale della piazza, ora è tutta libera. Le uniche chiusure saranno in vetro trasparente. Ora impatta, è incompleta, chiaro che non piace; quando sarà completata sarà molto leggera. Prima di fare critiche preventive aspettiamo di vederla finita. In una piazza così grande serviva un elemento verticale. Il tempo stabilirà se abbiamo operato bene o no». Ma nella zona nord il centro storico non ha già un infopoint turistico nella piazza della Fontana luminosa? «Ne avremo due, risponde Daniele. L’Aquila non era turistica, ora ha un grande afflusso e potenziamo le nostre strutture».
Lavori fermi, cacciata con penali l’impresa
Pressoché terminati i lavori nella piazza, a fine febbraio il cantiere della pensilina a fine febbraio è vuoto e immobile. Il progetto esecutivo era stato approvato il 14 giugno 2022 e l’impresa aveva chiesto una proroga di 60 giorni a partire dal 19 aprile 2024. «Abbiamo appena rescisso il contratto perché l’impresa è stata inadempiente su più punti e abbiamo applicato delle penali, risponde Daniele. Affideremo il completamento attraverso una procedura negoziata agile e speriamo in una soluzione nel più breve tempo possibile. Sui tempi non mi lascio andare a previsioni, siamo stati sfortunati».
Giusti di Italia Nostra: «Pensilina inqualificabile, blocca la visuale»
«Esteticamente la pensilina è un sipario inqualificabile, attacca il presidente della sezione aquilana di Italia Nostra Vincenzo Giusti. Ha un peso visivo eccessivo, peggiora una situazione già compromessa, limita lo spazio visivo della grande piazza, quando si accede in piazza da via Cimino blocca la visuale della cattedrale ottocentesca». Quanto al rifacimento della piazza? «Prima del terremoto c’era il mercato, la sua funzione storica, è stato scelto di farne un salotto. Senza tagliare il giudizio con l’accetta, ci sono aspetti positivi e negativi, ma la pavimentazione sembra da città balneare. Le associazioni di disabili sono insorte contro l’idea di ripristinare il basolato originale, e lo capisco, ma si poteva risolvere invece di rendere modernista il centro storico. In più manca di simmetria: guardando la chiesa ha alberelli solo a destra». Nel complesso «la cittadinanza è stata messa davanti al fatto compiuto, mai convolta, il sentire comune non apprezza. È un’altra occasione sprecata con i finanziamenti per il terremoto, la pensilina è la ciliegina sulla torta di quanto è stato fatto male».
La pensilina ricorda un treno ad alta velocità
Il parere di chi scrive? La nuova piazza appare fredda rispetto ai colori morbidi e tenui della città antica, tuttavia chissà se in capo a qualche anno la patina del tempo e il calpestio delle persone non possano mutare la sensazione di freddezza accentuata dai nuovi lampioni. Una domanda resta aperta: era impensabile immaginare il ritorno di un mercato per un’altra socialità in un perimetro storico senza più una scuola, in un Comune dove l’agenzia Ansa registra che «più di 3500 bambini e ragazzi vanno ancora a scuola in 17 container e solo tre scuole sono state ricostruite»? Quanto alla pensilina, il profilo ricorda quello di un treno ad alta velocità e nel centro aquilano è alquanto incongruo.

La piazza del Duomo dell'Aquila nel marzo 2021, con la vecchia pavimentazione e i vecchi lampioni. Foto Stefano Miliani
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