Anna Saba Didonato
Leggi i suoi articoliMatera. Si scaldano i motori per imprimere un nuovo corso al Musma (Museo della Scultura Contemporanea Matera), il progetto culturale della fondazione Zètema, nato nel 2006, che ha attraversato un periodo di difficoltà finanziarie. Difficoltà che non hanno ostacolato in alcun modo la vita del museo e la sua fruibilità. Solo nei mesi di aprile-maggio scorso sono state inaugurate due mostre, «Ortega a Matera» e «Artype», si sono svolti quattro eventi («La Notte dei Musei» con 800 visitatori, «Educational Day», «Invasioni digitali», «Erratum musical») oltre a visite guidate e attività didattiche per le scuole e le famiglie.
È prevista per oggi, 2 luglio, l’approvazione della legge regionale sui Beni culturali con la quale «si garantisce la promozione e la stabilizzazione del Musma e l’individuazione, tramite una rigorosa selezione pubblica, di un direttore e di un curatore del museo. Il bando sarà pronto, al più tardi, entro il mese di agosto», assicura l'avvocato Raffaello De Ruggieri, presidente di Zètema e, in qualità di primo cittadino di Matera, della Fondazione Matera-Basilicata 2019, che vanta una dotazione finanziaria pari a 36 milioni di euro. Un passo importante per il futuro del Musma, e di Matera.
Grande è l’entusiasmo di De Ruggieri: «Il Musma godrà di grande visibilità appena verranno attivate le iniziative prodromiche di “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”, assicura il sindaco. Il museo e la Casa di Ortega, che riaprirà tra qualche giorno, dopo la festa della Bruna, rappresentano gli unici due riferimenti territoriali dedicati all’arte contemporanea, e quindi saranno opportunamente rilanciati. Diventeranno uno dei motori dello sviluppo della città, incastonandosi nell’area museale materana che comprenderà il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola e il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi».
Le mostre realizzate finora dal Musma sono state finanziate esclusivamente da Zètema che, tuttavia, negli ultimi tempi non poteva più sottrarre risorse al capitale. Inoltre fino a tre anni fa si poteva contare anche sui contributi degli istituti di credito, ora non più.
“Di fronte a tali difficoltà finanziarie, più volte ho chiesto al prof. Giuseppe Appella (che dirigeva il Museo fino allo scorso anno, Ndr) di attivare qualche anno sabbatico in attesa di prospettive più floride, ma le mie richieste sono state ignorate. Ha ritenuto opportuno continuare a organizzare iniziative malgrado questo invito a fermarsi, pensando che non ci fossero prospettive. Invece tali prospettive ci sono e sono state espresse prima dalla designazione di “Matera Capitale della Cultura” e poi dalla mia elezione a sindaco, dovendomi occupare anche della gestione di questo ampio e articolato progetto”.
Le difficoltà attraversate dal Musma sono state causate anche da una vacanza della direzione scientifica durante l’ultimo anno. Infatti ciò ha portato alcuni collezionisti, che in passato hanno donato le loro opere al museo, a manifestare il loro disappunto e a chiederne la restituzione. «Ho inviato una comunicazione a questi donatori, prosegue il sindaco, spiegando che il vincolo della donazione impedisce il ritiro delle stesse: la donazione era modale a certe condizioni che sono totalmente rispettate, pertanto non ci sono i presupposti giuridici per un ritiro. Le uniche opere ritirate, finora, sono due sculture in ceramica di Leoncillo, proprietà di Sargentini, e le opere di Appella, posate nel museo e non donate. Opere piccole, prevalentemente di grafica».
Le opere in possesso del Musma sono oltre 700, a cui si aggiungono una trentina di nuove donazioni.
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Una sala del Musma
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