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La Libertà di Vincenzo Vela torna finalmente al Cimitero Monumentale di Milano

L’opera, posta nel dopoguerra nella Cascina Conigo di Noviglio, torna alle origini grazie a una donazione della Famiglia Medici di Marignano

Michelangelo Tonelli

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Torna al Cimitero Monumentale, per essere posizionata all’interno della Cripta del Famedio, la celebre statua “La libertà” di Vincenzo Vela. L’opera, posta nel dopoguerra nella Cascina Conigo di Noviglio – un tempo di proprietà dei Fratelli Ciani e dove era attualmente conservata –, torna alle origini grazie a una donazione della Famiglia Medici di Marignano che, col suo prezioso gesto, restituisce la scultura dello scultore realista alla città di Milano. La statua in marmo è stata realizzata nel 1872 da Vincenzo Vela (1820-1891 Ligornetto), formatosi all’Accademia di Brera nel 1835, molto attivo nel capoluogo meneghino come ritrattista e scultore funerario per le principali famiglie aristocratiche e sempre schierato in difesa degli ideali di libertà e giustizia sociale. Nel diciannovesimo secolo l’arte funeraria era una grande occasione di lavoro per gli scultori, che avevano la possibilità di realizzare busti, rilievi e intere tombe. Anche Vela si cimenta in quest’arte, di cui è uno straordinario esempio proprio l’opera scultorea “La Libertà”, particolarmente celebre grazie al bozzetto in gesso conservato dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto.    

La statua rappresenta una donna, dai lunghi capelli mossi visibili sulla schiena, che srotola una pergamena in favore dello spettatore e riporta su una fascia che le regge il vestito drappeggiato l’iscrizione che richiama il nome dell’opera. Questa figura pare inginocchiata sul basamento sui cui lati si trovano i bassorilievi che raffigurano i defunti ai quali era stata dedicata l'opera, i fratelli Giacomo e Filippo Ciani, inizialmente sepolti al Cimitero Monumentale di Milano. Entrambi parteciparono attivamente ai moti risorgimentali in qualità di patrioti italiani e vissero principalmente a Ginevra (dove conobbero Giuseppe Mazzini) e Londra, fino al 1829-30, quando si trasferirono nel Ticino. Per la posa dell’opera scultorea è stata utilizzata la cosiddetta tecnica del ghiaccio, un metodo ingegneristico utilizzato per posizionare con precisione blocchi pesanti, sfruttando l’acqua ghiacciata come supporto temporaneo. La statua tornerà visibile all'interno della Cripta del Famedio. Nei prossimi mesi il Comune di Milano avvierà i lavori di restauro dell’opera, che saranno a cura della Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera. 

Michelangelo Tonelli, 14 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

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