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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliLa Casa del Labrador (Casa del Contadino), una dimora costruita per il tempo libero e lo svago nel Giardino del Principe del Sito Reale di Aranjuez alle porte di Madrid, ha riaperto le sue porte al pubblico dopo un laborioso e ambizioso restauro durato quasi 5 anni e costato 10 milioni di euro.
A inaugurare il palazzo che nel 1798 Carlo IV incaricò all’architetto Juan de Villanueva, autore anche del Museo del Prado, è stato re Felipe. Concepito inizialmente come una casa rustica, l’edificio si trasformò in un lussuoso palazzo oggi considerato un gioiello del Neoclassicismo, dall’esterno sobrio ed elegante che contrasta con la magnificenza e il lusso degli interni supervisionati personalmente dal monarca, che ingaggiò i migliori artisti e decoratori dell’epoca.
Costruita sulle rive del fiume Tajo, la Casa del Labrador ha patito fin dall’inizio, l’instabilità del terreno e le periodiche inondazioni. L’Istituto Nazionale del Patrimonio, che si è incaricato del restauro, stava già monitorizzando l’edificio quando, nel 2017, venne rilevato un pericoloso aumento del numero e delle dimensioni delle crepe in facciate, pavimenti, soffitti e volte, che portò all’implementazione di un monitoraggio approfondito mediante tecnologie digitali e scanner laser 3D. La situazione sembrava sotto controllo, ma la tempesta di neve Filomena, nel gennaio 2021, aggravò ulteriormente lo stato del palazzo, costringendolo alla chiusura per un restauro d’emergenza che iniziò a febbraio 2021 con un complesso progetto di consolidamento strutturale e l’installazione di 536 micropali in calcestruzzo, fino a 30 metri di profondità. In seguito sono stati rinforzati i pavimenti, sigillate le crepe, rinnovati oltre mille metri quadrati di tetto in ardesia e la copertura in piombo delle terrazze per migliorare l’isolamento energetico dell’edificio. La Casa ha anche recuperato i suoi elementi ornamentali caratteristici, come le nicchie. I lavori architettonici di emergenza sono terminati nel giugno 2024, con una spesa complessiva di 7,3 milioni di euro, a cui si aggiungono le spese per il monitoraggio preventivo, il tracciamento delle crepe e altre attività di assistenza tecnica.
Anche la facciata è stata riportata al suo aspetto originale del XIX secolo grazie alle informazioni apportate da un dipinto di Fernando Brambila, conservato nella Galleria delle Collezioni Reali, che ha permesso di trovare il colore preciso per il rivestimento. Ora la tonalità della facciata ricorda quella dell’Obelisco del 2 maggio di Madrid, progettato dallo stesso architetto, Isidro González Velázquez.

Una veduta interna della Casa del Labrador nel Giardino del Principe del Sito Reale di Aranjuez
A richiedere un lavoro particolarmente accurati è stato il restauro del pavimento in porcellana della Sala delle Compagnie, composto da 4.850 piastrelle provenienti dalla Real Fábrica del Buen Retiro, numerate e riposizionate come in un grande puzzle. Il restauro architettonico è stato infatti affiancato da un meticoloso intervento sulle decorazioni artistiche del palazzo. I paramenti tessili, i pavimenti e le opere lignee originali, sono stati accuratamente restaurati, così come i 46 dipinti a tempera del piano terra, eseguiti all’inizio del XIX secolo da Juan de Mata Duque, Luis Japelli e Fernando Brambila, che avevano sofferto specialmente l’umidità. Raffiguranti finte architetture e decorazioni vegetali, erano stati rimossi a metà del XX secolo per motivi di conservazione ma, dopo il recupero dell’edificio, sono stati riposizionati nella collocazione originale. Il loro restauro ha preso avvio al termine delle opere architettoniche, nell’ottobre 2024, e si concluderà entro la fine del 2026, così come il restauro dei dipinti murali di Mariano Salvador Maella e Zacarías González Velázquez.
Sono stati ripuliti e reinstallati anche gli oltre 650 elementi di arredo, tra cui lampade, porcellane, orologi, dipinti, disegni, tende, candelabri e pezzi d’argento, cristallo e bronzo. Tra i più originali spiccano il «Dessert delle Glorie di Spagna», un centrotavola creato tra il 1802 e il 1805 da Isidro González Velázquez e il monumentale orologio a colonna, realizzato a Parigi da Jean-Simon Bourdier nel 1804 e acquistato l’anno successivo da Carlo IV per oltre un milione di reales.
Sono stati inoltre eseguiti lavori sulle sculture del cortile, sostituite da copie per garantirne la conservazione, mentre gli originali sono esposti nel Palazzo Reale di Aranjuez e al piano terra della Casa del Labrador. Tra queste sculture figurano busti di imperatori romani situati sui pilastri del cancello e della ringhiera, sculture di divinità antiche nelle nicchie e la raffigurazione dell’Invidia nella fontana del cortile. Inoltre tutte le lampade storiche sono state rese conformi alle normative attuali.
Oltre al consolidamento strutturale e al restauro complessivo, nella Casa del Labrador si è provveduto al rinnovamento degli impianti elettrici, idraulici, antincendio e di sicurezza ed è stata migliorata l’accessibilità e le strutture per l’accoglienza. Il pubblico può accedere al palazzo venerdì, sabato, domenica e nei giorni festivi, con visite guidate della durata di 50 minuti, che si realizzano in piccoli gruppi di 12 persone. Durante il primo mese, la visita ha un prezzo speciale di 5 euro. I biglietti sono disponibili attraverso il sito web del Patrimonio Nazionale.

Una veduta della facciata della Casa del Labrador nel Giardino del Principe del Sito Reale di Aranjuez
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