«La visione di san Girolamo» di Parmigianino, Londra, National Gallery

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«La visione di san Girolamo» di Parmigianino, Londra, National Gallery

Parmigianino ospite d’onore per i 200 anni della National Gallery

Grazie a un importante intervento di restauro, dopo dieci anni torna visibile «La Visione di san Girolamo» del «Raffaello rinato». Nel museo londinese, l’allestimento con alcuni disegni preparatori permette al pubblico di seguire l’intero processo creativo

Nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario, la National Gallery di Londra propone «Parmigianino: La visione di san Girolamo» (5 dicembre-9 marzo 2025): più che una mostra, la presentazione di un significativo intervento di restauro grazie al quale per la prima volta dopo 10 anni ritorna visibile al pubblico «La visione di san Girolamo» eseguita a Roma nel 1526-27 dal giovanissimo ma già celebre «Raffaello rinato» per la cappella privata della nobildonna Maria Bufalini in San Salvatore in Lauro a Roma. 

Entrato nelle collezioni del museo londinese nel 1826, il dipinto su tavola in realtà ha come vero soggetto la Madonna con Bambino e santi, ma l’insolita rappresentazione di san Girolamo apparentemente addormentato ha motivato il titolo ottocentesco con cui il dipinto è noto. Secondo Vasari, Parmigianino vi stava lavorando allo scoppio del Sacco, ma quando le truppe di Carlo V irruppero nel suo studio ne rimasero talmente colpite da permettergli di continuare il suo lavoro. Alla fuga dell’artista, il dipinto venne nascosto e recuperato solo molto tempo dopo la morte del maestro emiliano dagli eredi della nobildonna, che lo collocarono nella chiesa di famiglia a Città di Castello. 

Curata da Maria Alambritis e Matthias Wivel, la mostra londinese consente per la prima volta di seguire il processo creativo dell’artista dai disegni iniziali all’opera compiuta, grazie a importanti prestiti locali e internazionali. 

«Parmigianino dipinse “La visione di san Girolamo” quando aveva solo 23 anni ed è il capolavoro del suo breve periodo romano (1524-27), afferma Alambritis. Il recente restauro eseguito da Larry Keith (responsabile della conservazione delle collezioni) è stato un’operazione meticolosa e attenta su una delle opere più importanti di pittura italiana del XVI secolo di cui disponiamo alla National Gallery. Il dipinto, alto più di 3 metri e mezzo e realizzato su sette assi di pioppo piuttosto strette rinforzate da tre listelli di pino a coda di rondine, prima di entrare nelle nostre collezioni ha subìto spostamenti significativi tra Roma, Città di Castello e Londra, e di conseguenza è stato quasi certamente sottoposto a sbalzi di temperatura e relativa umidità. A ciò si deve la perdita di pellicola pittorica in diverse aree, benché la superficie dipinta sopravvissuta, di gran lunga la maggior parte, sia in condizioni eccellenti per un’opera così antica. La pala fu pulita l’ultima volta nel 1938, ma l’ingiallimento delle vernici e l’effetto depauperante dei vecchi restauri ha motivato il recente intervento, con il quale sono stati meticolosamente rimossi la maggior parte dei ritocchi precedenti. Il restauro ha rivelato la vivacità della pennellata e delle cromie originali, fornendo informazioni su metodi e materiali. Non vi è alcun disegno sottostante visibile, nessuna traccia dell’uso di cartoni e pochissimi pentimenti, fatto particolarmente significativo viste le dimensioni dell’opera e la complessità della composizione. I disegni preparatori mostrano la valutazione da parte dell’artista di numerose varianti. Quando poi arrivò a dipingere, sicurezza e preparazione si manifestarono nella gestione vivace della pennellata, nelle luci vibranti e nel ricco cromatismo. Il dipartimento cornici della National Gallery, guidato da Peter Schade, ha creato una nuova cornice artigianale per il dipinto restaurato, basata su una modanatura intagliata e dorata tratta da esempi contemporanei superstiti, suggerendo l’originale ambientazione ecclesiastica. Prolifico e noto per lo stile estremamente elegante, Parmigianino era dotato di una squisita abilità nel disegno, come dimostrano i disegni preparatori. Nel catalogo presentiamo uno studio compositivo completo finora sconosciuto».

«Studio per una composizione della Madonna con Bambino, san Giovanni Battista e san Girolamo in basso» (1526-27) di Parmigianino, British Museum, Londra. © The Trustees of the British Museum

«Studio per una composizione della Madonna con Bambino, san Giovanni Battista e san Girolamo in basso» (1526-27) di Parmigianino, British Museum, Londra. © The Trustees of the British Museum

Elena Franzoia, 03 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Parmigianino ospite d’onore per i 200 anni della National Gallery | Elena Franzoia

Parmigianino ospite d’onore per i 200 anni della National Gallery | Elena Franzoia