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Alessia De Michelis
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Dopo l’esperienza più che positiva nel comune di Rittana (Cn), che ha visto la realizzazione di «le masche» di Giulia Cenci (Cortona, 1988), torna Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt, nuovamente affidato alla curatrice Marta Papini e anche quest’anno in collaborazione con la Fondazione Crc, ma con protagonista l’artista visivo kosovaro Petrit Halilaj, chiamato a realizzare un’opera nella Borgata Valdibà, nel territorio di Dogliani (Cn). Accanto alla Chiesa di San Bartolomeo e alla sua canonica, al posto di un piccolo edificio a due piani, che fino agli anni Sessanta era la scuola di borgata, Petrit Halilaj proseguirà la serie «Abetare», avviata nel 2015 a partire da disegni incisi sui banchi di scuola trovati nella ex scuola del villaggio Runik dove crebbe.
«Sostenere un progetto come Radis significa riaffermare con convinzione la nostra visione di cultura come bene comune, capace di radicarsi nei territori e generare valore per le comunità, dichiara Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione Crt. Questa seconda edizione conferma e rafforza l’impegno condiviso della Fondazione Crt, insieme alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt e alla Fondazione Crc, nel promuovere l’arte contemporanea come strumento di partecipazione, educazione e coesione sociale. L’opera che verrà realizzata saprà dialogare con il paesaggio e la memoria di un luogo ricco di storia e bellezza come Dogliani, diventandone parte integrante e contribuendo a rinnovarne l’identità, nel presente e nel futuro».
L’obiettivo del progetto, nel quadriennio 2024-27, è volto alla realizzazione di opere d’arte nello spazio pubblico anche grazie a un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. I lavori, in dialogo con le storie del territorio e il paesaggio circostante, potranno altresì diventare motivo per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.
«Siamo molto felici di dare inizio alla seconda edizione di Radis, un progetto nato con l’obiettivo di ampliare lo sguardo e l’operatività della Fondazione su scala regionale, lavorando negli spazi pubblici con le comunità locali e lasciando in dono un patrimonio di opere d’arte, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt. Radis è un progetto che ha molte anime perché accompagna la produzione e la presenza dell’opera con le attività educative dedicate alle scuole locali e con momenti di approfondimento destinati a diversi tipi di pubblico. Per poter realizzare tutto questo occorre saper riconoscere una comunità attenta e sensibile, capace di accogliere l’arte con curiosità, come hanno fatto il Sindaco di Dogliani Claudio Raviola, l’Assessore Gianluca Navello e tutte le persone che fin da subito hanno dimostrato piena disponibilità e a cui vanno i miei primi ringraziamenti. Ringrazio la Fondazione Crc e il suo Presidente Mauro Gola che per il secondo anno ha risposto positivamente alla proposta di lavorare insieme per la produzione di questo patrimonio artistico. Grazie alla curatrice Marta Papini, al suo team di progetto, e all’artista Petrit Halilaj per aver accettato con immediato impegno questa nuova sfida. Infine grazie alla Fondazione Crt e alla Presidente Anna Maria Poggi per aver condiviso senza riserve gli obiettivi del progetto».
Anche per questa edizione, l’artista selezionato dalla curatrice produrrà un’installazione site specific che resterà di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt, ma in comodato permanente al Comune di Dogliani. L’inaugurazione avverrà nell’ottobre 2025 insieme a una collettiva costituita da opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt e della Fondazione Crc, con la curatela di Marta Papini e Leonardo Pietropaolo.
«Dopo la prima edizione, che ha coinvolto un territorio di montagna, siamo particolarmente felici di proseguire la collaborazione con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea Crt anche nel 2025, dichiara Mauro Gola, presidente della Fondazione Crc. Il progetto Radis offre un’occasione importante per attivare le nostre comunità, attraverso un percorso di arte pubblica condiviso e partecipato. La modalità scelta per questo nuovo intervento (che punta a rigenerare uno spazio abbandonato, che tornerà a vivere attraverso lo sguardo e la sensibilità dell’artista e la partecipazione della collettività) è già al centro di numerose iniziative promosse dalla Fondazione Crc: siamo certi che, anche per la collocazione geografica del sito scelto, alle porte dell’area Unesco, questa nuova edizione potrà dare seguito al successo di Radis e contribuire alla valorizzazione del territorio provinciale».
«È con grande orgoglio che il Comune di Dogliani accoglie la seconda edizione di Radis, un progetto che coniuga e mette in dialogo l’energia dell’arte contemporanea e l’identità dei territori e delle comunità che li abitano, dichiara Claudio Raviola, sindaco di Dogliani. La scelta della vecchia scuola di campagna di Borgata Valdibà come sede di intervento artistico rappresenta per noi un’opportunità unica. Si tratta di un luogo fortemente legato alla memoria collettiva, che sorge in un contesto paesaggistico di rara bellezza; l’intervento artistico permetterà di dare una nuova visibilità e fruibilità turistica ad un’area significativa del nostro territorio. Il sito si trova lungo la strada che collega Dogliani e Monforte; l’installazione rappresenterà una ragione in più per percorrerla, inserendosi tra le numerose proposte di un turismo sostenibile, che preferisce i tempi più lenti della passeggiata o della pedalata. Tempi che permettono di osservare e vivere appieno il paesaggio, in una dimensione di totale contatto con la natura».
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