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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliLa mostra «Tutto torna! Nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta», allestita dal 22 ottobre al 24 novembre nelle retrostanze della Sala del Trono della residenza reale vanvitelliana, valorizza le opere che, recentemente acquisite e rientrate negli ultimi anni nelle collezioni del museo, sono chiara testimonianza del programma decorativo degli Appartamenti reali, progettato da Luigi Vanvitelli e concluso dal figlio Carlo. Si intende «restituire», pertanto, l’identità originaria della Reggia, ma anche individuare le storie e gli intrecci che hanno segnato quelle opere prima del definitivo rientro nel luogo a cui erano appartenute o per il quale erano state ideate. Corrisponde a tale intento non solo la coppia di modelli preparatori, raffiguranti la Prosperità e la Forza, realizzati intorno al 1787 dal pittore siciliano Mariano Rossi per la volta della Sala di Alessandro, acquisiti alla fine del 2023, ma, in particolare, il dipinto di Fedele Fischetti, «Apoteosi della dinastia borbonica» (1772), acquistato nel 2024 presso la casa d’aste Kunsthaus Lempertz di Colonia con il finanziamento della Direzione Generale Musei. L’opera preparatoria per un affresco, con il suo intreccio di allegorie morali e politiche, costituisce la più dettagliata testimonianza del progetto originario di decorazione della volta della Sala del Baciamano, attuale Sala del Trono. Sempre di Fedele Fiaschetti è anche il disegno acquarellato, proveniente dalla galleria Pandora Old Master Paintings di New York e raffigurante «Venere adornata dalle tre Grazie», omaggio alla regina Maria Carolina e studio preparatorio per gli affreschi della volta del Gabinetto degli Stucchi della sovrana.

Centrotavola del Sebeto con vedute dei Palazzi Reali di Napoli, Capodimonte e Caserta-Raffaele Giovine 1848
La mostra espone, inoltre, anche opere riconsegnate alla Reggia di Caserta da altre sedi, tra cui Talia e Melpomene, sculture di età romana (II d.C.) della Collezione Farnese. Sistemate in origine presso la Biblioteca Palatina negli Appartamenti reali della Reggia di Caserta, dal 1933 erano presso gli spazi della Soprintendenza a Palazzo Reale a Napoli, rientrando a Caserta nel 2023. Nello stesso anno è stato restituito dalla Prefettura di Caserta, a cui era stato concesso dal 2014, «Cimabue scopre le abilità di Giotto», dipinto di grandi dimensioni di Tommaso De Vivo (Orta di Atella, 1790 ca- Napoli, 1884) e sono ritornate, dopo aver compiuto diverse tappe, anche le tele rappresentanti l’«Allegoria della Sapienza» e l’«Allegoria della Storia» di Carlo Brunelli e Desiderio De Angelis. Dopo settant’anni la Reggia di Caserta ha esposto nel febbraio 2024 il Centrotavola con vedute dei Palazzi Reali di Napoli, Capodimonte e Caserta, di Raffaele Giovine, mentre nel gennaio del 2025 la serie dei ritratti borbonici si è arricchita con quelli di Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo di Lorena e con il rientro dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, dov’era stata trasferita nel 1951, della coppia di ovali raffiguranti il re Carlo di Borbone e la regina Maria Amalia di Sassonia.

Melpomene, musa della Commedia e della Tragedia, dalla Collezione Farnese II sec. d.C., con restauri e integrazioni tra la fine del XVIII e i primi decenni del XIX secolo (particolare)

Talia, musa della Commedia e della Tragedia, dalla Collezione Farnese II sec. d.C., con restauri e integrazioni tra la fine del XVIII e i primi decenni del XIX secolo (particolare)