Gaggero & Luccardini
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Caro Gaggero,
questi gioiosi incastri di corpi prismatici sono una residenza a buon mercato di abitanti non ricchissimi, ma dotati almeno di un suv. Le loro auto sono tutte al piano terreno, vigilato da telecamere. La vernice sulle plastiche della casa echeggia quella delle vetture. Si immagina che gli alloggi, disponibili fra i 50 e i 90 metri quadrati, siano dotati di aria condizionata e tuttavia si reputa che non basti, a giudicare dalla vistosa pensilina che qualcuno si è fatto montare sull’unica finestra che ha. Del resto l’intorno è una distesa di casette monofamiliari, monopiano e prato antistante: le «little boxes» di Pete Seeger e questi di Tupelo almeno non hanno le zanzare.
Luccardini
Caro Luccardini,
non mi pare troppo mostruoso, anzi più che dignitoso. Il mostruoso è qualcosa di fuori scala, fuori tipo, anomalo, dissonante, assurdo, fuori luogo… Insomma, un qualcosa rispetto a qualcos’altro che non va. Dove la relazione evidenzia il disturbo, qualcosa che stride. Qui si tratta di un’edilizia abbastanza normale, non irrita, non produce reazioni allergiche. Ma forse la tua catalogazione è troppo raffinata. Forse volevi dire che la normalità in un mondo di consueta anormalità diventa mostruosa. Effettivamente... dovremmo cambiare rubrica. Il titolo lo lasciamo uguale ma cerchiamo cose belle, edifici che si intonano, che cercano la sintonia. Edifici umili che si inseriscono senza disturbo là dove «ci si sta bene»...
Gaggero
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