David Nash al lavoro nel suo studio

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David Nash al lavoro nel suo studio

La passione per la natura di David Nash

Nella sede parigina della Galleria Lelong i lavori su carta dell’artista britannico che da sempre ha lavorato a stretto contatto con l’ambiente

La Galleria Lelong presenta nella sua sede parigina a partire dal 14 novembre e fino al 15 dicembre una mostra retrospettiva dedicata a 45 anni di lavori su carta dell’artista britannico David Nash che nel 2025 compirà 80 anni. Le opere su carta, sia uniche sia in edizione, hanno accompagnato per tutta la vita l’attività scultorea dell’artista e hanno rappresentato sia la parte progettuale delle sue opere tridimensionali, sia opere autonome non legate a particolari sviluppi plastici.

La mostra si apre con una serie di lavori legati ad «Ash dome», probabilmente la sua opera più famosa che consiste in una cupola naturale creatasi nel tempo a partire da 22 alberi di frassino piantati in circolo da Nash nel lontano 1977 e in seguito da lui indirizzati a crescere in una determinata direzione fino a formare appunto una volta naturale. La scultura è ancora visibile oggi a quasi cinquant’anni dal suo incipit e si trova nel nord-ovest del Galles.

La mostra, che la Galleria Lelong ha progettato insieme ad Annely Juda Fine Art a Londra, spazio al quale Nash è stato legati fin dall’avvio della sua lunga carriera, prosegue a partire da alcuni disegni legati all’opera, o sarebbe più corretto dire all’azione, denominata «Wooden boulder». Nel 2003 l’artista si impossessa di una quercia di 200 anni che le autorità locali avevano abbattuto perché divenuta pericolosa in quanto a rischio di caduta perché non ritenuta più stabile. Dalla parte dell’albero oramai sradicato David Nash ricava una massa di legno rotondeggiante del peso di circa 500 chilogrammi che viene spinta in un fiume per essere poi spinta verso il mare. La vita del masso di legno durerà molti anni, scomparendo per poi riapparire e, dopo più di dieci anni, nel 2015, dileguarsi definitivamente, forse partita verso chissà quali lidi.

Molti altri disegni e litografie completano la mostra con una particolare attenzione verso alcuni coloratissimi lavori composti soprattutto negli ultimi anni utilizzando i pigmenti direttamente sulla carta. Ma è in particolare attraverso le opere legate a «Ash dome» e «Wooden boulder» che emergono le due caratteristiche dell’artista: la sua profonda vicinanza con la natura, e con gli alberi in particolare, e la sua passione per i progetti che non finiscono nel momento dell’esecuzione di una scultura o di un disegno, ma hanno una durata di anni o addirittura di decenni.

«Ash dome» (1977) di David Nash. Cortesia della Galleria Lelong e dell’artista

Giorgio Guglielmino, 12 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

La passione per la natura di David Nash | Giorgio Guglielmino

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