Still dal video «Ritratto di città (20/20.000Hz)» (2024) di Masbedo

Cortesia dell’artista

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Still dal video «Ritratto di città (20/20.000Hz)» (2024) di Masbedo

Cortesia dell’artista

Masbedo, Epaminonda e Magali Reus al Museo del Novecento

Inaugurati per la Milano Art Week, i tre progetti sarannno visibili fino all'estate 

Il Museo del Novecento racconta la storia dell’arte del XX secolo con trecento opere di arte italiana esposte e 4mila conservate. Ma affronta anche aspetti dell’arte più contemporanea: in occasione della Art Week, per esempio, propone tre progetti fino all’estate.

«Ritratto di città (20/20.000Hz)», video installazione sonora su tre schermi del duo Masbedo (Iacopo Bedogni e Nicolò Massazza), progetto vincitore dell’XI Italian Council (2022), è una rievocazione dell’esperienza di musica elettronica altamente innovativa della composizione sonora, dal medesimo titolo, che nel 1954 grazie a Luciano Berio e Bruno Maderna inaugurò le pratiche sperimentali dello Studio di Fonologia Rai di Milano. Parte integrante del progetto, a cura di Cloe Piccoli, è l’ampio network di istituzioni internazionali che contribuiscono a sviluppare la ricerca, la produzione, la divulgazione e la comunicazione dell’opera, con un programma di proiezioni, installazioni, performance sonore, e conversazioni, in uno scambio culturale che è alla base della mission di Italian Council. Partner di progetto è Soda (School of Digital Arts) di Manchester, che collabora creando un programma espositivo e un public program, e mettendo a disposizione tecnologie d’avanguardia nel settore video e audio.

«Haris Epaminonda. Vol. XXXI Futurism Drama» è il progetto site specific dell’artista cipriota Haris Epaminonda (1980). La mostra promossa dalla Fondazione Henraux e a cura di Edoardo Bonaspetti attiva nella Galleria del Futurismo un dialogo inedito con una selezione di opere di Medardo Rosso. Attraverso una serie di interventi Epaminonda ci offre un viaggio ricco di possibilità e prospettive insolite per gli spettatori. «Futurist Drama» si concentra sui codici visivi che collegano generi, linguaggi e temporalità in una riflessione articolata e poetica sulle nostre esistenze e sulle relazioni tra passato e presente.

La personale «Off Script» dell’artista olandese Magali Reus (1981), a cura di Federico Giani, è il corollario della vincita della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per Scultura, assegnato con la seguente motivazione: «Abbracciando, in un certo senso, lo sguardo della Pop art su oggetti e prodotti banali di tutti i giorni, Reus apre nuove prospettive di approccio al mondo che ci circonda, creando una distanza rispetto a realtà che a prima vista sembrano familiari e riconoscibili. Sebbene sia un’acuta osservatrice del mondo fisico, Reus non utilizza la soluzione del ready-made: le sue opere sono puzzle scultorei meticolosamente
fabbricati a mano, attraverso una miscela di pratiche sia artigianali che tecnologiche, capaci di testimoniare la sua raffinata sensibilità per la materialità, la composizione e il colore della scultura».

Michela Moro, 09 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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Masbedo, Epaminonda e Magali Reus al Museo del Novecento | Michela Moro

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