Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliThomas J Price approda nel capoluogo toscano. E lo fa partendo dall'ombelico della città, Piazza della Signoria, dove negli anni scorsi si erano installate le opere di Jeff Koons, Jan Fabre, Urs Fischer, Francesco Vezzoli e Henry Moore. Quello di Thomas J Price è un confronto con i canoni e i modelli estetici che per secoli hanno contraddistinto la storia dell’arte occidentale e che fino ad oggi sono stati ritenuti intramontabili e non negoziabili con le altre culture: il suo linguaggio, radicalmente contemporaneo, si appropria infatti di queste forme “ideali” per rigenerarle, affidando ad esse la celebrazione della propria identità in uno spazio pubblico che è anche museo a cielo aperto.
Per la prima volta in 600 anni si erge qui la figura di una giovane donna nera del nostro tempo: immagine della quotidianità che dialoga con figure eroiche e bibliche o del mito. Le sue dimensioni monumentali, la sua postura e gestualità, la patina dorata, il fatto di non essere installata su un piedistallo ma poggiando direttamente sulle pietre della piazza, la collocano tuttavia in una dimensione “altra”, creando un cortocircuito tra il tempo che scorre (Time Unfolding, titolo dell’opera), quello della vita e della società, e l’immobile eternità delle sculture rinascimentali che dominano la scena di Piazza Signoria. La statua non avrà basamento: i suoi piedi che calzano dei semplici sandali poggiano sul lastricato. Chiunque sarà libero di interpretare il suo guardare il telefono come meglio crede: potrebbe leggere una notizia su quanto di bello o di tragico sta accadendo nel mondo, potrebbe guardare una mappa cercando di orientarsi, leggere l’approfondimento su una delle sculture della Loggia dei Lanzi, oppure informarsi sull’opera di Thomas J Price. Questa di Price non è una figura sintonizzata nel passato o con mondi soprannaturali, piuttosto è connessa con il presente. Non si tratta di una provocazione ma di una presenza inattesa, ma reale che si connette tuttavia con il processo di stratificazione artistica, una qualità specifica di Piazza Signoria, è come una staffetta tra linguaggi e stili, il tempo non si arresta al passato e la storia dell’arte continua a scorrere accettando il cambiamento del presente cosmopolita, forzandolo, anticipandolo. Le opere, ispirate a fonti diverse, sono sviluppate attraverso un approccio ibrido tra scultura tradizionale e tecnologia digitale intuitiva. Price bilancia i metodi di presentazione, il materiale e la scala per sfidare le nostre aspettative e fornire spunti per una connessione umana più profonda. L'artista costringe lo spettatore a considerare come e perché le cose sono fatte, inserendo riferimenti alla scultura antica, classica e neoclassica insieme a una sofisticata comprensione del potere simbolico dei materiali e lascia aperti interrogativi, invitandoci a mettere in dubbio le nostre certezze ideologiche fondamenti dei nostri pensieri assoluti alla base di gerarchie e certezze morali
Per la sede di Palazzo Vecchio, l'artista ha utilizzato materiali scultorei tradizionali, come il bronzo e il marmo per creare personaggi immaginari che ci sembrano persone comuni. Questi personaggi, che uniscono identità indefinite, invitano a una riflessione sugli atteggiamenti preconcetti nei confronti del potere e del valore. Con l’opera Through a Steady Gaze, in marmo verde Ming lucidato, Price entra in dialogo con la Sala Leone X, ambiente di rappresentanza e simbolo del potere della famiglia Medici e dei legami tra Firenze e il papato. Di fronte agli affreschi di celebrazione di Giovanni de' Medici, eletto papa nel 1513 con il nome di Leone X, Price riflette in maniera critica sugli individui che i musei hanno rappresentato nel corso della storia. Il volto anonimo e al contempo universale, si contrappone ai ritratti di uomini illustri del passato, dal principe Giulio de’ Medici al papa Leone X, dai cardinali ai duchi, dai pittori ai letterati quali Pietro Bembo e Ludovico Ariosto che parla con Pietro Aretino, si riconoscono altresì sopra il camino di marmo il Duca Giuliano e Lorenzo, suo nipote, che parlano con Leonardo da Vinci. La mostra prosegue con l’esposizione di cinque teste in bronzo, collocate sul Tavolo della Magistratura nella Sala delle Udienze. La sala, affrescata dal Francesco Salviati e adibita alle riunioni e alle udienze della corte, esalta la figura del condottiero romano Marco Furio Camillo, a cui viene paragonato il duca Cosimo I de’ Medici. In questo ambiente i Bronze Heads di Thomas J Price, realizzati tra il 2006 e il 2021, invitano a riflettere sulla rappresentazione costantemente stereotipata delle persone nere nella tradizione storico-artistica europea.
