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Particolare di un abito in mostra

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Particolare di un abito in mostra

Le Vie della seta passano anche da Genova

Nel Museo di Palazzo Bianco una mostra incentrata su una donazione di preziosi manufatti tessili orientali è l’occasione per proporre sguardi su tradizioni millenarie, ma anche per rievocare i secolari rapporti dei genovesi con i Paesi dell’Asia e gli intrecci culturali sviluppatisi

Andrea De Pascale

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Rimangono ancora pochi giorni per visitare a Genova, a Palazzo Bianco nelle sale delle Civiche Collezioni Tessili nei Musei di Strada Nuova, la mostra «Splendidi intrecci sulle Vie della seta. Arte tessile dall’Asia centrale e dalla Cina». L’esposizione, prorogata al 28 settembre dato il notevole interesse suscitato nel pubblico, consente di effettuare un affascinante viaggio tra vesti, copricapi e accessori risalenti alla fine del XIX e agli inizi del XX secolo provenienti dalla Cina, dall’area himalayana, dal subcontinente indiano e dalle storiche regioni del Turkestan, nell’Asia centrale con le leggendarie Samarcanda, Bukhara e Khiva.

Un cammino tra porcellane, bronzi, lacche e sontuosi abiti cinesi, tra fotografie storiche e resoconti di viaggio su terre lontane, tra raffinate vesti in seta ikat dai fili variopinti e sfumati, preziosi velluti e broccati spesso arricchiti da elaborati ricami, copricapi dai mille colori e dalle forme più diverse. Opere che provengono delle aree attraversate dalle Vie della seta, rete di percorsi che durante i secoli hanno messo in contatto l’Oriente e l’Occidente. Dal momento più florido, con l’espansione dell’impero mongolo tra 1215 e 1368 a garantire una grande stabilità economica su una vastissima area, alla fine del XVI secolo, che vede le vie terrestri perdere la loro importanza a favore di nuove rotte commerciali marittime, all’eredità degli scambi sopravvissuta fino al XIX secolo, quando carovane di mercanti continuano a muoversi su percorsi secolari rischiando vite e merci attraverso montagne e deserti. 

Curata dallo scrivente e con la partecipazione di un Comitato scientifico composto da Aurora Canepari (responsabile del Museo d’Arte Orientale «Edoardo Chiossone» | Genova), Maria Camilla De Palma (responsabile di Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo | Genova), Alberto de Simone (direttore del Celso Istituto di Studi Orientali - Dipartimento Studi Asiatici | Genova), Giustina Olgiati (funzionario archivista dell'Archivio di Stato di Genova), Emanuela Patella (direttore del Celso Istituto di Studi Orientali - Dipartimento Studi Asiatici | Genova), Loredana Pessa (conservatore onorario delle Civiche Collezioni Tessili | Genova), l’esposizione nasce dalla donazione nel 2024 alle Civiche Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova di numerosi e preziosi manufatti tessili da parte della collezionista Laura Cucchiaro Barrai, che si sono uniti alla sezione di abiti «orientali» già presenti nelle collezioni civiche.

Un’opportunità per presentare le nuove acquisizioni, per valorizzare manufatti inediti, per proporre sguardi su conoscenze, tecniche e produzioni tessili di millenaria tradizione, ma anche per rievocare i secolari rapporti di Genova con i Paesi dell’Asia e gli intrecci culturali sviluppatisi. Infatti, dal XII secolo, i Genovesi creano una vasta rete commerciale con il Mediterraneo orientale e nei due secoli successivi costruiscono un redditizio sistema di colonie, tra il Bosforo e il Mar Nero, che apre loro uno dei percorsi settentrionali delle Vie della seta verso la Cina e l’India. Anche se dal XVI secolo gli scambi commerciali diventano più difficoltosi, per crisi politiche e conflitti, Genova mantiene ininterrotti i rapporti con il grande Impero ottomano e merci orientali giungono comunque nelle dimore dei nobili, dando vita a produzioni locali di gusto «esotico», con mode «turchesche», «moresche» e «cineserie». Nel XIX secolo, con lo sviluppo di interessi scientifici e collezionistici, i legami tra Genova e l’Oriente prendono nuova vita: nascono in questo clima culturale diverse raccolte, come quelle di Enrico Alberto D’Albertis e di Edoardo Chiossone, oggi patrimonio dei Musei Civici genovesi.  

Il percorso espositivo, oltre ai materiali delle Civiche Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova, presenta numerose opere provenienti proprio da Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, dal Museo d’Arte Orientale «Edoardo Chiossone», dalle Civiche Collezioni Presepiali - Museo Giannettino Luxoro e dal Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, fornendo un’occasione di incontro e dialogo tra importanti realtà culturali cittadine e offrendo al pubblico un’eccezionale occasione di sguardo allargato e di possibilità di conoscenza del patrimonio dei Musei Civici di Genova.

Fondamentali collaborazioni hanno permesso di arricchire il percorso espositivo di contenuti e materiali: l’Archivio di Stato di Genova ha fornito riproduzioni di documenti notarili medievali che testimoniano la presenza di mercanti genovesi lungo le Vie della seta, mentre grazie al Celso Istituto di Studi Orientali - Dipartimento Studi Asiatici di Genova è stato possibile ottenere alcuni importanti prestiti dal Museo Popoli e Culture Pime - Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo ampiamente illustrato con saggi e schede, ha visto un fitto calendario di eventi con numerose proposte di approfondimento attraverso incontri in diverse sedi museali e istituti culturali della città di Genova, i cui ultimi appuntamenti sono previsti domenica 14 e 21 settembre 2025 (dalle ore 16.00 alle ore 17.00). Per immergersi ancora di più nelle atmosfere dei luoghi e delle culture presentati in mostra, durante l’esperienza di visita viene stimolato anche il senso olfattivo dei partecipanti con l'uso di spezie che da quei luoghi provengono, quali zafferano, cannella, incenso di sandalo, semi di finocchio, chiodi di garofano, anice e pepe di Szechuan.

 

Andrea De Pascale è responsabile Servizi Educativi Musei Civici di Genova e Conservatore Raccolte Ceramiche e Collezioni Tessili - Musei di Strada Nuova | Conservatore Civiche Collezioni Presepiali, Comune di Genova

Andrea De Pascale, 10 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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