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Pablo Picasso, «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)»

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Pablo Picasso, «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)»

Lee Miller secondo Pablo Picasso

Picasso torna sulla scena newyorkese con «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)», all’asta da Christie’s il 12 maggio

Ludovica Zecchini

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Nel caldo agosto del 1937, a pochi mesi dal completamento del Guernica, Picasso (1881-1973) si rifugia nel borgo di Mougins, accompagnato da un gruppo di artisti e intellettuali surrealisti. Fra loro, la fotografa americana Lee Miller, musa creativa da cui nacque l’opera «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)». Destinata a far vibrare le corde del mercato internazionale, l’opera si inserisce all’interno della vendita serale di Christie’s New York Leonard & Louise Riggio: Collected Works, che inaugura le aste di arte del XX e XXI secolo al Rockefeller Center. Assente dal mercato dal 2007, il dipinto (stimato tra 20 e 30 milioni di dollari) è considerato un esempio significativo della ritrattistica dell’artista, realizzata in uno dei momenti più intensi e sperimentali della sua carriera.

In «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)» (1937), parte di una serie di sette ritratti, Pablo Picasso ritrae Lee Miller con il tradizionale copricapo arlesiano, in un chiaro omaggio tanto alla cultura visiva del sud della Francia quanto alla celebre «Arlésienne» di Vincent van Gogh. Il dipinto si distingue per una tavolozza intensa, dominata da verdi brillanti e riflessi oro, in cui colature di Ripolin e pennellate rapide costruiscono una figura grottesca e vivace. Il volto, sintetico e disallineato, sembra richiamare l’effetto della solarizzazione, una tecnica fotografica che Miller stessa aveva sviluppato anni prima con Man Ray. Non è un semplice ritratto, ma una costruzione pittorica che traduce la complessità e l’energia della protagonista: fotografa, musa, intellettuale, pioniera dell’immagine femminile.

Picasso fu subito colpito dallo spirito libero e dalla forza dello sguardo della donna. Qui, il linguaggio visivo dell’artista si fa ironico, caricaturale, e al tempo stesso lirico. Miller non è raffigurata dal vero, ma ricostruita a memoria, attraverso un filtro affettivo e simbolico. L’effetto finale è una figura teatrale, quasi travestita, costruita per opposizioni di colore e per deformazioni controllate, in una sintesi di intimità e distanza.

Pablo Picasso, «Femme à la coiffe d'Arlésienne sur fond vert (Lee Miller)»

L’opera è anche un esercizio di citazione consapevole: l’eco delle «Arlésiennes» di Van Gogh attraversa la tela, così come la tensione espressiva che accomuna i due artisti. In questo contesto, il ritratto diventa anche un autoritratto implicito del pittore al lavoro: gesto, colore, materia e memoria si fondono in una sola immagine, in equilibrio tra tradizione e rottura.

Oltre al valore artistico, quest’opera incarna un forte valore simbolico. «Femme à la coiffe d’Arlésienne» rappresenta uno scorcio di libertà prima del buio: pochi mesi prima della guerra civile spagnola, due anni prima dell’invasione della Polonia. È un ritratto che si muove tra luce e ombra, tra folklore e modernità, tra l’omaggio a Van Gogh e il modernismo psicologico di Picasso. Un momento raro in cui la vitalità artistica del maestro spagnolo si unisce alla presenza magnetica di una donna che, come lui, ha saputo guardare la storia negli occhi – e restituircela in immagini.

La storia collezionistica desta altrettanto interesse. Rimasta inizialmente nella collezione dell’artista, è poi passata al nipote Bernard Ruiz Picasso, da cui fu acquistata dalla galleria PaceWildenstein di New York. Il 22 maggio 2007 venne venduta all'attuale proprietario, Leonard Riggio, fondatore di Barnes & Noble e noto filantropo, che ha riunito nel corso degli anni una collezione di straordinaria coerenza e qualità.

Il dipinto è stato inoltre esposto in alcuni dei maggiori musei europei e americani. Tra le sue tappe più significative si contano la mostra «Picasso: 200 capolavori dal 1898 al 1972» a Palazzo Reale di Milano (2001), «Picasso und die Mythen» al Bucerius Kunst Forum di Amburgo (2002), «Picasso: For All Times» all’ARKEN Museum di Copenaghen (2004) e «Lee Miller: Picasso en privé» al Museu Picasso di Barcellona (2007).

L’appuntamento del 12 maggio conferma la forza di Picasso nel continuare a catalizzare l’interesse dei collezionisti di tutto il mondo. Nel 2024 ha registrato un turnover complessivo di 173 milioni di dollari, posizionandosi al terzo posto nel ranking globale degli artisti più performanti all’asta. In particolare, il mercato statunitense si conferma il principale polo di domanda per le sue opere, con New York come fulcro delle aggiudicazioni più significative.

Ludovica Zecchini, 10 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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Lee Miller secondo Pablo Picasso | Ludovica Zecchini

Lee Miller secondo Pablo Picasso | Ludovica Zecchini