Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliPalazzo Ciacchi, storica dimora nobiliare e prestigiosa sede di Confindustria Pesaro Urbino dal 1981, dal 2006, a seguito di una convenzione stipulata con il Comune di Pesaro, ospita più di sessanta opere provenienti dai depositi dei Musei Civici di Pesaro. I dipinti, le sculture e gli arredi, di cui Confindustria Pesaro Urbino ha curato il restauro, appartengono prevalentemente all’eclettica raccolta che la marchesa Vittoria Toschi Mosca donò alla città con disposizione testamentaria del 1877.
Il virtuoso accordo pubblico-privato, rafforzato nel 2018 con l’inserimento de I Musei Civici a Palazzo Ciacchi nell’ampio circuito di Pesaro Musei, ha consentito di sviluppare azioni puntuali volte alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio civico in quanto espressione identitaria e culturale del territorio, come chiarisce Alessandra Baronciani, presidente di Confindustria Pesaro Urbino: «Il Museo di Palazzo Ciacchi rappresenta lo sviluppo di un progetto di collaborazione tra settore pubblico e privato. La nostra sede è l’unica in Italia ad accogliere un percorso artistico integrato nel circuito museale cittadino. L’intento non è stato semplicemente quello di “arredare” le sale della nostra sede, ma piuttosto di realizzare una vera e propria proiezione, in scala ridotta, dei musei di Palazzo Toschi Mosca, offrendo ai cittadini e ai turisti un altro luogo di cultura».
Il percorso espositivo, intitolato «Mito e Devozione», consente di ammirare 20 dipinti, prevalentemente di autori marchigiani e napoletani (del XVII e XVIII secolo), 26 ceramiche ottocentesche di produzione napoletana (neoistoriate), pesarese (neocinquecentesche) e di Gubbio (lustrate); 16 manufatti di arte decorativa, tra cui sculture in bronzo, marmo, porfido, alabastro e specchiere in legno intagliato e dorato (del XVI-XIX secolo). Implementare l’offerta culturale della città, attualmente insignita del titolo di Capitale della cultura italiana 2024, «significa attivare un vero motore economico e turistico», aggiunge la presidente, illustrando, in particolare, la funzione trainante del Comitato Cultura di Confindustria Pesaro Urbino, «al quale aderiscono aziende leader nei rispettivi settori, accomunate dalla convinzione che investire in cultura significa nutrire una profonda riconoscenza verso il proprio territorio e una passione per le opere d’arte che esso ospita. Grazie ai loro contributi sono state restaurate oltre 40 opere d’arte degne di nota, che erano state abbandonate al degrado e ora sono esposte in tutta la loro bellezza nei luoghi della nostra provincia dove sono state rinvenute. Il nostro Comitato vuole stimolare tra le imprese la consapevolezza del loro ruolo come attori sociali responsabili, innovativi, creatori di ricchezza, lavoro e cultura».
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