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Il nuovo giardino della Rubenshuis, vista del padiglione, estate 2024

Foto: Ans Brys

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Il nuovo giardino della Rubenshuis, vista del padiglione, estate 2024

Foto: Ans Brys

La casa che Rubens progettò per sé è un tuffo nel suo mondo

La Rubenshuis di Anversa riapre con un nuovo edificio che ospita ingresso e servizi per il pubblico. Il giardino barocco ospita 17.500 piante. La riapertura completa è rimandata al 2030

Elena Franzoia

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Dopo la prima grande rigenerazione della sua storia, ha parzialmente riaperto la Rubenshuis, lussuosa dimora di Pieter Paul Rubens (1577-1640) da lui stessa progettata a partire dal 1610 fondendo nella sua architettura modelli italiani e fiamminghi. Il complesso, in cui l'artista visse con la famiglia e collocò il suo studio, è infatti oggetto dal 2016 di un masterplan in più fasi il cui scopo è garantire migliore accessibilità, spazi più grandi e più qualificati e massimo comfort, in linea con le esigenze di un museo contemporaneo. La fine dei lavori è prevista nel 2030.

Appena conclusa, la prima fase ha portato alla realizzazione del nuovo edificio Hopland 13, progettato dallo studio di Gand Robbrecht en Daem architecten. Con i suoi 2.600 metri quadrati di superficie e un costo di 16,15 milioni di euro sovvenzionati da Città di Anversa e VisitFlanders, il nuovo volume ospita essenzialmente servizi per i visitatori, tra cui l’ingresso al complesso acquisito dal Comune nel 1937 e aperto al pubblico nel 1946. Nella colorata hall di entrata le forme potenti e sinuose sono ispirate alla florida carnalità della pittura rubensiana, mentre le scale elicoidali alludono alla sua dinamicità.

L'Hopland 13 ospita la «Rubens Experience», spettacolare tuffo nell’universo dell’artista ideato dal team creativo di Gand Wondering. Oltre a un’introduzione legata alla vita del maestro, dalla formazione romana all'attività anche politico diplomatica in capitali come Parigi e Madrid, installazioni interattive consentono al visitatore esperienze dirette, come «cacce al tesoro» all’interno delle opere, quiz artistici e interazioni virtuali. In una delle sale laterali trovano spazio alcune opere reali, tra cui il famoso autoritratto recentemente restaurato, mentre la gran parte delle collezioni generalmente ospitate nella residenza è temporaneamente dislocata nei depositi e in altri musei, non solo belgi.

Una veduta della facciata dell’edificio Hopland 13 di Robbrecht en Daem architects. Foto: Ans Brys

Ai piani superiori una nuova, grande biblioteca offre al pubblico una dotazione di 2mila metri di libri e documenti. Dal nuovo edificio si accede anche al lussureggiante giardino barocco, oggetto di una rigenerazione cui ha contribuito lo stilista Dries Van Noten per le scelte cromatiche. Dopo lo studio approfondito di centinaia di documenti, nature morte e persino lettere vergate dallo stesso Rubens, il giardino è stato riportato in vita secondo un progetto contemporaneo che utilizza 17.500 piante dalle diverse fioriture stagionali. Il costo è stato di 2,58 milioni di euro. «Oltre al giardino più bello di Anversa, sarà la nostra sala museale più grande per i prossimi anni», afferma Bart Watteeuw, direttore della Rubenshuis. Progettato da Jan Bleys e Jasper Bijnen dello Studiebureau Ars Horti, il nuovo giardino evoca il fondamentale contributo di Rubens al giardino fiammingo, basato anche qui su modelli italiani. Il progetto ha accentuato l'illusione di tornare indietro nel tempo, isolandosi dal contesto contemporaneo e ripristinando le dimensioni storiche basate sul «piede» di Anversa, le fughe prospettiche centrali e radiali e il berceau porticato. Lo spazio risulta costituito da due grandi parterre, divisi in quattro rettangoli più piccoli da siepi di bosso. I sentieri tra le aiuole sono coperti di Hansegrand giallo, materiale permeabile il cui colore si ispira ai cromatismi rubensiani. Lungo i bordi sono state dislocate 40 piante di agrumi in omaggio al dipinto «La passeggiata in giardino».

La riapertura della residenza seicentesca, originariamente prevista per il 2027, è invece slittata al 2030. «Il ritardo è dovuto a ragioni tecniche, come la presenza di amianto, e all'aumento esponenziale dei costi di costruzione, afferma Watteeuw. Avevamo stimato un costo di 6,9 milioni, ma la cifra è aumentata di oltre il 30%. Questa riprogrammazione ci consentirà però di restaurare anche l'adiacente edificio della Kolveniershof, dove ai tempi di Rubens si riuniva la corporazione dei tiratori di cannone, più tardi sede del “Corpus Rubenianum” creato dallo storico dell'arte Ludwig Burchard, ora trasferito all'Hopland 13. Il Kolveniershof sarà utilizzato per laboratori, attività pubbliche e conferenze». 

Il giardino della Rubenhuis

La nuova biblioteca ai piani superiori del nuovo edificio Hopland 13. Foto: Jeroen Broeckx

Elena Franzoia, 26 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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