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Dimitri Cosme
Leggi i suoi articoliPer la ministra della Cultura Rachida Dati, è un sostegno «decisivo e importante» al progetto della nuova Galerie des Cinq Continents, la Galleria dei cinque continenti del Louvre. Il grande riallestimento dell’ex Pavillon des Sessionsi (l’«antenna» del Musée du quai Branly-Jacques Chirac, inaugurata nel 2000 e dedicata alle culture di Africa, Asia, Oceania e delle Americhe), la cui riapertura è prevista per il prossimo 26 novembre, ha beneficiato del mecenatismo (attraverso la sua omonima fondazione) dell'imprenditore Marc Ladreit de Lacharrière. A fine marzo è stata firmata un’apposita convenzione con il museo parigino.
Il finanziamento, di cui non è stata resa nota l’entità, coprirà interamente il costo dei lavori, permettendo la completa ristrutturazione della Porte des Lions, nell’ala Denon, nella parte sud-occidentale del Louvre. Gli spazi di accoglienza saranno ridisegnati per rispondere alle esigenze dei visitatori, con la creazione di guardaroba self-service, una nuova reception, l’apertura di un bar e l'adeguamento alle norme di accessibilità. Grazie a una porta affacciata sul quai François Mitterrand si potrà accedere a questo settore del museo, verso la Senna, in modo «rapido e fluido». Tutte novità che «consentiranno l’accesso ai capolavori extraoccidentali del Musée du quai Branly-Jacques Chirac presentati nella nuova Galerie des cinq continents al piano terra e alle collezioni di pittura italiana e spagnola esposte al piano superiore».
I dettagli della nuova museografia e del contenuto di questa galleria non sono ancora noti, si sa però che lo spazio di 700 metri quadrati ospiterà pezzi provenienti, oltre che dal Louvre, dal Musée du quai Branly-Jacques Chirac e dal Musée Guimet.
Da tempo grande mecenate del Louvre, Marc Ladreit de Lacharrière è anche un fedele sostenitore del Musée du quai Branly sin dalla sua origine. Nel 2018 ha donato una parte della sua collezione al museo di arti extraoccidentali, oggi presentata in una galleria a lui intitolata. Dal 1995 il mecenate, attraverso la sua società Fimalac, la Fondation d’entreprise Culture & Diversité e la Fondation Marc Ladreit de Lacharrière, ha svolto un ruolo determinante nel restauro di numerosi capolavori dei dipartimenti di antichità greche, etrusche e romane del Louvre. Tra i suoi contributi degni di nota figurano il restauro del Gladiatore Borghese, della Venere Genitrice e della Nike di Samotracia. Il suo impegno non si limita al restauro, ma ha anche finanziato programmi educativi come «Les Mardis du Louvre», nonché importanti mostre dedicate all'antichità, come «Porfido» (2003-4), «Prassitele» (2007) e «Parigi-Atene» (2021-22).
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