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Uno still del video «Solar», 2025, di Sonia Leimer

Courtesy of the artist and Galerie Nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder

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Uno still del video «Solar», 2025, di Sonia Leimer

Courtesy of the artist and Galerie Nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder

Lo spirito olimpico a Museion

Nell’istituzione di Bolzano sono esposte le torce della collezione di Olympic Aid and Sport Promotion Project, una delle più ampie al mondo, che spazia dal 1936 ad oggi

Una scultura lunga 40 metri, a forma di infinito, a suggerire una pista di atletica costellata da 42 torce olimpiche. Sono le torce della collezione di Olympic Aid and Sport Promotion Project, una delle più ampie al mondo, che spazia dal 1936 ad oggi. La scultura inedita è a firma di Sonia Leimer, artista meranese, classe 1977, di formazione architetto e di stanza a Vienna, e dal 13 novembre al 29 marzo 2026 accoglie i visitatori di Museion, a Bolzano, in occasione di «What We Carry»

«Una mostra che intreccia l’arte contemporanea con i valori delle Olimpiadi Culturali di Milano Cortina 2026: inclusione, sostenibilità, eredità», spiega Stefano Podini, presidente di Olympic Aid and Sport Promotion Project. La 43ma torcia, la prima della collezione, quella delle Olimpiadi di Berlino del 1936, è stata posta all’interno dell’installazione scultorea di Christian Kosmas Mayer (nato nel 1976 a Sigmaringen, vive a Vienna): l’opera fa parte della sua ricerca a lungo termine «The Life Story of Cornelius Johnson’s Olympic Oak and Other Matters of Survival». La torcia porta il marchio del regime nazista, commissionata dal Comitato Olimpico Tedesco per la prima staffetta dei Giochi Olimpici moderni. Mayer la pone in dialogo con la storia di Cornelius Cooper Johnson: l’atleta afroamericano vinse l’oro, ma fu ignorato sia dalla Germania nazista sia dagli Stati Uniti dell’apartheid. «Quando fece ritorno, piantò a Los Angeles la sua “quercia olimpica”, un albero donato a tutti i medagliati d’oro, dove si trova tuttora, spiega Bart van der Heide, direttore di Museion. Le sue piantine germogliate fanno oggi parte dell’installazione, in dialogo con la torcia, incarnando un contrasto potente: il fuoco effimero della propaganda contro il radicamento duraturo della storia vissuta. La mostra indaga come il design e il simbolismo di questi oggetti si intreccino con i temi del potere, della visibilità e dell’eredità culturale, evoca il modo in cui questi valori vengono trasmessi di mano in mano, proprio come le torce stesse, creando un’eredità vivente in cui arte e sport si incontrano». 

Infine, in mostra è esposto il nuovo video «Solar» (2025) di Sonia Leimer: l’opera reinterpreta le origini cerimoniali della tradizione olimpica riprendendo lo specchio parabolico di Losanna, un tempo utilizzato per accendere la fiamma con il riflesso del sole, e quello di Atene, tuttora in uso per questo scopo. Nel film l’artista intreccia anche un racconto personale con il tema del sole e della sua influenza sulla vita. «Il titolo “What We Carry”, conclude van der Heide, da un lato richiama il gesto simbolico di portare la torcia durante i Giochi Olimpici, dall’altro, rimanda ai temi dell’eredità e della trasmissione dei valori che i Giochi incarnano. Anche a Museion il patrimonio culturale è inteso come una forza viva e dinamica. Questa mostra mette in luce come arte e sport si intreccino nella costante trasmissione di valori che continuano a modellare il nostro presente e il nostro futuro condiviso». «Nella tradizione di pace che le torce rappresentano, aggiunge Podini, la nostra collaborazione con Museion dimostra come lo spirito olimpico possa estendersi oltre i Giochi stessi, entrare nella società attraverso la cultura e rafforzare il messaggio universale di resilienza, diversità, speranza e pace». 

Sonia Leimer, «8», 2025. Courtesy of the artist and Galerie Nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder

Camilla Bertoni, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Lo spirito olimpico a Museion | Camilla Bertoni

Lo spirito olimpico a Museion | Camilla Bertoni