Nell’ottica di rafforzare il proprio impegno nella valorizzazione dell’arte italiana contemporanea, e per creare un ponte tra la memoria dell’istituzione e il suo presente e futuro, Triennale Milano amplia la propria collezione d’arte contemporanea grazie al sostegno di Gucci, con opere, esistenti o appositamente commissionate, di Giorgio de Chirico (1888-1978), Franco Mazzucchelli (Milano, 1939), Marcello Maloberti (Codogno, 1966) e Luisa Lambri (Como, 1969). 

Per stabilire un legame con la propria storia e collegarsi al lavoro sul tema degli archivi, il museo ha acquisito un bozzetto di de Chirico del 1973, preparatorio alla creazione di «I Bagni Misteriosi», opera realizzata in occasione della 15ma Esposizione Internazionale e tuttora presente nel giardino di Triennale. Il bozzetto è esposto nei nuovi spazi del piano parco dal 13 maggio.

Dalla stessa data i visitatori possono ammirare su una facciata del Palazzo dell’Arte «Milano portami dove sono», installazione al neon site specific di Maloberti, che vale come una dichiarazione d’amore alla città di Milano e all’istituzione stessa, e stabilisce un rapporto diretto tra spazio esterno e interno. L’opera, realizzata su commissione, va a comporre un ideale trittico con altri due suoi lavori collocati nel giardino, «Triennale voce» e «Luna». 

La scelta di accogliere un’opera di Mazzucchelli è legata al rapporto che l’artista ha instaurato con l’istituzione meneghina sin dal 1973, quando vi espose la prima delle «Sostituzioni» nel Salone d’Onore, e successivamente l’installazione «Urbano reale-urbano virtuale» durante la 16ma Esposizione Internazionale del 1979-80. 

Triennale ha inoltre commissionato un nuovo progetto a Lambri, artista che coi suoi lavori indaga la condizione umana in rapporto allo spazio, la politica della rappresentazione, l’architettura, la storia della fotografia astratta, il modernismo, il femminismo, l’identità e la memoria: nel 2026 presenterà una serie di opere che offriranno un punto di vista inedito e originale sull’architettura di Giovanni Muzio.