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Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliDal 28 novembre 2025 al 24 febbraio 2026, la galleria Eclektica Art Meinung di Pisa ospita «Toulouse-Lautrec et les Amis», una mostra che riporta alla luce l’anima vivace della Parigi di inizio Novecento, capitale del sogno e della modernità. Curata da Lisa Jako Matuschek, l’esposizione intreccia le vite e le opere di Henri de Toulouse-Lautrec e di quegli artisti che, tra Montmartre e Montparnasse, cambiarono per sempre il linguaggio dell’arte. L’atmosfera è quella della Belle Époque, quando Parigi si faceva laboratorio di libertà creativa, crocevia di pittori, poeti e scultori che tra cabaret, caffè e atelier sperimentavano nuovi sguardi sul mondo. Al centro del percorso, le celebri immagini di Toulouse-Lautrec dedicate alla vita notturna, ai teatri, ai ballerini e alle figure femminili sospese tra ironia e malinconia. Le sue litografie e i suoi manifesti, divenuti icone del costume e della grafica moderna, non solo ritraggono un’epoca, ma ne rivelano l’essenza più autentica: quella di un’arte che nasce dalla strada, dal contatto diretto con la vita quotidiana.
Toulouse Lautrec, «Aristide Bruant dans son cabinet», 1901. Courtesy of Eclektica Art Meinung
Accanto a lui, in un dialogo ideale, compaiono le opere di Picasso, Modigliani, Chagall, Soutine, Brancusi e Max Jacob. Le loro presenze testimoniano la continuità e le fratture che segnano il passaggio dal tardo Ottocento all’arte moderna: la linea sinuosa di Lautrec diventa per Picasso tensione cubista; la malinconia bohémien di Montmartre si trasforma in introspezione metafisica per Modigliani; la fantasia poetica di Chagall restituisce un mondo sospeso tra memoria e sogno. Molti dei lavori in mostra provengono da collezioni private francesi e sono presentati per la prima volta in Italia, offrendo al pubblico l’occasione rara di scoprire un patrimonio visivo di grande valore storico-artistico. L’allestimento, pensato negli spazi medievali della Galleria Eclektica Art Meinung, crea un dialogo raffinato tra la pietra antica e la luce dei colori, ricreando l’atmosfera dei salotti parigini e degli atelier che furono fucina di sperimentazioni e incontri.
Il percorso è un omaggio a un’epoca irripetibile, ma anche una riflessione sulla sua eredità. Dopo le devastazioni della Prima guerra mondiale, Parigi trovò nell’arte una forma di rinascita, un modo per riaffermare la bellezza e la libertà dell’immaginazione. In questo senso, la mostra invita a riscoprire la forza collettiva della creazione artistica, la capacità dell’arte di costruire ponti tra fragilità individuale e visione universale.