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«Untitled» (1999) di Shirin Neshat

Cortesia dell’artista

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«Untitled» (1999) di Shirin Neshat

Cortesia dell’artista

Mostre di fotografia: un vademecum per il 2025

Una panoramica degli appuntamenti più importanti del settore, a livello nazionale e internazionale, per l’anno appena cominciato

Rica Cerbarano e Chiara Massimello

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Poche le mostre che inaugurano a gennaio, ma tanti i progetti che si prospettano per l’anno appena cominciato. 

A Rotterdam, il Museo Nazionale della Fotografia avrà una nuova sede per la sua collezione nazionale (oltre 6,5 milioni di immagini) e si trasferirà in un edificio di otto piani nel cuore della zona portuale della città. 

A Barcellona, dal 4 al 6 luglio, sarà presentato il primo incontro dell’International Photography Festivals Association (Ipfa) con l’obiettivo di riunire più di 500 festival di fotografia distribuiti in 79 Paesi. 

Da giugno a settembre, il Centre Pompidou di Parigi, subito prima di chiudere per gli imponenti lavori di restauro, dedicherà a Wolfgang Tillmans una grande retrospettiva. Il fotografo tedesco trasformerà per la prima volta gli spazi della biblioteca (6mila metri quadrati) in un progetto pensato per il luogo, tra riflessione sul presente e archiviazione. Parigi dimostra di voler investire sempre più risorse ed energie per essere capitale europea dell’arte e della fotografia. 

In Italia, almeno tre grandi mostre in arrivo, con nomi di spessore internazionale: a Milano, il Pac ospiterà Shirin Neshat, mentre l’HangarBicocca Nan Goldin, e a Torino, in autunno, Gallerie d’Italia presenterà Jeff Wall.

Per quanto riguarda la fotografia italiana, non mancheranno le occasioni di visibilità all’estero per gli autori di punta: a Parigi, all’Istituto Italiano di Cultura è stata presentata la riedizione di Viaggio in Italia, l’iconico progetto guidato da Luigi Ghirri che ha cambiato l’idea di paesaggio italiano. La mostra di Letizia Battaglia, alla Photographers Gallery di Londra, fino al 23 febbraio, racconta al pubblico britannico il lavoro di un’interprete fondamentale della fotografia e della politica italiana. A proposito di maestri, in casa nostra, fino ad aprile, il MaXXI di Roma rende omaggio al grande autore Guido Guidi, il cui lavoro scavalca finalmente i limiti delle istituzioni fotografiche per essere presentato al grande pubblico. 

E le nuove generazioni? L’artista Silvia Rosi (classe 1992) che lavora tra l’Italia, il Togo e la Gran Bretagna, dall’1 febbraio al 7 maggio presenterà il suo lavoro al C/O Berlin, tempio della fotografia contemporanea. Esposizione oltreconfine anche per Jacopo Benassi, che con il suo stile inconfondibile sta conquistando curatori e collezionisti. In questo mese s’inaugura una personale alla Galleria Mai36 di Zurigo, mentre in giugno avrà una mostra nel Palazzo Ducale di Genova curata da Francesco Zanot

I festival lungo lo Stivale, anche quest’anno, colmeranno il divario delle istituzioni sulle nuove ricerche: inizieranno Reggio Emilia, Torino e Cortona. Una domanda però aleggia su questi eventi, sempre più numerosi e non sempre ben organizzati: che senso ha oggi organizzare un festival di fotografia? Speriamo che quest’anno arrivino risposte esaurienti. La bella fotografia, intesa come bel paesaggio, bell’immagine, ottima stampa, ha dominato le fiere di mercato e probabilmente dominerà ancora il 2025, ma in mezzo al caleidoscopico mondo dell’arte emergono alcuni artiste e artisti che riescono a farci uscire dal nostro «spazio calmo» per obbligarci a riflettere sul presente e sulle problematiche sociali, culturali e politiche di questi anni. Autrici come Frida Orupabo, Anastasia Samoylova, Susan Meiselas (vincitrice dei Sony World Photography Awards 2024) e Zanele Muholi hanno avuto un ruolo importante nell’anno appena passato. La fotografia (quella che ci aiuta a leggere la contemporaneità in cui viviamo) non delude mai. Facciamoci un pensiero.

Rica Cerbarano e Chiara Massimello, 07 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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