Dalla grande antologica di Remo Salvadori a Milano alle fiabe popolari al MUCIV di Roma, da Bonechi a Firenze a Benassi a Genova: le esposizioni da non perdere nel prossimo mese, tra arte, fotografia, design e visioni del contemporaneo
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Remo Salvadori, opera in mostra a Palazzo Reale, Milano
dal 2 luglio al 4 settembre
Sarà la più ampia mostra personale dedicata a Remo Salvadori (Cerreto Guidi, Firenze, 1947), uno degli artisti più significativi della scena contemporanea italiana. Il percorso espositivo (a ingresso gratuito), curato da Elena Tettamanti e Antonella Soldaini in collaborazione con l’artista, riunisce oltre 50 opere realizzate tra il 1969 e oggi. La mostra si articola in un percorso diffuso, pensato per accompagnare il pubblico nella poetica di Salvadori, sviluppato come un racconto in più capitoli che attraversa il tempo e lo spazio, coinvolgendo tre sedi di grande valore storico e simbolico: Palazzo Reale, Museo del Novecento e la Chiesa di San Gottardo in Corte (parte del percorso di visita del Museo del Duomo di Milano). Dal 2 luglio, come anticipazione alla mostra, nella Sala del Piccolo Lucernario e nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale saranno installate delle opere di Salvadori. Lo stesso giorno il Museo del Novecento presenterà l’opera site-specific Alveare, 1996 (2025), che entrerà a far parte della collezione permanente del museo. Dal 16 luglio aprirà al pubblico la parte centrale della mostra «Remo Salvadori», che si svilupperà al primo piano di Palazzo Reale dove si alterneranno nuclei tematici e approfondimenti su singole opere, enfatizzandone la forza estetica, emozionale ed energetica. La ricerca di Salvadori, infatti, si fonda su una riflessione costante sulla materia e sull’energia che la attraversa, in un approccio che integra scienza, filosofia e spiritualità. Un ulteriore capitolo della mostra si aprirà con l’intervento voluto dall’artista nella Chiesa di San Gottardo in Corte, parte del percorso di visita del Museo del Duomo: dal 19 luglio al 31 agosto, l’opera 10 frecce nei colori di minerali (1969-1970) risuonerà in dialogo con l’architettura sacra, offrendo un’esperienza contemplativa al di fuori dello spazio museale, grazie all’ospitalità della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
Lovett/Codagnone, Dream end
dal 4 luglio al 14 settembre
È la prima antologica dedicata a Lovett/Codagnone, duo di artisti formatosi nel 1995, composto da John Lovett (Allentown, Pennsylvania, 1962) e Alessandro Codagnone (Milano, 1967 - New Jersey, 2019). La mostra, promossa dal Comune di Milano, realizzata in collaborazione con Participant Inc di New York e curata da Diego Sileo, porta al PAC alcuni dei loro primi lavori fotografici e video, insieme a installazioni scultoree più recenti e cartelloni pubblicitari, oltre a un’opera neon inedita, prodotta per la mostra. Nella produzione dei due artisti, amore e potere sono protagonisti di un gioco delle parti teso a smascherare i rapporti di forza nelle relazioni interpersonali e nelle strutture sociali. Attraverso fotografia, performance, video, suono e installazione, il loro lavoro fa proprie alcune tattiche di resistenza underground e riflette sui processi di normalizzazione che soffocano le sub-culture, le pratiche di dissenso e l’affermarsi dell’identità individuale. Da qui il costante riferimento a figure radicali per la storia della letteratura, del cinema, del teatro e della musica punk. Nel 2008, inoltre, il duo Lovett/Codagnone ha fondato la band CANDIDATE insieme al musicista Michele Pauli. Dedicata alla memoria di Alessandro Codagnone, la mostra sarà un’occasione unica per comprendere la rilevanza del duo artistico nel panorama internazionale e la sua influenza sulle generazioni successive.
Ex voto al MUCIV
dal 24 luglio 2025 al primo marzo 2026
È una mostra particolarmente importante per la Direzione Generale Musei e per il MUCIV, con l’ambizione di porsi come mostra-manifesto di un possibile aggiornamento museografico in chiave accessibile. L’ampio progetto è a cura di Massimo Osanna, Andrea Viliani con le équipe di ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e MUCIV-Museo delle Civiltà, la collaborazione di Cristiana Perrella e il progetto di allestimento di Formafantasma. «Le fiabe sono vere...Stora popolare italiana» intende ripensare il museo come esperienza inclusiva e plurale, non solo luogo di conservazione e studio, ma anche laboratorio di incontro e confronto, trasformazione e partecipazione. Per farlo la mostra si configura come un’avventura che mette in luce le connessioni profonde tra fiabe, arti e tradizioni popolari, la storia reale che esse riflettono, adottando la fiaba come struttura narrativa in grado di offrire una chiave simbolica per leggere il nostro passato insieme al nostro presente. In un percorso di oltre 500 opere – tra dipintie disegni, abiti e maschere, amuleti ed ex voto, attrezzi agricoli e veicoli di trasporto, strumenti musicali, giocattoli, fotografie, stampe e filmati – la mostra trasforma ogni oggetto e documento esposto in testimoni attivi delle relazioni tra persone e ambienti, tra credenze popolari e dinamiche storiche.
