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Michela Moro
Leggi i suoi articoliLa mostra di Carsten Höller all’HangarBicocca intitolata «Doubt» obbliga i visitatori a decidere come affrontare il percorso e in che direzione andare. Del resto la pratica dell’artista belga (Bruxelles, 1961), che vive e lavora tra Stoccolma, Svezia e Biriwa (Ghana), è di riflettere sulla natura umana e sulla possibilità di nuovi modelli abitativi.
Il pubblico è sempre coinvolto attraverso opere finalizzate a suscitare diversi stati d’animo, gioia, euforia, allucinazioni e dubbi, per dare vita a nuove interpretazioni del reale. La scelta è per Höller il punto focale: «Puoi avere la sensazione di perderti qualcosa perché c’è sempre un’altra possibilità o c’è sempre un altro modo di percorrere la mostra» spiega.
Sono esposte opere nuove e storiche di grandi dimensioni, che ingaggiano i visitatori da un punto di vista personale e collettivo: bisogna prendere decisioni e osservare quelle degli altri. «Doubt» divide lo spazio in due sezioni. I visitatori per entrare scelgono verde o giallo. Le opere sull’asse centrale dello spazio creano un muro divisorio che permette di vedere la mostra solo a metà. Il pubblico deve ricordarla così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto.
Altre opere, invece, fanno sperimentare la sensazione del volo, due letti vagano ininterrottamente nello spazio mentre una giostra per adulti suscita sentimenti contrastanti. Vi sono poi lavori che rimandano a esperimenti ottici, con i quali l’artista invita a guardare il mondo capovolto, o sculture mobili che permettono di interagire con dei funghi giganti. Una mostra, insomma, decisamente da esperire.
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