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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliLa 37ma Modenantiquaria, tra i più importanti appuntamenti internazionali dedicati all’alto antiquariato, si svolge dal 10 al 18 febbraio a ModenaFiere con un progetto scientifico ambizioso e ricercato. «L’obiettivo, spiega l’amministratore delegato di ModenaFiere Marco Momoli, è di continuare a proporre vera eccellenza, portando a Modena molte delle migliori gallerie italiane e alcune ottime gallerie internazionali». La qualità e il valore delle opere esposte, con tanti autori noti e nuove attribuzioni, sono affiancate da un servizio di vetting composto da storici dell’arte internazionali che esaminano tutti gli oggetti prima dell’apertura.
«Parafrasando una celebre frase di Italo Calvino, un oggetto d’antiquariato non ha mai finito di dire quel che ha da dire, spiega Pietro Cantore, presidente degli antiquari modenesi e tesoriere nazionale dell’Associazione Antiquari d’Italia. Questa mostra è un’occasione importante per continuare il dialogo con i collezionisti, soprattutto quelli di nuova generazione».
Patrocinata da Associazione Antiquari d’Italia e Fima-Federazione italiana mercanti d'arte, oltre all’esposizione di decine di antiquari italiani ed esteri Modenantiquaria propone per il terzo anno consecutivo la mostra «Sculptura. Capolavori italiani dal XIII al XX secolo», per collezionisti e appassionati della scultura, un segmento in crescita. Ritorna anche Petra (30ma edizione), completamente rinnovata con un nuovo format dedicato all’outdoor, salone che coniuga passato e presente, antico e moderno, classico e contemporaneo.
«Petra quest’anno sarà dedicata al progetto del paesaggio tra classico e contemporaneo, proseguono gli organizzatori coordinati da Francesca Moratti, responsabile Modenantiquaria e Petra. Il progetto è in grado di far dialogare e armonizzare tre dimensioni differenti come il centimetro del designer, il metro dell’architetto, il kilometro del paesaggista. Troppo spesso le tre discipline non dialogano, generando discontinuità visive, sociali e contenutistiche che svalutano il territorio urbano ed extraurbano, in particolare quello italiano, così ricco di valori tangibili e intangibili. E si sprecano risorse. I visitatori qui troveranno proposte innovative e particolari che esaltano l’importanza del progetto».
Previste due installazioni che coniugano paesaggio, design, arte antiquaria, architetture esterne e natura: «Domus Petra», a cura di Giulio Cappellini, e «Scenari di Lifestyle», a cura di Marta Meda, Luca Fois, Camilla Fraboni, Francesca Urli.
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