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La Bella Principessa, attribuita da alcuni studiosi a Leonardo. Ora un falsario inglese sostiene di esserne l'autore: l'avrebbe eseguita nel 1978 usando come modella la cassiera del supermercato in cui lavorava

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La Bella Principessa, attribuita da alcuni studiosi a Leonardo. Ora un falsario inglese sostiene di esserne l'autore: l'avrebbe eseguita nel 1978 usando come modella la cassiera del supermercato in cui lavorava

La Bella Principessa era una bella cassiera di supermercato?

In un libro di memorie un falsario britannico dichiara di essere lui l'autore del disegno attribuito a Leonardo

Martin Bailey

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Londra. Il falsario britannico Shaun Greenhalgh sostiene di esser l'autore del disegno attribuito a Leonardo «La Bella Principessa». La clamorosa rivelazione, riportata dal critico d'arte Waldemar Januszczak in un articolo apparso su «The Sunday Times»  del 29 novembre, è contenuta in A Forger’s Tale, un libro di memorie scritto in carcere da Greenhalgh. Il volume è pubblicato dalla casa editrice di Januszczak, la Zcz Editions.

Greenhalgh, originario di Bolton (Greater Manchester), nel 2007 è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di prigione per aver prodotto una serie di falsi, tra cui una scultura di una principessa di Amarna e  antichità varie, oltre a sculture, dipinti e disegni. Nella vicenda erano coinvolti anche gli anziani genitori di Shaun, George e Olive, condannati con sospensione della pena.

Racconta Greenhalgh in A Forger's Tale, a proposito della Bella Principessa.  «L'ho disegnata nel 1978, quando lavoravo alla Co-op. Per la "modella" mi sono ispirato a una ragazza, Sally, che lavorava alle casse... Una stronzetta prepotente e piena di sé». La pergamena antica è «riciclata» da un atto fondiario del 1587; Greenhalgh ha poi montato  il disegno su una tavola ricavata da un banco di scuola vittoriano.

Il ritratto, realizzato a inchiostro e gessi colorati su pergamena, è riapparso nel 1998 in un'asta di Christie's, dov'era catalogato come opera tedesca dell'Ottocento. A consegnarlo per la vendita alla casa d'aste londinese era stata Jeanne Marchig, di Firenze, secondo cui l'opera apparteneva al marito Giannino già nel 1955, anno in cui si erano sposati. Se la provenienza è corretta, allora Greenhalgh di certo non può essere l'esecutore della Bella Principessa. Il disegno è stato aggiudicato per 22mila dollari al collezionista canadese Peter Silverman.

Nel 2008 lo specialista Martin Kemp dell'Università di Oxford, ha attribuito il ritratto a Leonardo. Kemp data l'opera tra il 1495 e il 1496, e ne identifica l'effigiata con Bianca, figlia illegittima di Ludovico Sforza,  duca di Milano. Sull'argomento Kemp ha scritto un libro, in collaborazione con Pascal Cotte. L'attribuzione a Leonardo è stata respinta da molti altri specialisti.

Kemp afferma che analisi effettuate sulla pergamena hanno dimostrato che il disegno era stato eseguito con gesso prodotto anteriormente al XVII secolo. Secondo lo studioso è «altamente improbabile» che Greenhalgh abbia potuto procurarsi una quantità di pigmenti antichi sufficiente a consentirgli di eseguire il ritratto. Dopo aver definito «spassosa» la rivendicazione di Greenhalgh, ha dichiarato al nostro giornale che «le bufale su Leonardo non finiscono mai».

La Bella Principessa continua a mantenere i suoi segreti. Il disegno forse dovrà ora essere ascritto alla vasta produzione di Greenhalgh, ma la storia dell'arte è piena di falsari che si sono falsamente attribuiti la paternità di opere che non erano stati loro a creare. Nel 1978 Greenhalgh aveva appena 17 anni: doveva essere ben precoce per produrre un falso di questo calibro. Qualche altro indizio:  Greenhalgh scrive che la modella si chiamava Sally, ma curiosamente più avanti afferma che in realtà il suo vero nome era Alison. Al suo libro dà il titolo di «tale», ossia di «racconto».
Quando si tratta di falsari le cose molto spesso non sono come sembrano.

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Martin Bailey, 01 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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