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Uno stemma riprodotto in uno dei 1.749 documenti della collezione Albertini

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Uno stemma riprodotto in uno dei 1.749 documenti della collezione Albertini

La collezione Albertini torna a Perugia 172 anni dopo

La raccolta consiste in 1.749 documenti e coperte in pergamena datati tra il XIV e il XV secolo, ed è stata acquistata a un’asta parigina del 2024 da Fondazione Perugia

Gaspare Melchiorri

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Ieri 30 giugno è stata presentata all’Archivio di Stato di Roma a Sant’Ivo alla Sapienza la collezione Albertini, una pregiata raccolta di 1.749 documenti e coperte in pergamena risalenti al XIV e XV secolo, acquisita da Fondazione Perugia un anno fa in un’asta francese. Erano presenti Antonio Tarasco, direttore generale Archivi del Ministero della Cultura; Giovanna Giubbini, dirigente del Ministero della Cultura; Alcide Casini, presidente di Fondazione Perugia e il ricercatore Matteo Ferrari.

I pregiati rivestimenti documentali, finemente decorati e dipinti, appartenevano a registri di podestà, capitani del popolo, giudici e sindaci del Comune di Perugia: rappresentano un importante nucleo di documenti storici che ritorna a Perugia dopo oltre 170 anni e un’interessante fonte per la ricostruzione della storia della città. L’operazione di acquisizione ha visto collaborare insieme l’Archivio di Stato, la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e la Fondazione Perugia, in una proficua sinergia tra pubblico e privato che ha portato a questa acquisizione.

Nel 1853 l’amministrazione comunale di Perugia decide di vendere una parte della documentazione conservata in archivio e per la cifra di 500 lire viene acquistata da Joseph Spithöver, un antiquario tedesco molto noto che viveva a Roma, proprietario di una libreria-casa editrice. Dopo vent’anni Spithöver propone l’acquisto sia al neonato Regno d’Italia sia al Comune di Perugia, ma le istituzioni pubbliche sono battute sul tempo da Louis Albertini, un giurista argentino di origini italiane, che trasferisce le pergamene a Parigi dove risiede e dove sono state conservate dai suoi eredi fino al giugno 2024.

Fondazione Perugia ha acquistato i lotti, in totale 153, in un’asta svoltasi a Parigi la sera del 21 giugno 2024, alla casa d’aste Mirabaud Mercier e dopo apposita autorizzazione degli Archivi di Francia. I beni acquistati dalla Fondazione hanno un grande valore artistico, storico e araldico e, dal momento dell’acquisizione, le pergamene sono state oggetto di un intenso lavoro di studio, restauro e ricerca congiunto con la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria che sta portando alla ricostruzione di quella che era la realtà dell’amministrazione giudiziaria di Perugia.

Antonio Tarasco, direttore generale Archivi del MIC, ha commentato: «È un grande plauso quello che, a distanza di un anno, rivolgo ancora una volta a Fondazione Perugia per aver riportato nel suo territorio questa straordinaria collezione, ma soprattutto per aver fatto del rapporto pubblico-privato un modus operandi virtuoso che ha permesso, in un territorio piccolo come quello di Perugia, la piena cooperazione fra i nostri uffici e quelli della Fondazione».

Gaspare Melchiorri, 01 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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