Valerio Berruti, Nel nome del padre
dal 22 luglio al 2 novembre
Valerio Berruti è tra gli artisti italiani più riconoscibili nel mondo e ha esposto in decine di musei internazionali: questa sarà un’a mostra fatta da grandi installazioni, interattive e scenografiche. Nel percorso espositivo, a cura di Nicolas Ballario, sculture, proiezioni, «meccanismi» scenici. Il tema sarà quello trattato da Berruti in tutta la sua carriera, l’infanzia, il nostro comun denominatore, un momento che tutti abbiamo condiviso, con quelle figure Berruti ci parla dello specifico momento della vita in cui tutto è ancora da decidere, trasformandolo in una metafora più ampia.
Lorenzo Benechi © Copyright: T.Perissi
dal 4 luglio al 29 ottobre
A settanta anni dalla nascita di Lorenzo Bonechi (Figline Valdarno, Firenze, 1955- 1994), il Museo Novecento rende omaggio all’artista valdarnese prematuramente scomparso attraverso una mostra con 25 lavori in dialogo con le opere della collezione permanente. Profondamente legato alla sua terra di origine, studia la pittura e la scultura del Trecento e del Quattrocento toscano, ma anche l’arte bizantina e quella russa antica, analizzandone le radici storiche e letterarie. Prende parte al fermento artistico degli anni Ottanta, segnati non solo dal fenomeno della Transavanguardia, ma anche dall’affermazione dell’Anacronismo e della Pittura colta. Artefice di una ricerca fondata sulla pratica del disegno, sperimenta diverse tecniche, incluse l’incisione e la scultura, e a partire dal 1982 si dedica prevalentemente alla pittura. Nel 1987 nasce il ciclo pittorico delle Città Celesti, dove l’artista rilegge il tema della Gerusalemme Celeste attraverso le fonti sacre e filosofiche antiche, realizzando poi costruzioni geometriche essenziali. La sua ricerca sulla figurazione, permeata di intensa spiritualità, riscuote presto un importante successo internazionale, suggellato dal tributo postumo della 46ma Biennale di Venezia (1995). La mostra monografica a Firenze propone una selezione di opere pittoriche e scultoree provenienti dall’Archivio Lorenzo Bonechi, oltre che da collezioni private e museali del territorio toscano, incentrate sulla presenza di figure femminili in paesaggi edenici e all’interno delle Città.
Andrea D’Avola
4 e 5 luglio
Negli spazi del Teatro 1 – La Pelanda il Collettivo Ostiense 234 realizzerà una mostra documentaria-vivente del festival PERFORMA: una settimana di incontri e performance, tenutosi dall’8 al 12 aprile 2024 negli spazi del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre. L'intento della mostra è di trasformare lo spazio teatrale in un archivio vivente, con l’obiettivo di riattivare la memoria dei tre giorni di performance live. Il progetto nasce dal desiderio del collettivo di rivivere, insieme agli artisti dell’edizione 2024 e al pubblico, gli eventi che hanno avuto luogo durante il festival, riflettendo sul loro significato e sulle modalità con le quali oggi continuano a risuonare. Gli oggetti e le documentazioni delle performance si presenteranno come frammenti di memoria condivisa, offrendo spunti per nuove narrazioni e per immaginare scenari futuri.
Un’opera di Jacopo Benassi
dal 12 luglio al 14 settembre
Il museo esplora il mondo di Jacopo Benassi con la più grande mostra mai realizzata sul suo lavoro, con una selezione di opere nelle quali si riconoscono tutti i suoi soggetti più noti, dai ritratti ai luoghi della musica underground, agli oggetti del quotidiano ai frammenti della natura. La mostra, a cura di Francesco Zanot, si concentra sulla produzione recente dell’artista, mettendo a fuoco i passaggi fondamentali che lo hanno condotto allo sviluppo di un linguaggio personale, complesso e riconoscibile che fonde fotografia, scultura e performance. Attraverso una serie di grandi installazioni che intrecciano tra loro alcune delle opere più note di Benassi con altre produzioni inedite, l’esposizione costituisce una profonda interrogazione sul ruolo della fotografia oggi e sulla sua capacità di resistere e confrontarsi con il contemporaneo. La mostra sarà accompagnata da una serie di performance live che si svolgeranno in un’area appositamente allestita. ll progetto espositivo è stato preceduto da una residenza d’artista all’interno di Palazzo Ducale, grazie a un bando del Ministero della Cultura.
