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Una veduta della laguna di Venezia di Nico Covre

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Una veduta della laguna di Venezia di Nico Covre

Ostriche per i commensali nella villa romana di Lio Piccolo

Scavi subacquei dell’Università Ca’ Foscari hanno restituito un «ostrarium» con 300 gusci dei pregiati molluschi e frammenti di affreschi e marmi ai quali il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue dedica una mostra

Camilla Bertoni

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Il valore è quello di una scoperta unica in Italia che al momento trova un solo riscontro nella laguna di Narbonne, in Francia: si tratta di una vasca in tavole di legno e mattoni, contenente circa 300 gusci di ostriche e resti di altri bivalvi, databile al I secolo e interpretata come un «ostriarium» destinato al mantenimento in vita dei molluschi prima del loro consumo, probabilmente annesso a una villa di cui restano tracce.

Il ritrovamento risale al 2021 e si colloca nella laguna di Venezia in località Lio Piccolo, Cavallino-Treporti durante le indagini stratigrafiche subacquee condotte dall’Università Ca’ Foscari e oggi divulgate insieme con il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue al fine di conoscere la biodiversità di questo ambiente, ma anche il suo specialissimo (unico) rapporto con l’uomo che lo abita. Un sito già individuato nel 1988 dall’archeologo autodidatta Ernesto Canal. Intorno a questa scoperta, sarà allestita dal 16 aprile al 2 novembre al Museo di Storia Naturale la mostra «Un ostriarium romano in laguna di Venezia», a cura di Carlo Beltrame ed Elisa Costa.

In esposizione una parte dei rinvenimenti, con reperti, immagini e video delle operazioni di scavo subacqueo e delle attività di ricerca, e un modello tridimensionale del sito archeologico lagunare. «Un allestimento, spiega Luca Mizzan, responsabile del Museo di Storia Naturale, che restituisce i primi risultati di questo progetto di ricerca, fornendo ulteriori informazioni sugli abitanti della laguna di Venezia prima di Venezia, in epoca imperiale romana e che, non  ultimo, mette in luce l’importanza di un lavoro di ricerca scientifica interdisciplinare che ha coinvolto archeologi, geologi, biologi, per restituire al pubblico i risultati di questa indagine e invitare alla scoperta e alla conoscenza della ricchezza della laguna». «A contatto con il vivarium, continua il curatore Carlo Beltrame, docente di Metodologie della ricerca archeologica, si trovano delle fondazioni in mattoni sorrette da una selva di pali in quercia che dovevano appartenere a un edificio piuttosto importante costruito nello stesso periodo. Centinaia di frammenti di affresco, tessere di mosaico e alcune lastrine di marmi pregiati fanno interpretare l’edificio come una possibile villa di lusso, forse proprio una di quelle ville marittime che Marziale, alla fine del I secolo d.C., colloca nei lidi di Altino. Tra i rinvenimenti più importanti, anche una gemma preziosa che doveva ornare la montatura di un anello di una persona molto agiata frequentatrice dell’ostriarium».

Camilla Bertoni, 08 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Ostriche per i commensali nella villa romana di Lio Piccolo | Camilla Bertoni

Ostriche per i commensali nella villa romana di Lio Piccolo | Camilla Bertoni