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Un momento dell’azione dimostrativa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Foto tratta dal sito di VeneziaToday

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Un momento dell’azione dimostrativa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Foto tratta dal sito di VeneziaToday

Manieri Elia: «Mettere a repentaglio l’incolumità delle opere d’arte non salva il pianeta»

Il direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia ha diffuso una lettera aperta sull’azione dimostrativa compiuta da alcuni militanti ecologisti il 4 settembre nel museo. Ne riproduciamo integralmente il testo

Giulio Manieri Elia

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Domenica 4 settembre alle ore 11.45 alcuni militanti ecologisti hanno svolto un’azione dimostrativa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, nella sala dove sono esposte la «Tempesta» e la «Vecchia» di Giorgione, insieme ad altri capolavori del Cinquecento veneziano.

Pur vivendo una reale preoccupazione per le condizioni nelle quali versa il pianeta e pur auspicando interventi adeguati per un’inversione di tendenza, ci vediamo costretti a condannare senza appello le modalità della protesta e desideriamo invitare tutti a una riflessione pacata e approfondita.

Purtroppo non si è trattato di una manifestazione non violenta, come letto nei proclami degli attivisti. Sono stati, infatti, arrecati danni allo speciale vetro antiriflesso che protegge la «Tempesta» e alla cornice del dipinto, che hanno richiesto l’intervento dei nostri restauratori. Inoltre, la sala interessata, una delle più importanti di tutto il museo, è rimasta chiusa per ben due giorni per consentire i lavori di restauro, causando disagio e proteste da parte dei visitatori arrivati da tutto il mondo per ammirare i capolavori di Giorgione.

È dunque evidente che quest’azione ha provocato danni ai beni del museo, ha richiesto interventi economici e di personale per il ripristino della sala e ha causato forti disagi a visitatori incolpevoli.

Ma questo, purtroppo, non è l’aspetto più grave e preoccupante. Il comportamento tenuto dai manifestanti, infatti, ha messo a rischio l’incolumità delle opere d’arte esposte, sulle quali deve intervenire solo personale specializzato e appositamente formato, con tutte le cautele del caso.

Avvicinarsi e toccare importanti dipinti con le mani imbrattate di colla, lasciarsi cadere a terra in maniera scomposta a pochi centimetri dalle opere nel momento in cui agisce il personale di vigilanza compromette la sicurezza del patrimonio artistico. Se si adottano questi comportamenti irresponsabili è alta la probabilità che vengano danneggiati in maniera irreparabile capolavori che costituiscono il patrimonio dell’umanità e che sono bene comune.

Mettere a repentaglio l’incolumità delle opere d’arte non salva il pianeta e, a nostro avviso, non mette in buona luce una nobile causa. Vogliamo quindi invitare in maniera accorata gli autori di queste azioni a non mettere mai più a rischio il patrimonio artistico e a non danneggiare l’attività delle istituzioni culturali.

Restiamo sempre disponibili, in qualsiasi momento, a un confronto aperto e approfondito, purché sia davvero civile e non violento.
 

Un momento dell’azione dimostrativa alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Foto tratta dal sito di VeneziaToday

Giulio Manieri Elia. Credito: Matteo De Fina

Giulio Manieri Elia, 05 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

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