Simone Facchinetti
Leggi i suoi articoliDiamo subito i numeri delle aste newyorkesi del 4 e 5 febbraio: Christie’s ha venduto 97 su 119 lotti, Sotheby’s 48 su 54. Molti fogli di Christie’s sono stati venduti sotto la stima, quasi regalati. Un segnale negativo, ma dovuto a cosa? Beh, è sempre pericoloso generalizzare, tuttavia non pochi osservatori hanno sottolineato la carenza dell’offerta. Ora, su questo tema, non si può incolpare nessuno. È chiaro che la merce scarseggi, altrimenti perché la gente continuerebbe a comprare oro? Per il semplice motivo che non ci sono in giro altri disegni di Jacopo Ligozzi come quello battuto da Christie’s, eccezionalmente stimato 200-300mila dollari e salito fino a oltre 500mila. Assieme al Turner era il lotto più atteso, anche se non c’è stata gara. L’acquarello quasi astratto di Turner ha fatto parlare di sé perché si trattava di un’aggiunta al catalogo dell’artista inglese e una sottrazione a quello del grande critico Ruskin (al quale era precedentemente attribuito), ma questa è solo letteratura e il mercato se ne infischia; infatti, la veduta di Venezia ripresa dalla laguna si è fermata esattamente alla base d’asta (300mila dollari). Allora domina la linea figurativa sull’astrazione? Assolutamente no, vince sempre la qualità e la rarità della merce.
L’asta di Sotheby’s è andata molto meglio. Il materiale era stato selezionato con più cura e i risultati si sono visti. Quasi tutti i lotti venduti hanno superato abbondantemente le stime, alcuni raddoppiandole o triplicandole, con un paio di notevoli eccezioni. Il mondo del disegno è frequentato da raffinati collezionisti che non si accontentano del nome, rincorrono la qualità. Il top lot è stata una penna a inchiostro nero su carta di Caspar David Friedrich, venduta a 720mila dollari. Quello che ha moltiplicato maggiormente la stima è stato un acquarello del misconosciuto Samuel Palmer con una Veduta del Vesuvio (valutato 15-20mila), costato oltre 300mila dollari. C’erano due antagonisti al telefono che se le sono suonate di santa ragione, forse senza senno. Il mercato è sempre capriccioso ma in questo caso ha pagato la coerenza delle scelte di Sotheby’s, contro la disomogenea confusione di Christie’s. Anche in termini assoluti non c’è stata gara: Sotheby’s ha raccolto quasi 3milioni e 500mila dollari, Christie’s poco più di 2milioni.
Altri articoli dell'autore
Un’occhiata alle aste americane di inizio febbraio: vincono le opere fotogeniche. Lo sguardo (di superficie) batte il cervello (che scava troppo in profondità)
La vista lunga del tiratore scelto • Perlustrazioni nelle aste e gallerie in compagnia del connaisseur Simone Facchinetti
Bonham’s, Christie’s e Sotheby’s aprono le danze invernali
La vista lunga del tiratore scelto • Perlustrazioni nelle aste e gallerie in compagnia del connaisseur Simone Facchinetti