Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Il passaggio aperto delle Pagliere, nel complesso della Cavallerizza Reale di Torino, in un render realizzato da Onirism

© Cino Zucchi Architetti

Image

Il passaggio aperto delle Pagliere, nel complesso della Cavallerizza Reale di Torino, in un render realizzato da Onirism

© Cino Zucchi Architetti

La Cavallerizza Reale a Torino: da palestra ippica a hub contemporaneo

Lo stato dell’arte di un importante progetto di riqualificazione di un’area storica di 44mila metri quadrati nel centro del capoluogo piemontese

Gaspare Melchiorri

Leggi i suoi articoli

A Torino sta entrando nel vivo, ad opera della Compagnia di San Paolo, la riqualificazione della Cavallerizza Reale, antico complesso nel centro storico della città. È nel novero delle Residenze sabaude in Piemonte, e come tale nel 1997 è entrato nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Come dice il nome stesso, la Cavallerizza Reale era originariamente un luogo dedicato alle esercitazioni equestri ed era dotata di un maneggio e di una scuderia.

Il progetto risale al 1740 ed è opera del «primo Architetto Regio» Benedetto Alfieri, che aveva lavorato su un progetto precedente di metà Seicento, concepito dall’architetto di corte Amedeo di Castellamonte. Nel 1840 l’architetto Ernest Melano riplasmò profondamente il complesso; oltre un secolo dopo, nel 1943, quest’ultimo fu gravemente danneggiato da un bombardamento. Nella sua storia più recente, rimasto abbandonato, il sito è stato occupato a partire dal 2014 da alcuni collettivi, e ha subito tre incendi di origini dolose, nel 2014, 2016 e 2019.

La rinascita della Cavallerizza prende avvio all’inizio del 2022: il 2 febbraio di quell’anno Fondazione Compagnia di San Paolo e Università degli Studi di Torino firmano l’atto di acquisto del complesso. Il progetto, intrapreso con gli altri enti proprietari di questi spazi (come Cassa Depositi e Prestiti, il Comune di Torino, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, i Musei Reali e Paratissima Produzioni e Servizi srl) dovrà recuperare e valorizzare il sito storico.

L’8 giugno viene lanciato un concorso internazionale («Cavallerizza Reale di Torino»), per trasformare il sito in un polo culturale internazionale: vincitore della gara risulterà essere, il 2 febbraio dell’anno successivo, il 2023, lo studio Cza-Cino Zucchi Aassociati, che ora firma il progetto con la società di progettazione integrata Politecnica, Building for Humans. Nel maggio del 2023 per la prima volta Fondazione Compagnia di San Paolo annuncia un palinsesto di eventi, spettacoli e attività di intrattenimento che animeranno il luogo per tutta l’estate.

Il primo settembre dello stesso anno parte il Cantiere della Conoscenza per la Manica del Mosca e le Pagliere, con una serie di indagini che portano alla luce le fondamenta dell’edificio del XVII secolo del Castellamonte. Nel corso del 2024, poi, si susseguono una serie di scoperte, come una gran mole di documentazione scritta proveniente dai tribunali militari e che copre l’arco cronologico dal 1915 al 1971, per un totale di 40-50 metri lineari di grandi registri provenienti dai tribunali di Torino, Milano, Bologna e Venezia. A fine anno (2 dicembre) viene istituito il Cantiere di Riqualificazione del Complesso.

 

Il ritrovamento di un archivio, il 16 maggio 2024, durante i lavori di rifunzionalizzazione del complesso della Cavallerizza Reale a Torino. © Cino Zucchi Architetti

E siamo al 2025. Il 20 gennaio viene firmato un protocollo d’intesa tra la Fondazione Compagnia di San Paolo e i Musei Reali, secondo il quale i Giardini Reali diventeranno un luogo accessibile e dinamico (verranno anche riaperti i Giardini Reali bassi) e verranno restaurate le Serre Reali. Gli scavi nella Cavallerizza, nelle Pagliere Nord e nella Manica Sud hanno fatto riemergere strutture sei e settecentesche, resti di fortificazioni e resti di pavimentazioni originali del XIX secolo.

Prende ora forma la «fase due» della riconversione delle due strutture, estese su circa 10mila metri quadrati dei 44mila dell’intera area. Mentre le Pagliere diventeranno un hub culturale, la Manica del Mosca ospiterà gli uffici della Compagnia di San Paolo dal primo piano in su. Nelle scorse settimane si è tenuto un sopralluogo dei tecnici per prendere atto dello stato avanzamento lavori.

La riforma del complesso della Cavallerizza è un’occasione per comprendere le singolarità degli edifici esistenti e valorizzarne le qualità attraverso l’inserimento di funzioni significative ma anche di dare vita e carattere a un nuovo e vivace spazio pubblico per la città. La stratificazione architettonica dell’area che costituiva la «Zona di Comando» della reggia sabauda (il Teatro Regio di Carlo Mollino sul sito della vecchia Accademia Reale, la Rotonda delle scuderie di Amedeo di Castellamonte, il Maneggio di Benedetto Alfieri, Il Cortile delle Guardie, l’Ala di Carlo Bernardo Mosca e le Pagliere) è il documento vivente di una storia complessa nella quale una strategia unitaria si attua per addizioni, sottrazioni, ripensamenti, mancanze e traumi non ancora sanati.

Lo spazio aperto compreso tra la testata dell’Ala del Mosca, le Pagliere e i Giardini Reali è il luogo che il progetto indica come attivatore di nuove relazioni tra i percorsi pubblici provenienti da sud e il verde a nord, mentre la riforma degli edifici persegue rigorosi criteri di conservazione e ripristino tipologico e architettonico degli edifici storici.

La conclusione dell’opera è prevista per l’autunno del 2026.

L'ingresso al complesso della Cavallerizza Reale da Via Verdi, in un render realizzato da Onirism. © Cino Zucchi Architetti

Gaspare Melchiorri, 13 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano 100 scatti della fotografa americana. In collaborazione con Camera-Centro Italiano per la Fotografia

Nel Sottoportico del complesso genovese 99 scatti di tre giovani talenti, realizzati ispirandosi alle liriche di Montale

In un allestimento ospitato dal museo veneziano, si ripercorrono i due interventi dell’architetto e designer veneziano al primo (1952-53) e al secondo piano (1959-60) dell’edificio

Con l’assemblea del 7 maggio, avvicendamento al vertice dell’Associazione Imprese Culturali e Creative, aderente al sistema Confindustria. Alla vicepresidenza Giorgio Sotira

La Cavallerizza Reale a Torino: da palestra ippica a hub contemporaneo | Gaspare Melchiorri

La Cavallerizza Reale a Torino: da palestra ippica a hub contemporaneo | Gaspare Melchiorri