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Heidi Specker, «Triest», 2025

Courtesy of the artist

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Heidi Specker, «Triest», 2025

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La dedica di Heidi Specker a Aenne Biermann tra Trieste, Germania e Palestina

Nell'anno del trentennale di Trieste Contemporanea, la seconda tappa del progetto dell’artista tedesca sulla fotografa protagonista dell’avanguardia negli anni Venti

Camilla Bertoni

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Fresca di brindisi per il suo trentennale, festeggiato il 27 giugno scorso, Trieste Contemporanea, dopo la mostra «Feelings of Togetherness» allo Studio Tommaseo appena conclusa, prosegue la sua programmazione nella sede di via del Monte 2/1 con una nuova esposizione fino al 12 novembre: è la seconda tappa del progetto che l’artista tedesca Heidi Specker (Damme, 1962, vive e lavora a Berlino) ha dedicato alla fotografa tedesca Aenne Biermann (1898-1933), divenuta esponente di punta della ricerca d’avanguardia negli anni Venti. Il titolo, «Liftan Triest (Container Trieste)» allude alla storia cui Specker rende omaggio: la mostra si sviluppa attorno a due luoghi simbolici, Gera in Germania, dove visse la Biermann, e Trieste, la città dove scomparve il container contenente migliaia di suoi negativi salvati dal marito durante la Seconda guerra mondiale per essere spediti in Palestina dove dal 1940 si era rifugiata la sua famiglia. Ma il container fu confiscato dai nazisti e dei negativi non si seppe più niente. 

La prima mostra dell’articolato progetto ideato da Specker, «Amnesia Gera», si è tenuta proprio a Gera tra ottobre e gennaio scorso, mentre dopo l’esposizione triestina è prevista una terza tappa finale a Lipsia. La mostra di Trieste è realizzata con il supporto dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo ed è accompagnata da un catalogo copubblicato da Trieste Contemporanea e da Argobooks di Berlino. Una parte degli scatti sono stati realizzati a Trieste durante l’inverno 2024 e nell’estate 2025 a Vienna. Per l’inaugurazione della mostra, curata da Claudia Tittel, il 2 ottobre alle 18 si è tenuta una conversazione con l’artista che ha invitato a riflettere con il suo lavoro su memoria, identità e sopravvivenza culturale, mentre al finissage è previsto un simposio con storici, tra cui Daria Brasca, autrice di uno degli studi di TransCultAA del progetto Hera, con il saggio The Goods of Jewish Emigrants in the Trieste Free Port during the Second World War (2022).

Nata nel 1995, Trieste Contemporanea è un laboratorio di proposte e di informazione sull’arte contemporanea che promuove «Dialoghi con l’arte dell’Europa centro orientale», in sinergia con Paesi come Bulgaria, Croazia, Germania, Polonia, Serbia, Slovenia, Turchia e Ungheria, attraverso mostre, incontri, workshop, premi come il Giovane Emergente Europeo, la scorsa estate assegnato a Martin Sommer, o come il Premio Internazionale di Design o SQUEEZE IT, tra arti visive, teatro e nuovi media. La sua biblioteca di arte contemporanea fa parte del Sistema Bibliotecario Nazionale, tramite il Polo dell’Università di Trieste. Il 4 ottobre alle 18, per la XXI edizione della Giornata del Contemporaneo Amaci, Trieste Contemporanea ospita un incontro allo Studio Tommaseo con Valentina Valentini, docente di arti elettroniche e performative alla Sapienza di Roma, sul lavoro di Bill Viola (1951-2024), a cui Valentini ha dedicato diverse pubblicazioni, con la proiezione di alcuni video storici: «Anthem» (1983) e «Ancient of days» (1979-81). Per le prossime attività in programma: triestecontemporanea.it.

Camilla Bertoni, 06 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

La dedica di Heidi Specker a Aenne Biermann tra Trieste, Germania e Palestina | Camilla Bertoni

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