Nella Sala dei Gigli, A Place Beyond (2023), una giovane donna con il cellulare in mano, appare sospesa nello spazio dove si erge la celebre Giuditta e Oloferne di Donatello, realizzata in bronzo. Il capolavoro rinascimentale, posto su un importante basamento, raffigura Giuditta con una postura eroica e al contempo perturbante, mentre solleva trionfante la testa di Oloferne, ucciso nel sonno e simbolo del male sconfitto. Il realismo espressivo di Donatello trascende il semplice naturalismo, sublimandosi in un messaggio carico di significati simbolici e di valori morali che riflettevano la temperie del periodo storico. La scultura si trovava in origine in Piazza della Signoria e divenne il simbolo della Repubblica Fiorentina, dopo la cacciata dei Medici nel 1494. In contrasto, A Place Beyond rappresenta una persona comune che potrebbe facilmente essere scambiata per un visitatore tra le sale di Palazzo Vecchio, senza alcuna connotazione solenne o magniloquente, se non per la grandezza dell’opera. Il basamento ridotto all’essenziale suggerisce che la figura abbia appena interrotto il suo cammino, fermandosi spontaneamente al centro della sala. La mostra prosegue nella sede delle ex-Leopoldine: nel chiostro rinascimentale del Museo Novecento viene presentata l’opera A Kind of Confidence (2023). Un giovane uomo, vestito con un abito elegante, si profila al centro del giardino come una presenza silenziosa. I suoi piedi poggiano direttamente sul pavimento mentre il suo sguardo evoca una sensazione di concentrazione sospesa. “L’attenzione riguarda principalmente le sue scarpe … Il completo gli sta bene. Ma lui non è così sicuro …” afferma Price “Ho lavorato a lungo con l'idea che la vulnerabilità sia in realtà una forza. La domanda è: come [questo giovane uomo] abita lo spazio in cui si trova? Si sente inferiore agli altri? Sente di essere giudicato?”. La scultura in bronzo riflette l’indagine di Price nei confronti della rappresentazione e della stereotipizzazione storica delle persone nere. A Kind of Confidence invita a interrogarsi su come l'individuo occupi lo spazio che lo circonda e sia soggetto ad atteggiamenti preconcetti, esplorando il delicato rapporto tra forza e fragilità. All’interno della Raccolta Alberto Della Ragione sono esposte le sculture Tasman Road, Figure 2 (2008) e Untitled (Icon 6) (2023). Il titolo dell’opera Tasman Road, proveniente dalla Nude Series, richiama una via di Londra e, al contempo, l’esploratore olandese Abel Tasman. Alla toponomastica occidentale, tradizionalmente associata a eminenti personaggi storici bianchi, si contrappone un uomo nero, la cui figura è colta in una posa vulnerabile, apparentemente malinconica, ma determinata.
Altri articoli dell'autore
Nelle composizioni dell'artista tedesco i colori hanno un aspetto intenso e saturo, con particolare cura nella resa della luce, che contribuisce a creare un effetto suggestivo e coinvolgente
Dal 10 aprile all'8 giugno il pittore statunitense espone da Ropac un corpus di opere liriche che pullula di nuova libertà e inedita plasticità
La fiera di Bruxelles, tra pezzi contemporanei e d’avanguardia, e interessanti spaccati su opere storiche, rappresenta un’occasione unica per capire tendenze e sfide del futuro
Riportiamo il saggio del professore Enrico Colle, già direttore del Museo Stibbert di Firenze, a proposito del seicentesco Trionfo con San Michele Arcangelo, realizzato a Trapani alla fine del XVII secolo e portato a Tefaf 2025 da Brun Fine Art