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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliC'è un filo sottile che unisce l’arte al design, la contemplazione alla funzione, l’intuizione alla regola. Roberto Sambonet ha camminato lungo questo filo per tutta la vita, con grazia e rigore. A lui è dedicata la mostra «Roberto Sambonet. La struttura del colore», a cura di Enrico Morteo, che si inaugura mercoledì 24 settembre e che resterà aperta fino al 7 novembre da Antonia Jannone Disegni di Architettura.
Designer di fama internazionale, premiato con tre Compassi d’Oro e presente nelle collezioni del MoMA di New York, Sambonet è noto per aver dato forma elegante e funzionale agli oggetti della quotidianità. Ma c’è un altro lato della sua ricerca, più intimo e riflessivo, che questa mostra evidenzia: quello del pittore e dell’osservatore instancabile della natura, della luce e del tempo.

Roberto Sambonet, «Ponza. Ricerche cromatiche», 1976. Courtesy Antonia Jannone Disegni di Architettura

Roberto Sambonet, «Cinque Terre», 1965. Courtesy Antonia Jannone Disegni di Architettura
In esposizione una serie di opere su carta, tra chine, acquerelli e oli, realizzate tra gli anni Sessanta e Novanta, che testimoniano la profonda fascinazione di Sambonet per la struttura del mondo visibile: paesaggi marini, studi cromatici, dettagli di frutta e conchiglie, luoghi sospesi nel tempo come le Eolie, le Pontine, le Cinque Terre. Lontane da ogni accademismo o moda, queste immagini rivelano uno sguardo che cerca ordine nella complessità, e che trova nella luce, ora leggera come un velo, ora densa e materica, la vera sostanza della pittura. D'altronde gli stimoli paesaggistici hanno orientato da sempre la sua ricerca grafico-pittorica verso una forma di «primitivismo sintetista» caratterizzato da segni incisivi, schemi geometrizzanti e seriali, che evidenziano la sua svolta verso il design in senso stretto.
Come sottolinea Enrico Morteo, curatore della mostra, ogni segno di Sambonet, dal più rapido schizzo a china alla più elaborata stesura ad olio, è al servizio di un pensiero che vuole comprendere e organizzare: «un’ambizione a delineare un ordine generale». La mostra appare come un elegante percorso dentro un modo di vedere e pensare, dove il disegno diventa strumento di conoscenza e la pittura un esercizio di attenzione e di misura.