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La gigantesca pittura murale che occupa la grande parete alle spalle della Fonte dell’Abbondanza a Massa Marittima, con il grande albero carico di singolari frutti, è stata riscoperta solo durante un restauro nel 1999

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La gigantesca pittura murale che occupa la grande parete alle spalle della Fonte dell’Abbondanza a Massa Marittima, con il grande albero carico di singolari frutti, è stata riscoperta solo durante un restauro nel 1999

Ma guarda che bell’albero di fallodendro carico di peni che si dondolano al vento

L’antropologo Vinicio Serino ci guida nell’universo simbolico della medievale Fonte dell’Abbondanza di Massa Marittima, con la sua gigantesca pittura murale costellata di falli riscoperta solo nel 1999

Marco Bussagli

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Non è la prima volta che Vinicio Serino affronta l’argomento della Fonte dell’Abbondanza di Massa Marittima (Grosseto), costruita nel 1265, anche se questa volta, chissà per quale motivo, non si cita nella bibliografia che conclude il suo ultimo bel libro. Il tema, di sicuro singolare, aveva incuriosito l’autore che, da buon antropologo non aveva potuto fare a meno di parlarne nell’ambito della sua puntuale disamina sulla cultura e civiltà senesi, pubblicata, poco più di una dozzina di anni fa, dallo stesso editore (Siena segreta. Ricerche antropologiche intorno ad antiche culture, Betti editrice, Monteriggioni (Si) 2012, pp. 109-115). 

Infatti, anche la più superficiale delle letture e perfino gli sguardi più fuggevoli non possono fare a meno di notare l’ingombrante presenza di una gigantesca pittura murale, di stile decisamente popolaresco, che occupa la grande parete alle spalle delle vasche protette da una possente struttura architettonica scandita da tre ampi archi a sesto acuto. La pittura rappresenta un enorme albero e una serie di personaggi femminili che si agitano sotto le sue fronde, mentre aquile dall’aspetto fra l’araldico e naturalistico svolazzano sullo sfondo del cielo. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se i frutti di questo albero non fossero turgidi membri maschili dall’aspetto inequivocabile. 

Non è certo una novità la presenza d’immagini di genitali maschili e femminili nelle fonti cittadine, visto che le troviamo già nella fonte Bufalona, sempre a Massa Marittima, oppure in quella di Pescaia a Siena. Come ovvio, il simbolismo vuole esser quello dell’abbondanza. Infatti lo testimoniano i capitelli ornati da organi sessuali maschili e femminili scolpiti e stilizzati. Tuttavia, nel caso che ci interessa, non si tratta di rimandi marginali, relegati a rifiniture che, in un certo senso, devono essere cercati con lo sguardo. Qui, la presenza di questo singolare albero è ingombrante, si potrebbe dire imbarazzante. Tanto è vero che, in un’epoca imprecisata, l’opera venne scialbata e, per secoli, non se ne seppe più nulla

La pittura fu recuperata per solo caso nell’ambito del restauro iniziato nel 1999, in vista del giubileo di fine millennio. Nel 2019, poi, ci fu un’altra campagna di restauro che scoprì altri decori dipinti e scolpiti, utili per ricostruire questo puzzle da rebus che mette insieme spunti di natura esoterica, magica e politica. Vinicio Serino, con una scrittura piana e piacevole, ci conduce all’interno di questo universo simbolico che annoda insieme anche altri elementi della cultura antica e medievale che vanno dall’impiego dei malefici come arma di guerra (con tanto di batteria di streghe finanziate dai soldi pubblici della Repubblica di Siena), fino alle miniature di un codice francese del Roman de la Rose dove alberelli carichi di frutti fallici (permettetemi il neologismo di «fallodendro») sono raccolti addirittura da suore che non incorrono nella blasfemia perché sono salde nel solco dell’insegnamento di san Tommaso d’Aquino che giustifica il piacere della carne con la volontà di Dio. 

In definitiva, un inno alla fertilità, come sembra dimostrare pure l’altro affresco che rappresenta una donna con un leone e un grifone al guinzaglio che, giustamente, Serino riconduce alla tipologia della «Potnia Theroon» (la «Signora degli animali») di tradizione greco arcaica, poi trasformata in Artemide a rappresentare il rigoglio della natura. Insomma, un libro davvero intrigante, con splendide illustrazioni, che apre una finestra su un mondo passato che altrimenti non avremmo saputo immaginare.  

 

 

 

Massa Marittima: la Fonte dell’Abbondanza. Un singolare albero e una ammaliante sirena: ipotesi e suggestioni di Vinicio Serino, introduzione di Carlo Lapucci, 72 pp, ill., Betti editrice, Monteriggioni (Si) 2025, €15 .

 

Marco Bussagli, 09 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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