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Lo stand della galleria Lara e Rino Costa di Valenza

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Lo stand della galleria Lara e Rino Costa di Valenza

Ottimismo e grande partecipazione ad ArtVerona

Tante gallerie, visitatori e premi alla fiera che quest’anno diventa maggiorenne

Camilla Bertoni

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Entrando ad ArtVerona si è accolti dalla scenografica opera-tappeto «Magic Carpet» di 400 metri quadrati che Peter Halley ha realizzato con l’azienda Aquafil e che sarà smembrata in tanti pezzi da vendere a favore di un’associazione che sostiene le donne. La fiera, alla sua diciottesima edizione e con la direzione artistica di Stefano Raimondi, giunto al suo quarto anno di incarico, cattura l’attenzione anche grazie agli interessanti «cabaret» di Nicolas Ballario che hanno sostituito i tradizionali talk.

A giudizio, si direbbe unanime, dei galleristi, la fiera, dedicata alla specificità del sistema dell’arte moderna e contemporanea, è ben organizzata e sta dando, in apertura di stagione autunnale, buoni segni di andamento del mercato e ricevendo attenzione da parte dei collezionisti. Anche se, secondo alcuni, forse la coincidenza con Frieze London ne ha portato via qualcuno, come considera Rizzuto di Palermo dal suo stand nella sezione speciale «Innova» in cui campeggia una grande tela recente di Lucio Pozzi.
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Si respira insomma una bella atmosfera ad ArtVerona, con i suoi 130 galleristi partecipanti, 145 in tutto con l’editoria e il non profit, quattro le sezioni speciali oltre alla «main», in attesa dei bilanci conclusivi alla chiusura. In fondo ai due padiglioni espositivi si possono scorgere  due storiche e bellissime opere-ambiente: «Spazio elastico» di Gianni Colombo e «Film Ambiente» di Marinella Pirelli.

Al padiglione 11, quello maggiormente dedicato al moderno (sebbene il direttore artistico quest’anno abbia un po’ sparigliato le carte relativamente a questa netta e tradizionale divisione), il primo e grande stand che si incontra è quello della galleria torinese Mazzoleni. Artisti di punta sono gli storici Fontana, un piccolo taglio del ’66 che vale 1,2 milioni di euroHartung e Bonalumi, al quale la galleria dedicherà una grande mostra a cura di Marco Scotini, che viene proposto con prezzi che vanno dai 90mila euro per un’opera del 2013 ai 120mila per una degli anni ’70.

Ma nello stand c’è anche il contemporaneo di Marinella Senatore, con le piccole opere a 12mila euro73mila quelle più imponenti e lavori della giovane Rebecca Moccia (Napoli, 1992), vincitrice lo scorso anno del premio A Collection e di cui campeggia un arazzo realizzato da Giovanni Bonotto nell’area talk.
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Dopo otto anni di assenza è tornata ad ArtVerona la galleria Poleschi di Milano che presenta tra gli storici Tano FestaFranco Angeli un eccezionale dipinto di Gilberto Zorio su cartoncino del 1999, come spiega il titolare Andrea Poleschi che lo propone a 12mila euro e che accanto agli italiani ha allestito opere di artisti internazionali come Julio Le Parc (50mila euro), Gerard Schneider (70mila), Donald Baecheler (40mila), oltre all’italo francese Valerio Adami.

Nel suo stand è stata venduta a 50mila euro un’opera dello scultore albanese Helidon Xhixha, di cui è in corso la personale a Palazzo Reale di Milano, presente qui come in diversi altri stand, per esempio in quello di Spirale (Milano, Brescia). Qui un gruppo di magnifiche opere di Ontani, che vengono proposte tra 3 e 400mila euro e che provengono da un collezionista privato desideroso di sostenere con il ricavato della vendita un museo italiano.

Connotato da scelte coerenti lo stand della galleria Forni di Bologna che lo condivide con Arte in Salotto di Milano: alla pittura di Nicola Nannini fanno eco le foto di Vera Rossi, figlia dell’architetto Aldo Rossi, e quelle ricomposte digitalmente a partire da scatti d’archivio in forme oniriche di Laurent Chéhère. C’è anche la grande scultura in bronzo del parigino Garel Quentin offerta a 35mila euro.

L’artista pop-surrealista David La Chapelle domina al centro del padiglione con lo stand della galleria Deodato, con varie sedi in Italia e in Svizzera. Michela Rizzo di Venezia punta sul giovane Matthew Attard che il prossimo anno rappresenterà Malta alla Biennale di Venezia e che si è conquistato il premio Montani Tesei, uno dei tredici che ArtVerona assegna agli artisti.

Con opere che si aggiarano tra i 2 e i 3mila euro, l’artista propone rielaborazioni dei movimenti oculari realizzati con gli eye tracker e altre composizioni costruite a partire dai simboli pittografici emoji. Marcorossi, con sede a Milano, Verona, Torino e Pietrasanta, punta sugli artisti che lavorano la resina, con due monumentali opere di David Lindberg del 2005, entrambe vendute, e quelle di Ivan De Menis e di Elisa Grezzani.

