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Un particolare di un disegno di Giambattista Tiepolo conservato nel Museo Sartorio di Trieste

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Un particolare di un disegno di Giambattista Tiepolo conservato nel Museo Sartorio di Trieste

L’ora d’aria dei disegni di Tiepolo al secondo piano del Museo Sartorio

Nel mese di agosto l’istituzione triestina ha rinnovato l’allestimento dedicato alla produzione grafica del pittore veneziano, destinata ad essere esposta a rotazione a causa della fragilità della carta

Alessia De Michelis

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Con una nuova selezione di 43 disegni, nel mese di agosto il Museo Sartorio di Trieste ha rinnovato l’allestimento dedicato a Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696-Madrid, 1770), a cura della conservatrice Anna Krekic. La collezione, una delle più importanti al mondo per la produzione grafica di Tiepolo, donata al comune di Trieste nel 1910 dalle eredi del collezionista Giuseppe Sartorio, comprende in totale 254 fogli (di cui 25 disegnati su entrambi i lati), ma la fragilità della carta impone una rotazione periodica delle opere. Ogni esposizione si trasforma così in un’occasione unica per riscoprire il suo inesauribile immaginario.

Il percorso attuale attraversa quasi quarant’anni di attività, dagli anni Venti del Settecento fino al 1762, quando il pittore veneziano partì alla volta di Madrid. In questo arco temporale si dispiega una varietà sorprendente di soggetti e tecniche: studi di figure, scene decorative, capricci, teste orientali, caricature, maghi e personaggi fantastici si alternano in un dialogo continuo tra invenzione e osservazione, tra prassi accademica e libera fantasia. L’assenza di una finalità illustrativa precisa conferisce loro un carattere quasi intimo: sono appunti visivi, esercizi di pensiero, prove di stile. Tiepolo si conferma così non solo maestro della pittura monumentale, ma anche raffinato sperimentatore del segno, capace di trasformare il foglio in uno spazio di invenzione pura.

Il rinnovato allestimento, visitabile nelle due sale al secondo piano del museo, non solo valorizza l’eccezionale patrimonio grafico conservato a Trieste, ma rafforza il ruolo del Sartorio come luogo di studio e contemplazione del disegno antico.

Alessia De Michelis, 27 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

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