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Chiara Mastelli, Specialist del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Mediartrade

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Chiara Mastelli, Specialist del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Mediartrade

Le case d'asta in Italia nel 2019 | MEDIARTRADE

Dal web alla sala, dal contemporaneo ai mirabilia

Michela Moro

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Milano. Presente sul mercato dal 2010 con l’obiettivo di attualizzare il medium attraverso cui proporre e vendere opere d’arte, Mediartrade si struttura in seguito come Casa d’ Aste tout court ampliando e consolidando il proprio ruolo all’interno di un mercato estremamente competitivo. Il direttore generale Alessandro Conte punta sui grandi filoni creativi di rilevanza nazionale e internazionale sollecitando una riconsiderazione positiva degli artisti Italiani degni della partecipazione, ai più alti livelli, alla cultura creativa dei nostri tempi. La parola a Chiara Mastelli, Specialist del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea.

Com’è andato il 2019, qual è la previsione per il 2020?
Il 2019 ha fatto registrare ottimi e incoraggianti risultati per la nostra Casa d’Aste, si è evidenziato un trend positivo e in crescita rispetto al 2018.  Nonostante il mercato italiano abbia subito negli ultimi anni una contrazione dettata, non da ultimo, dall’imposizione e dal predominio delle case d’asta internazionali, segnaliamo  quale elemento positivo la recente legge n. 124 del 4 agosto 2017 sull’assoggettabilità a vincolo delle opere di autori viventi o la cui esecuzione non risalga a oltre 70 anni (e non più 50 come in precedenza), consentendo una ripresa di interesse delle correnti di metà Novecento soprattutto da parte di investitori esteri. Prevediamo pertanto un consolidamento e un’ulteriore crescita per il 2020 anche per quel che riguarda il mercato interno italiano.

Come valuta il mercato italiano?
Il mercato dell’arte in Italia continua a caratterizzarsi per dimensioni e numeri contenuti rispetto ad altri Paesi europei ed extra europei, anche per quel che concerne il regime fiscale non propriamente favorevole per chi acquista. Riteniamo tuttavia che l’arte possa continuare a rivestire un ruolo strategico nella diversificazione degli investimenti, le opere d’arte sono a tutti gli effetti un’importante asset di investimento non soggetto alla volatilità e alle fluttuazioni del mercato finanziario. Riteniamo permangano tuttavia criticità sotto l’aspetto normativo e fiscale che andrebbero affrontate per consentire un profondo rilancio del mercato.

Chi sono i collezionisti di oggi, cosa comprano e perché?
I fattori scatenanti nell’acquisto di opere d’arte da parte dei collezionisti sono rintracciabili principalmente nel gusto e nella conoscenza storico critica delle avanguardie, tuttavia anche l’aspetto finanziario sta acquisendo sempre maggiore rilevanza. La maggior parte dei collezionisti investe in beni che trovino riscontro nelle proprie passioni e che tuttavia contribuiscano a incrementare e proteggere il proprio patrimonio. Acquistare sì per passione ma con una particolare attenzione al valore d’investimento. Arte quindi come status symbol, arte come bene di lusso. La dimensione emotiva del collezionismo combinata con il potenziale aumento di valore risulta essere la motivazione trainante per la maggior parte di coloro che partecipano al mercato dell’arte.

Quali sono i vostri top lot dell’anno?
I top lot del 2019 hanno confermato e consolidato il ruolo di artisti come Lucio Fontana, Pier Dorazio, Alighiero Boetti, Piero Manzoni, Mario Sironi, in ambito internazionale Hans Hartung, Victor Vasarely, Keith Haring, Peter Halley. Le importanti aggiudicazioni risultano essere in linea con le ultime tendenze del mercato.

In quale settore concentrerete le vostre energie e su che cosa suggerite di investire?
Capacità critica e cura nella selezione delle proposte contraddistinguono il nostro modus operandi. Anche nel 2020 proseguiremo con la valorizzazione dei maestri italiani e internazionali del Novecento che, in quanto storicizzati, sono un investimento certo e non soggetto a speculazioni. Gli incanti del 2019 hanno fatto emergere uno speciale interesse verso gli oggetti da noi selezionati, particolarmente apprezzati per le caratteristiche di originalità, ricercatezza e qualità che hanno attratto un pubblico di appassionati e intenditori. Questi elementi hanno posto le basi per l’apertura di nuovi dipartimenti abbracciando nuove e differenti branche del collezionismo: Arti Decorative, Opere uniche, Mirabilia, Limited editions, Modernariato, Vintage, Preziosi, Cimeli e molto altro. Su questa scia la Casa d’Aste proseguirà e intensificherà la frequenza degli incanti con l’ obiettivo di arricchire e valorizzare l’offerta.

Qualche anticipazione per il 2020?
Gli incanti del 2020 si focalizzeranno sui grandi nomi del Novecento, che verranno sostenuti con l’ intenzione di illuminare le avanguardie storiche ma non solo; l’obiettivo sarà di concentrarci e valorizzare artisti contemporanei italiani e internazionali, pur trattandosi di un mercato più soggetto a speculazioni riteniamo che, anche in questo settore, valga la qualità dell’offerta.

Riuscite ad attrarre compratori e venditori stranieri?
Abbiamo registrato un mercato internazionale in forte crescita, un consistente flusso di investitori che hanno scelto la qualità, il prestigio, la ricercatezza delle opere presentate. La maggior parte dei clienti esteri sembra preferire la riservatezza e la partecipazione online, pertanto abbiamo rafforzato e consolidato tali servizi potenziando la nostra piattaforma. Ciò ha consentito una maggiore trasparenza e un migliore accesso alla verifica dei dati, elementi che hanno trovato un riscontro estremamente positivo da parte di clienti esteri che ci hanno riconosciuto un attento e puntuale lavoro di due diligence.

Michela Moro, 22 gennaio 2020 | © Riproduzione riservata

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