Image

«Coppa degli scoiattoli» (1930) di Felice Tosalli, manifattura Lenci, Torino

Image

«Coppa degli scoiattoli» (1930) di Felice Tosalli, manifattura Lenci, Torino

La produzione animalista di Tosalli

Nel recente volume di Alfonso Panzetta, un focus sulla pratica animalier dello scultore torinese, tra mostre, réclame e committenze

Donatella Biagi Maino

Leggi i suoi articoli

Non possiamo che essere grati ad Alfonso Panzetta per il lavoro paziente e appassionato svolto per farci conoscere, attraverso mostre e testi monografici, la pratica animalier degli artisti italiani tra Otto e Novecento che, come lui stesso afferma, nulla hanno da invidiare ai colleghi d’oltralpe, più celebri, ma non per questo di maggiore temperatura poetica.

Da tempo ripercorre con diligenza ed entusiasmo questo genere così particolare: recupera alla conoscenza personaggi a oggi misconosciuti nel loro reale valore, ricostruendone il catalogo e mettendo in luce interi periodi della storia otto-novecentesca non solo artistica, ma anche di costume e sociale.

È il caso della sua ultima pubblicazione, la monografia dedicata al torinese Felice Tosalli, disegnatore, scultore e ceramista sul quale trent’anni fa aveva pubblicato uno studio pionieristico. L’indagine del Panzetta prende le mosse dal suo precedente lavoro riesaminato alla luce delle aggiunte al catalogo del Tosalli, ma più ancora delle nuove conoscenze sul periodo, sui comprimari, sui committenti e i molti eventi che videro lo scultore tra i protagonisti.

Splendide pagine sono dedicate alla sua attività di pubblicista/pubblicitario (per riviste e réclame per la pellicceria Rivella, il Cinzano dry, il cinematografo) e alle molte esposizioni cui partecipò e nelle quali si affermò. Le caricature militari; i figurini per il teatro; i progetti di mobili, di arredo chiesastico, le sculture di figura mitologiche fiabesche sono tutte prove del talento di questo personaggio che i ritratti fotografici mostrano impegnato a dare di sé sembianze un po’ blasé, che ce lo rendono attraente ancor prima di ammirane le sue doti nella successione delle opere animalier,sua magnifica ossessione.

I suoi tuffetti, i suoi cuccioli (di leone, d’orso, di tasso) gli ermellini, gli scoiattoli, le volpi vorremmo tutti possederli, come i disegni e gli studi presentati nelle tavole del volume.

Felice Tosalli 1883-1958,
di Alfonso Panzetta, 336 pp., Ill. col., Edizioni Fioranna, Napoli 2021, € 62

«Coppa degli scoiattoli» (1930) di Felice Tosalli, manifattura Lenci, Torino

Donatella Biagi Maino, 12 febbraio 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Istituito nel 1825 per volontà dell’architetto Angelo Venturoli, offre borse di studio e spazi per lavorare. L’edificio settecentesco, che racchiude uno splendido giardino, è stato appena restaurato e ospita una mostra sulla storia della benefica istituzione oggi divenuta fondazione

Alessia Cadetti procede secondo uno schema di ricerca di limpida chiarezza per raccontare la storia della Street Art in Italia per poi concentrarsi sull’aspetto della conservazione

Gli animalier del nostro Paese in un volume di Alfonso Panzetta

Storici dell'arte e narratori danno voce ad alcuni magnifici animali ritratti da grandi pittori

La produzione animalista di Tosalli | Donatella Biagi Maino

La produzione animalista di Tosalli | Donatella Biagi Maino