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Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliTra le architetture urbane di Lagos, in Nigeria, e le dinamiche invisibili del potere si muove il lavoro di Karimah Ashadu, artista e regista britannico-nigeriana classe 1985 (vincitrice del Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla 60ma Biennale d’Arte di Venezia e ora tra i candidati per il Film London Jarman Award 2025), che con la sua pratica indaga le tensioni tra patriarcato, lavoro e indipendenza in Africa occidentale. Il Camden Art Centre di Londra le dedica, dal 10 ottobre al 22 marzo 2026, la sua prima personale istituzionale in Gran Bretagna, intitolata «Tendered», in collaborazione con la Fondazione In Between Art Film.
Al centro della mostra c’è «Muscle» (2025), un nuovo lavoro commissionato per l’occasione: una video installazione che ritrae un gruppo di uomini nei sobborghi di Lagos, impegnati nella scultura quotidiana dei propri corpi come affermazione di forza, identità e sopravvivenza. Una riflessione cruda e poetica sull’ipermascolinità e le sue contraddizioni, accompagnata da una serie di sculture ispirate agli ambienti del filmato.
A completare il percorso, due opere precedenti ambientate sempre nella capitale nigeriana: «King of Boys (Abattoir of Makoko)» (2015), che esplora la routine di un mattatoio urbano, e «Cowboy» (2022), doppio canale video che segue la vita di un uomo dedito alla cura dei cavalli. La mostra compone così un affresco stratificato di corpi e territori, dove l’intimo dialoga con l’universale.
«Tendered» è il secondo progetto di Unison, iniziativa biennale della Fondazione In Between Art Film per la produzione di installazioni video in collaborazione con istituzioni internazionali. Dopo Londra, la mostra sarà presentata nel 2026 alla Renaissance Society dell’Università di Chicago.
L’esposizione è accompagnata dalla prima monografia dedicata all’artista, edita da Mousse, a cura di Bianca Stoppani, editor della Fondazione In Between Art Film, con Rabottini e Bigazzi. Il volume contiene contributi di Ashadu stessa; Myriam Ben Salah, direttrice esecutiva e curatrice capo, The Renaissance Society, Chicago; Leonardo Bigazzi, curatore, Fondazione In Between Art Film; Gina Buenfeld-Murley, curatrice, Camden Art Centre, Londra; Martin Clark, direttore, Camden Art Centre; Dr. Clive Chijioke Nwonka, professore associato di Cinema, cultura e società, Ucl, Londra; Alessandro Rabottini, direttore artistico, Fondazione In Between Art Film; Bettina Steinbrügge, direttrice, Mudam Luxembourg; e Arese Uwuoruya, assistente curatrice, Camden Art Centre.

Uno still dal video «Cowboy», 2022, di Karimah Ashadu. Courtesy of the artist and Sadie Coles HQ