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Il «Ritratto di Bruno Cassirer» (1911) di Max Liebermann e «Il padre di Bruno Cassirer sul letto di morte» (1924) di Max Slevogt, Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie

Foto © Nationalgalerie, SMB / Jörg P. Anders (per Liebermann) e © bpk / Nationalgalerie, SMB / Andres Kilger (Slevogt)

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Il «Ritratto di Bruno Cassirer» (1911) di Max Liebermann e «Il padre di Bruno Cassirer sul letto di morte» (1924) di Max Slevogt, Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie

Foto © Nationalgalerie, SMB / Jörg P. Anders (per Liebermann) e © bpk / Nationalgalerie, SMB / Andres Kilger (Slevogt)

La Spk restituisce due dipinti rubati dai nazisti a Bruno Cassirer, poi li ricompra

Confiscate nel 1938 le opere di Max Liebermann e Max Slevogt saranno esposte nella Alte Nationalgalerie di Berlino grazie a un accordo con gli eredi dell’editore d’arte e gallerista

Due dipinti appartenuti all’editore e gallerista tedesco Bruno Cassirer  e confiscati dai nazisti sono stati restituiti agli eredi del legittimo proprietario dalla Stiftung Preussischer Kulturbesitz (Spk), la fondazione che sovrintende ai principali musei, biblioteche e archivi di Berlino, che li ha quindi riacquistati per esporli nella Alte Nationalgalerie di Berlino. Si tratta del «Ritratto di Bruno Cassirer» (1911) di Max Liebermann, comprato con il sostegno della Ernst von Siemens Kunststiftung e già visibile nella collezione permanente del museo berlinese, al secondo piano, e di «Il padre di Bruno Cassirer sul letto di morte» (1924), di Max Slevogt, che verrà invece esposto nel 2026. La Spk, presieduta da Hermann Parzinger, ha contattato gli eredi di Cassirer alla fine del 2023 e ha raggiunto un accordo equo con loro per riacquistare i dipinti. 

Nato a Breslavia nel 1872, Cassirer, di origini ebraiche, era proprietario di una prestigiosa casa editrice e galleria d’arte di Berlino, fondata nel 1898 con il cugino Paul nel quartiere del Tiergarten. Tra gli artisti rappresentati dalla Bruno & Paul Cassirer, Kunst- und Verlagsanstalt, figuravano Liebermann e Slevogt, quest’ultimo amico personale di Bruno. Il sodalizio commerciale tra i due cugini s’interruppe nel 1901. Da quel momento in poi Paul si occupò unicamente della galleria e Bruno della casa editrice.  Dopo la presa del potere da parte dei nazisti nel 1933, Cassirer fu costretto ad emigrare in Inghilterra nel 1938, in seguito alla revoca della sua appartenenza alla Reichsschrifttumskammer, una delle camere del Reich che decidevano la politica culturale del Ministero della propaganda guidato da Goebbels, circostanza che gli precluse ogni possibilità di continuare a gestire l’attività.  I beni di Cassirer, tra cui la sua collezione d’arte, furono confiscati e messi all’asta tra il 1941 e il 1944.

Negli anni Sessanta il West Berlin Staatliche Museen, Preußischer Kulturbesitz,  Museo Statale di Berlino Ovest, acquisì i due dipinti di Liebermann e Slevogt dal mercante ed editore di Monaco Wolfgang Gurlitt. Il «Ritratto di Bruno Cassirer» fu pagato 5.800 marchi; il dipinto di Slevogt venne invece donato da Gurlitt al museo berlinese nel 1963. Nonostante nessuno dei due dipinti mostri segni che ne riconducano l’appartenenza alla Collezione Bruno Cassirer, né sia menzionato in elenchi di opere di sua proprietà, le prove raccolte nel corso della ricerca sulla provenienza indicano un’altissima probabilità di attribuzione. È noto, ad esempio, che Gurlitt acquistò tre opere alla vendita forzata della collezione Cassirer nel 1944 (Bruno, nel frattempo, era morto  Oxford nel 1941). Una successiva corrispondenza tra il mercante di Monaco e altre persone mostra che il «Ritratto di Bruno Cassirer» di Max Liebermann e «Il padre di Bruno Cassirer sul letto di morte», di Max Slevogt erano tra questi.

 

Daria Berro, 13 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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