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Lucrezia Mutti
Leggi i suoi articoliL’Oued Beht Archaeological Project, un progetto multidisciplinare avviato nel 2021, ha rivelato, nella provincia di Khemisset in Marocco, il più antico e vasto complesso agricolo finora documentato in Africa al di fuori della Valle del Nilo, paragonabile per dimensioni al sito di Troia dell’Età del Bronzo antico. La scoperta è stata codiretta dal Cnr-Ispc (Istituto di Scienze del patrimonio culturale del Cnr), dall’Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (Ismeo), dall’Institut National des Sciences de l’Archéologie et du Patrimoine (Insap) e dall’Università di Cambridge.
I risultati, pubblicati sulla rivista «Antiquity» «rappresentano una svolta nello studio del popolamento del Maghreb tra il IV e il III millennio a.C., mettendo in luce il suo ruolo chiave nello sviluppo di contatti e reti di scambio tra Africa ed Europa. Questo fu reso possibile soprattutto grazie alla posizione strategica della regione, situata tra il deserto del Sahara a sud e lo stretto di Gibilterra, il punto di attraversamento marittimo più breve tra i due continenti, a nord», afferma Giulio Lucarini del Cnr e codirettore del progetto insieme con Cyprian Broodbank (Cambridge) e Youssef Bokbot (Insap). I ritrovamenti di questa società agricola sinora sconosciuta, i parallelismi con quelli della penisola iberica, resti di piante e animali, oltre a manufatti e utensili, reperti in avorio e uova di struzzo, confermano che il vuoto di conoscenza di queste aree del Nord Africa era dato dalla limitata attenzione finora dedicata a queste regioni.
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