La galleria Lara e Rino Costa di Valenza nel suo amplio stand, tra gli altri, espone l’iraniana Saba Masoumian, con sculture in resina, che trasmettono un senso di commistione culturale e parimenti una certa inquietudine, e Amanda Chiarucci le cui opere, costruite intorno alla ripetizione di uno stesso origami, sono proposte a 4.500 euro e andate a ruba.

Nel padiglione 12 ci si imbatte nella storica galleria veronese Studio la Città che ha scelto, come anche nella sua sede, di associarsi, in un confronto generazionale, con la trentina Boccanera: qui sono state vendute le opere di artisti giovani come Linda Carrara, vincitrice del premio Casarini, dei trentini Andrea Fontanari e Federico Seppi, tutti nella fascia tra tre e cinquemila euro, e diverse opere anche degli storici nomi della galleria veronese tra cui Jacob Hashimoto e Herbert Hamak.
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Un’altra galleria veronese svetta in quest’area: è Artericambi, da sempre attenta ai giovani, come la vicentina Agnese Galiotto, di cui propone alcuni degli strappi del grande affresco che l’artista aveva realizzato nella sua galleria, e altre opere più «energiche», come quelle della veronese Donata Lazzarini, con alcuni disegni e con alcuni elementi dell’installazione ora esposta nella Galleria d'Arte Moderna di Verona, o come il sorprendente video della canadese Bridget Moser della quale il gallerista ha venduto due foto con cifre comprese tra i 1.000 e i 1.500 euro.

Tempesta Gallery di Milano, fondata solo tre anni fa e da allora sempre presente ad ArtVerona, porta le evanescenti opere in stoffa di Diana Orving e le sculture di carta di Carlo Cossignani, con prezzi che variano dai 3mila ai 7.500 euro. Molto soddisfatti dell’attenzione ricevuta dai collezionisti anche dallo Studio d’Arte Raffaelli di Trento che ha puntato sull’americana Izzy Barber per una parte di solo show, da 2 a 6mila euro gli oli su tela, intorno a 1.500 gli acquerelli (quasi sold out il sabato sera), ma anche una selezione di opere di altri artisti americani (James Brown, Ross Bleckner, Donald Baechler, Philip Taaffe), e la trentina Laurina Paperina.

Da Kromya (Lugano e Verona), tra le altre, le opere di Davide Maria Coltro e Andrea Facco e vendite, nella fascia tra i 3 e i 10mila euro, di Renata e Cristina Cosi, Federico Ferrarini, Paolo Masi e Luca Marignoni. Il «picco della proposta» qui sono i 60mila euro per i ludoscopi di Paolo Scirpa.

Apprezzato lo stand di Atipografia di Arzignano (Vicenza) con opere dei vicentini Diego Soldà (una delle sue sculture fatta di sovrapposizioni di colore è stata venduta sabato a 3.900 euro) e Arcangelo Sassolino (un raro cemento bianco in omaggio a Conrad Marca Relli venduto a 33mila), di Mats Bergquist (venduto a 15 mila euro) di Grace Mattingly (venduto a 9.850 euro) e dell’inglese Josh Rowell.

Assegnato a Silvia Listorti della galleria Studio G7 di Bologna il premio Massimiliano Galliani per il Disegno Under 35, mentre il Premio Fondazione The Bank per la pittura contemporanea (alla sua prima edizione) se l’è aggiudicato Francesco Lauretta rappresentato dalla Galleria Giovanni Bonelli di Milano (e altre sedi) con l’opera «Castello di sabbia», 2023.

Il premio Mz costruzioni, quinta edizione, è andato a Marco Tagliafico di A Pick Gallery di Torino (con le opere «Atmosferica I» e «Atmosferica II», entrambe del 2023). Jeanne Gaigher (Osart Gallery, Milano) con l’opera «Supernature! (Act 2)», 2023, si è aggiudicata la prima edizione del premio Marval Collection. Enrico Minguzzi (Nuova Galleria Morone, Milano) porta invece a casa il premio Icona sostenuto da Fondazione Coppola con l’opera «D’oro decoro», 2022. 

Cauto ma positivo il bilancio di Giovanni Bonelli, gallerista e vicedirettore di Angamc, l’associazione della Gallerie d’arte moderna e contemporanea italiane. «ArtVerona come prima manifestazione della stagione dopo la pausa estiva rappresenta per noi un segnale importante. Stiamo vedendo un buon andamento per quanto riguarda gli artisti giovani, ma anche molto interesse per artisti storici, capisaldi dell’arte italiana, per i quali, in qualche caso i prezzi sono in salita».

Un'opera di Donata Lazzarini esposta nello stand di Artericambi di Verona

Lo stand di Tempesta Gallery di Milano

Lo stand di Spirale, Milano-Brescia

Camilla Bertoni, 14 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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