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Nicoletta Spechel, amministratore delegato delle Aste di antiquariato Boetto

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Nicoletta Spechel, amministratore delegato delle Aste di antiquariato Boetto

Le case d'asta in Italia nel 2019 | BOETTO

Dieci aste da dieci milioni

Michela Moro

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Genova. Le Aste di antiquariato Boetto nascono a Genova agli inizi degli anni Ottanta dalla collaborazione tra la marchesa Umberta Cattaneo e l’antiquario genovese Marco Capozzi. Si occupavano della vendita degli oggetti che le più importanti famiglie genovesi donavano alla associazione Auxilium. Con il passare degli anni si sono trasformate in una Srl che si occupava esclusivamente di vendite di beni di antiquariato. Alla metà degli anni Novanta nasce il Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea grazie alla collaborazione con Marco Canepa, successivamente si sono aggiunti il Dipartimento di Design, guidato da Sergio Montefusco, e via via tutti gli altri dipartimenti che spaziano dai Gioielli ai Vetri di Murano all’Arte Orientale. La parola a Nicoletta Spechel, amministratore delegato delle Aste di antiquariato Boetto.

Com’è andato il 2019, qual è la vostra previsione per il 2020?
Con un fatturato di poco inferiore ai 10 milioni di euro il 2019 si chiude in maniera praticamente uguale all’anno precedente. Anche quest’anno le aste sono state dieci, di cui quattro di Antiquariato, due di Design, due di Arte Moderna e Contemporanea e due di Gioielli. È stato l’Antiquariato, proprio per il maggior numero di aste, il nostro settore trainante ed è anche quello in cui si sono registrate le maggiori sorprese, come nell’Asta di giugno il dipinto Scuola fiamminga «Tavola imbandita» del XVII secolo che da un prezzo di partenza di 3mila euro ha raggiunto la cifra di 71.600 euro. Un’altra opera con una storia particolarmente interessante è stata la scultura in marmo dell’artista americana Louise Lawson (1860-99) il «Pastor Fido (the Shepherd)», firmata alla base e datata Roma 1887, nell’Asta di febbraio a 86.800 euro. Louise Lawson è stata una delle prime donne ad affermarsi come scultrice neoclassica nella storia dell’arte americana. Nel 1887 il suo primo importante lavoro, «Pastor Fido», la nostra scultura, fu danneggiato durante il trasporto da Roma a New York per una mostra, come Louise Lawson dichiarò in un’intervista rilasciata al The New York Times «alla fine di febbraio ho spedito passando per Napoli e diretta a New York una statua intitolata «The Shepherd», che avevo appena terminato e intendevo portare a un’esposizione qui a New York. Sfortunatamente il piroscafo Burgundia sul quale era imbarcata ha avuto una collisione con l’incrociatore Italia della Marina Militare Italiana». Miss Lawson aveva assicurato la scultura per 5mila dollari (equivalente a circa 150.000 dollari di oggi) ma la compagnia assicurativa si rifiutò di pagare, con grande rammarico dell’artista intendevano pagare solo il costo del marmo non riconoscendo il valore artistico dell’opera. La scultura fu sequestrata presso il punto franco di Napoli per lo svolgimento della causa legale. L’artista non poté più venirne in possesso perché morì giovanissima dopo pochi anni, motivo per il quale la scultura rimase in Italia. La scultura è stata acquistata da un collezionista americano e finalmente dopo più di 130 è riuscita a compiere il suo viaggio e arrivare a New York.

Riuscite ad attrarre compratori e venditori stranieri?
Il 2019 si è chiuso in linea con l’anno precedente soprattutto grazie agli acquirenti stranieri che sono sempre più presenti come compratori sia nell’antiquariato, ma soprattutto nell’Arte Moderna e Contemporanea e nel Design. Più del 70% degli oggetti venduti dal Dipartimento Design sono infatti aggiudicati a clienti stranieri con le più disparate provenienze, dagli Stati Uniti alla Cina.

Quali sono i vostri top lot dell’anno?
Anche quest’anno i top lot, come valore di vendita, si sono registrati nelle vendite di Arte Moderna e Contemporanea, dove a fronte di un interesse sempre alto per l’Arte contemporanea si è registrato un rinnovato interesse per l’arte figurativa del primo Novecento. Tra questi segnaliamo nell’Asta di aprile un’opera dell’artista giapponese Atsuko Tanaka, venduta a 124mila euro.

Come valuta il mercato italiano e dove concentrerete le vostre energie il 2020?
Per quanto riguarda il 2020 non siamo ancora in grado di fare previsioni, sicuramente si cercherà di ampliare il più possibile il numero dei clienti stranieri investendo ancora di più in pubblicità sulle riviste e sui siti esteri, sperando al contempo che finalmente si possa arrivare a una legge sulle esportazioni basata sui valori, cosa che equiparerebbe la nostra legislazione a quella degli altri Paesi dell’Unione Europea, e che ci permetterebbe di competere alla pari con gli altri Paesi, dove un acquirente non è costretto ad aspettare mesi per sapere quando e se potrà portarsi a casa quanto acquistato.

Michela Moro, 15 gennaio 2020 | © Riproduzione riservata

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