Piatto, 1912. Designer Hans Stoltenberg Lerche, Foto Emanuel Toffolo
dal 12 luglio al 24 novembre
La vetreria Fratelli Toso, fondata nel 1854 dall’iniziativa di sei fratelli Toso, è stata una delle vetrerie più rinomate nel panorama artistico della Murano dell’Ottocento e del Novecento. Nel 2024 ha festeggiato il suo 170mo anniversario di attività. Per questa ricorrenza la Fratelli Toso si presenta nuovamente con una retrospettiva sulla sua migliore produzione artistica del Novecento, raccontata attraverso il lavoro dei direttori artistici e dei disegnatori, con particolare attenzione a una delle punte di diamante della sua produzione: la murrina. Nel percorso espositivo, tra le altre tematiche viene approfondita l’evoluzione delle murrine di Tosi nel tempo, attraverso le partnership con artisti di rilievo come Hans Stoltenberg Lerche e il contributo di disegnatori e maestri vetrai che hanno plasmato il percorso artistico e produttivo della vetreria. In mostra opere storiche in vetro e materiale dall’archivio integralmente conservato dalla famiglia: schizzi originali, bozzetti, fotografie e documenti.
CAMERA, Centro Italiano per la Fotograifa
dal 4 luglio al 14 settembre
La mostra presenta il materiale fotografico realizzato dai partecipanti al programma di alta formazione in Visual Storytelling, nell’ambito della decennale collaborazione tra CAMERA e l’lnternaztional Center of Photography (ICP) di New York City (2016 – 2025). Ogni luglio, nell’ultimo decennio, i docenti dell’ICP hanno condiviso con tutti i partecipanti al programma di Torino la loro rigorosa metodologia didattica. Il progetto espositivo nasce per celebrare un legame che ha generato oltre 10.000 fotografie e innumerevoli rapporti umani, coinvolgendo 221 studenti provenienti da 34 Paesi del mondo, oltre agli staff delle due organizzazioni culturali. Un’esperienza collettiva che offre l’opportunità di costruire una riflessione sul significato di «archivio vivente» che, edizione dopo edizione dell’Intensive Program, ha ampliato la conoscenza del territorio cittadino e piemontese attraverso la fotografia. Avvalendosi di diverse modalità espositive, la mostra presenta gli esiti del programma educativo nelle dieci edizioni: dalla campionatura di 300 immagini proiettate alla selezione curatoriale di 40 scatti firmati da sette studenti che, dopo aver partecipato al corso intensivo di luglio a CAMERA, hanno proseguito gli studi nel programma One Year Certificate all’ICP di New York City (Andrés Altamirano, Lucia Buricelli, Nastassia Kantorowicz Torres, Gianluca Lanciai, Deka Mohamed, Iva Sidash, Ashima Yadava), dalla taggatura archivistica alle visualizzazioni grafiche.
dal 4 luglio al 26 dicembre, a esclusione del 15 agosto
Lungo circa 750 metri, fu realizzato dall’architetto Giorgio Vasari nel 1565 e garantiva ai regnanti di raggiungere Palazzo Vecchio dalla loro reggia di Palazzo Pitti senza essere visti. I visitatori possono oggi percorrere il Corridoio, che da un apposito ingresso al primo piano dalla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, li porta a camminare sopra il Ponte Vecchio, fino a raggiungere, di là dall’Arno, il Giardino di Boboli e la reggia di Palazzo Pitti. Riaperto al pubblico lo scorso dicembre, dopo un adeguamento per la sicurezza iniziato nel 2016, come ha ricordato il Ministero della Cultura, «grazie a un sistema integrato di rampe, pedane ed ascensori, che consentono l’agevole superamento di ogni dislivello lungo l’itinerario, tutti i visitatori potranno percorrere il Corridoio». Da luglio sarà possibile percorrere la storica architettura anche in una suggestiva atmosfera serale, ogni venerdì, dalle 19 alle 23.
La collezione del Settecento a Palazzo Leone Montanari, Gallerie d’Italia-Vicenza
dal 4 luglio al 12 ottobre
In occasione del temporaneo trasferimento di un importante nucleo di dipinti del Settecento veneto, solitamente esposti al piano nobile delle Gallerie d’Italia – Vicenza e ora in prestito per una mostra a Villa Vauban, in Lussemburgo, un nuovo progetto espositivo offre l’occasione di riscoprire e valorizzare una selezione di opere provenienti dalla collezione ex Cassa di Risparmio di Venezia, oggi parte del patrimonio Intesa Sanpaolo. Si tratta di un corpus significativo, che abbraccia la produzione veneziana dal Cinquecento al Novecento, a lungo visibile presso la Fondazione Querini Stampalia. Il percorso si arricchisce inoltre di un focus dedicato alla scultura di Arturo Martini, figura centrale nel panorama artistico del primo Novecento.
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