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Canaletto, Il Canal Grande a Venezia, 1730-40 ca (particolare). Abbazia di Woburn

Courtesy Mauritshuis

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Canaletto, Il Canal Grande a Venezia, 1730-40 ca (particolare). Abbazia di Woburn

Courtesy Mauritshuis

L’Italia meta prediletta del Grand Tour

Nella Mauritshuis i capolavori di tre fra le più prestigiose country house inglesi

Elena Franzoia

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Si concentra sulla fascinazione inglese per l’arte italiana la mostra «Il Grand Tour. Destinazione Italia» allestita nella Mauritshuis dal 18 settembre al 4 gennaio 2026. Curata da Ariane van Suchtelen, la mostra presenta capolavori provenienti da tre fra le più prestigiose dimore signorili del Regno Unito (Burghley House, Holkham Hall e Woburn Abbey) collezionati durante i Grand Tour nel periodo compreso tra Sei e Settecento, quando i giovani aristocratici britannici completavano la loro formazione trascorrendo diversi anni viaggiando nell’Europa continentale. Di questo lungo itinerario l’Italia rappresentava una delle destinazioni ideali e spesso quella conclusiva, dato che non poteva mancare nella cultura di un giovane gentiluomo la conoscenza di città come Roma, Firenze, Napoli e Venezia, in cui peraltro proprio i viaggiatori alimentavano un ricco e sofisticato mercato dell’arte.

«Abbiamo scelto opere provenienti da tre luoghi inglesi considerati inestimabili scrigni di tesori, commenta Van Suchtelen. Nel Settecento i loro proprietari intrapresero il Grand Tour quando si avviavano a diventare ormai maggiorenni, viaggiando dalla Gran Bretagna all’Italia e raccogliendo collezioni d’arte legate soprattutto all’archeologia di epoca romana». Per quanto riguarda la Burghley House di Stamford, la mostra si concentra su due straordinari viaggiatori della famiglia Cecil: John Cecil, quinto conte di Exeter, e Brownlow Cecil, nono conte.

Nel Seicento John e sua moglie intrapresero ben quattro viaggi in Europa accompagnati da figli, servitori e decine di cavalli, acquistando oggetti di ogni genere tra cui mobili e arazzi, ma soprattutto eccezionali dipinti. Nel Settecento, il loro pronipote Brownlow partì per l’Italia dopo la morte della moglie. Brownlow amava in modo particolare le opere della celeberrima pittrice svizzero-austriaca Angelica Kauffman, di cui è presente in mostra un magnifico ritratto firmato da Nathaniel Dance oltre a quello che lei stessa dipinse a Brownlow nel 1764, con il Vesuvio sullo sfondo.

Proviene invece dalla residenza neopalladiana del Norfolk Holkham Hall, costruita in seguito a un Gran Tour di inizio Settecento dal giovanissimo conte di Leicester Thomas Coke, il ritratto del suo discendente Thomas William Coke dipinto da Pompeo Batoni (1774), che presenta sullo sfondo una statua romana proveniente dal Vaticano. «Holkham è speciale rispetto ad altre country house inglesi perché residenza e collezione sono interconnesse, e la Galleria delle Sculture è diventata un modello per altre dimore di campagna, afferma la responsabile delle collezioni, Maria de Peverelli. Pochissimi oggetti sono stati venduti da quando sono stati acquisiti, rendendo Holkham Hall una perfetta “capsula del tempo del Grand Tour”. È però la prima volta che la sua storia viene raccontata all’estero includendo libri, dipinti e sculture. In precedenza avevamo prestato alcune opere singole, ma non 17 che offrono quindi nella Mauritshuis uno sguardo complessivo sull’intera collezione».

Il primo proprietario era peraltro considerato uno dei più importanti collezionisti di Claude Lorrain, di cui la mostra olandese presenta «Veduta del porto e dell’anfiteatro» (1652 ca). È infine Venezia la vera protagonista delle collezioni della Woburn Abbey nel Badfordshire. John Russell, che divenne il quarto Duca di Bedford nel 1735, visitò la città lagunare tra 1730 e 1731, dove conobbe Canaletto cui commissionò un’intera serie composta da oltre 24 vedute, costituendone la più significativa serie tuttora esistente. La Mauritshuis presenta, per la prima volta nei Paesi Bassi, due di queste vedute, tra cui «Il Canal Grande di Venezia con la Dogana e Santa Maria della Salute», dipinta nel 1734. 

Elena Franzoia, 22 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

L’Italia meta prediletta del Grand Tour | Elena Franzoia

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