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Carrie Mae Weems, «Untitled (Great Expectations)», 2016, dalla serie «Scenes and Takes»

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Carrie Mae Weems, «Untitled (Great Expectations)», 2016, dalla serie «Scenes and Takes»

L’obiettivo di Carrie Mae Weems scruta le più scottanti questioni sociali

Alle Gallerie d’Italia-Torino una retrospettiva della fotografa americana guida il pubblico in un percorso di crescita spirituale e personale tra conflitti razziali, di classe e di genere, che ancora oggi continuano a impattare la società

Dal 17 aprile al 7 settembre è di scena «Carrie Mae Weems-The Heart of the Matter», una mostra dedicata alla carriera dell’artista americana, nata a Portland in Oregon nel 1953. Organizzata in collaborazione con Aperture e curata da Sarah Meister (direttrice di Aperture, già direttrice per vent’anni del dipartimento di fotografia del MoMA di New York), la mostra presenta una selezione di oltre cento opere, attraverso le quali Weems ci invita a compiere un percorso di crescita spirituale e personale. Al centro vi sono le questioni che più hanno definito il suo lavoro negli ultimi cinquant’anni: i conflitti razziali, di classe e di genere, che ancora oggi continuano a impattare la società americana; la relazione tra potere, identità e storia; l’inclusione, o la non-inclusione, delle comunità più vulnerabili

Le Gallerie d’Italia-Torino proseguono così la volontà di mettere al centro del dibattito i grandi temi della contemporaneità visti attraverso lo sguardo di autori affermati che hanno scelto di esprimersi sulle questioni più urgenti della nostra epoca. Come ha spiegato la stessa Weems, il suo lavoro sorpassa continuamente i limiti della tradizione, esaminando il passato per immaginare un futuro diverso che sappia affrontare ingiustizie e disuguaglianze. Persegue questo obiettivo tramite fotografie inscenate con cura, che riescono a raccontare un’esperienza che sia al contempo estremamente personale e universale. 

Grazie al background di studi in fotografia e alla sua formazione come ballerina e performer, spesso è lei a porsi anche davanti all’obiettivo nelle vesti di oggetto pensante. È il caso, ad esempio, di uno dei progetti più conosciuti, e incluso nella mostra torinese, «Kitchen Table Series» (1990), nel quale l’artista, tramite una serie di autoritratti suoi e della sua famiglia, esamina il vissuto delle donne di colore americane valorizzandone la forza e la bellezza. Nel più recente «Scenes and Takes» (2016), Weems diventa invece il personaggio principale di un dramma hollywoodiano, contrapponendo da un lato una celebrazione del successo di produttrici e attrici di colore, dall’altro il sessismo e il razzismo ancora prevalenti nell’industria cinematografica. Musa e artista, ha scelto di rivestire questo doppio ruolo anche nel suo ultimo progetto, «Preach», realizzato su committenza delle Gallerie d’Italia e presentato per la prima volta a Torino. Frutto di due anni di lavoro, «Preach» racconta la spiritualità delle persone di colore americane, i riti e le tradizioni della chiesa nera, mostrando la gioia e la passione dei praticanti, ma anche l’oppressione e la discriminazione con cui devono fare i conti. In posa davanti alla macchina fotografica, Weems ha preso ispirazione dalla storia degli «hush harbours», in cui gli schiavi neri si incontravano di nascosto dai padroni per praticare la propria spiritualità, per rendere omaggio ai luoghi di culto della comunità afroamericana contemporanea, spazi sacri e rifugi dalla violenza allo stesso tempo. 

A conferma della complessità e della varietà del suo approccio artistico, la mostra include anche alcune delle installazioni video di Weems, per esempio «The Shape of Things» (2021), un’esperienza immersiva che include video d’archivio e originali, e sequenze coreografiche per celebrare la resilienza della comunità nera, o «Leave Now!» (2022), che racconta la fuga dall’Arkansas del nonno dell’artista, Frank Weems, dopo essere stato attaccato da un gruppo di bianchi, abbandonando moglie e figli. La mostra è arricchita da una serie di testi e saggi di scrittori e filosofi americani di diverse generazioni, commissionati espressamente per accompagnare le immagini, per contestualizzare il lavoro di Weems e sottolinearne la capacità di illustrare la complessità e le ingiustizie della società contemporanea. 

Anna Aglietta, 12 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

L’obiettivo di Carrie Mae Weems scruta le più scottanti questioni sociali | Anna Aglietta

L’obiettivo di Carrie Mae Weems scruta le più scottanti questioni sociali | Anna Aglietta